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MotoGP, Bagnaia: "Marquez in Ducati? Sarei contento, avremmo delle belle lotte"

"Stare nei primi 10 oggi è quasi come fare una pole position. Sono qui per me stesso, non per il risultato finale, avevo bisogno di tornare subito in sella: non concepisco arrendermi"

MotoGP: Bagnaia:

Il supereroe Bagnaia ha fatto ricorso ai suoi poteri oggi a Misano. E ammaccato - a dire poco - ma non ha avuto nessuna intenzione di arrendersi e il primo obiettivo, l’ingresso diretto in  Q2, è già stato raggiunto. Prima di parlare della sua giornata, però, bisogna togliersi un dente, quello di commentare le voci sul possibile arrivo di Marquez nel team Gresini. Risponde con un sorriso: “sarei contento perché potremmo avere delle belle lotte. Se Marc venisse in Ducati sarebbe sicuramente velocissimo da subito, avere un rivale come lui è sempre bello”.

Ora passiamo a te, quali sono state le prime sensazioni in sella?
Di dolore, sinceramente (ride). Speravo si sentirmi meglio questa mattina. Non posso muovere il piede a causa del dolore a causa dell’ematoma e nel primo turno mi sentivo peggio perché ho dovuto capire in che posizione tenerlo. Nel pomeriggio abbiamo spostato la leve del freno posteriore perché la premevo inavvertitamente e perdevo il posteriore nelle curve veloci. Ho capito dove mettere il piede sulla pedana e mi sono sentito meglio, sono stato competitivo. Non so cosa aspettarmi da domani, ma essere nei primi 10 oggi è stato come fare una pole position”.

Dall’esterno, il bicchiere sembra essere mezzo pieno.
Le mie prestazioni sono state incredibili se considero la mia situazione e i pochi giorni passati dall’incidente. Il primo impatto è stato di 24 G sul coccige e poi di 23 sulla gamba, è qualcosa di assurdo. Si sentono tutti, si deve dire, ma sono molto soddisfatto e felice di questa giornata. Ho visto molte persone emozionate nei box”. 

Quanto ti limitano le te condizioni fisiche?
È molto difficile saperlo con esattezza. Di solito sporgo la gamba in frenata per avere più stabilità, posso farlo ma non è la stessa cosa. Anche in piega mi manca qualcosa, non posso forzare con la gamba, ma ho la fortuna che siamo una pista con tanto grip e il consumo delle gomme non è grande, quindi posso girare la moto con il gas. L’ematoma dovrebbe scendere e appena lo farà dovrei stare meglio”.

Sei ottimista la sprit race?
Non voglio pensare a domani, preferisco rilassarmi un po’, poi andrò a fare fisioterapia che mi aiuterà sicuramente. Mi sento un po’ stanco, è stata una giornata difficile, ho bisogno di riposarmi. Qualsiasi risultato arriverà andrà bene, era importante tornare e fare bene, più per me stesso che per la posizione finale e sono partito con il piede giusto. Questa mattina ho guidato senza antidolorifici, nel pomeriggio ho preso qualcosa di leggero, probabilmente domani servirà qualcosa di più forte”.

Come si supera mentalmente un incidente come il tuo?
Andando in moto subito. La prima cosa che si insegna a un bambino quando cade dalla bicicletta è rialzarsi e rimettersi in sella. Più o meno è la stessa cosa, avevo bisogno mentalmente di tornare in moto perché la botta è stata molto cruenta, farlo qui, con i tifosi, e in questo modo è stato fondamentale. Soprattutto essere stato veloce da subito”.

Anche nel 2020 avevi corso qui a Misano al ritorno da un brutto infortunio.
Avevo avuto settimane di tempo prima di tornare in moto, questa volta solo 4 giorni. Il dolore è più intenso, ma teoricamente dovrebbe diminuire prima, già in India non dovrei avere più problemi. Sono qui per me stesso, non concepisco arrendermi: era importante tornare subito e stringere i denti, sapevo a cosa sarei andato incontro. In questi giorni dormire è stata la cosa più difficile, non sapevo come mettermi. I 24 G erano tutti sul coccige, non consiglio a nessuno di dormire con il male al sedere e anche in bagno ho avuto qualche problema (ride). Ho avuto il mio angelo custode, Domizia, che mi ha scarrozzato da tutte le parti e mi ha aiutata. Devo ringraziare tutte le persone che lavorano per me, i dottori, che mi hanno dato una mano. Sarei felice se andassi via di qui soddisfatto di quello che ho ottenuto, non ho un obiettivo. Al momento mi vedo nei primi 5, poi quello che verrà verrà”.

Molti piloti si sono lamentati della scarsa aderenza a Barcellona, qual è la tua opinione?
Lo dirò anche in Safety Commission, dovrebbe essere obbligatorio avere una buon grip dell’asfalto come quello che c’è qui a Misano. A Barcellona era un disastro, era troppo scivoloso, per me non è possibile una situazione come quella nel nostro campionato. Avevano tolto Brno dal calendario per quel motivo, quindi dovrebbe essere lo stesso per Bacellona, anche se non sarei contento perché è una pista che amo. Non è sicuro, appena fai un piccolo errore cadi. Non ti diverti così, sembra di essere al Ranch, non è accettabile per me”. 

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