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MotoGP, Marc Marquez: “La bestia che c’è in me è stata frenata a suon di cadute”

“Prima correvo troppi rischi, adesso la mia mentalità è quella di essere decimo senza cadere. Ho detto ad Alex di rischiare e andare in Gresini, ma le nostre situazioni non sono paragonabili: per lui era l’unica opzione”

MotoGP: Marc Marquez: “La bestia che c’è in me è stata frenata a suon di cadute”

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“La bestia che c’è in me è stata frenata a suon di colpi”, così Marc Marquez ha parlato della sua situazione in un’intervista concessa a DAZN, riassumendo con una metafora quello che è diventato il suo approccio più conservativo alle gare, in questa seconda parte di stagione. 

“Come si fa a domare una bestia? Se è una bestia selvaggia, forse si può provare a suon di colpi. A me hanno domato con i colpi. Un osso, un altro osso, la costola… Devi prestare attenzione a quello che succede ed è qui che devi usare la tua esperienza ed essere intelligente. Stavo facendo qualcosa di sbagliato e quello che stavo sbagliando era che stavo correndo troppi rischi - ha affermato il pilota Honda - Sono caduto in tutte le gare in cui ero terzo, quarto, quinto. Si può essere decimi e non cadere. È vero che si dice che non è questa la mia mentalità ma adesso è così, perché non si può iniziare a costruire una casa partendo dal tetto”.

Il catalano prova a fare buon viso a cattivo gioco, sperando di vedere segnali incoraggianti in ottica 2024 nei prossimi test a Misano. Intanto però i rumor di mercato non si placano, con il nome dell’otto volte iridata che è stato più volte accostato alla KTM e alla Ducati. Proprio le due Case che hanno dato asilo a Pol Espargaró e a suo fratello Alex dopo la separazione dal costruttore giapponese. Permettendo a entrambi di ritrovare sorriso, competitività e motivazione dopo le difficoltà patite in sella alla RC213V.

“Nella Sprint Race in Austria stavo spingendo per vedere se riuscivo a prendere qualcuno. Più lontano, davanti a me, c’erano Pol e Álex e se ne sono andati entrambi - ha raccontato il maggiore dei Marquez - Sono due piloti che l’anno scorso erano con la Honda e a cui sono stato davanti la maggior parte delle volte.  Ovviamente, ti passano 1000 cose per la testa, sia su una moto che sull’altra”.

Marc: “Gresini era l’unica opzione per Alex, la mia situazione è diversa”

Parlando più nello specifico della rinascita del fratello, Marc ha ammesso di averlo spinto verso il team Gresini, con cui ha già conquistato un terzo posto e la vittoria di una Sprint.

“L’anno scorso ha faticato a trovare un posto in MotoGP. Gli ho chiesto se fosse motivato a continuare, mi ha risposto di sì e allora gli ho detto: ‘Rischia. Investi nella tua carriera sportiva. Fai questo passo’ ha detto il catalano, che ci ha tenuto a sottolineare come la situazione di Alex sia più simile a quella di Fernando Alonso che alla sua.

“Per lui era l’unica opzione. Poteva farlo, provare la strada della Superbike o tornare in Moto2. Adesso è tra i primi cinque in ogni gara, ma è lo stesso dell’anno scorso. È come Fernando Alonso in Formula 1. Lui è lo stesso, ma le vetture si sono evolute - ha spiegato il 30 enne - La mia situazione e la sua non sono paragonabili. Lui aveva solo quell'opzione, che sta sfruttando al massimo, perché aveva solo un anno di contratto, mentre io ho un contratto e non ho soltanto un’opzione, ma diverse”.

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