Marco Bezzecchi, reduce dal GP di Barcellona che lo ha visto coinvolto nell'incidente innescato da Enea, si appresta ad affrontare il suo circuito di casa. Misano per l'alfiere della VR46 è prima di tutto il tracciato in cui è cresciuto, quello in cui ha visto correre i suoi piloti preferiti, Valentino in primis.
A 16 anni ne festeggiava la vittoria, e a quasi dieci anni di distanza ora quello stesso circuito lo accoglierà, da pilota stavolta, in un campionato che lo vede terzo in classifica con 189 punti. Cosa strana il destino, ma per il riminese non sarà un weekend in discesa, l'infortunio alla mano potrebbe pesare molto su di un circuito tecnico e faticoso in cui le staccate potrebbero fare la differenza.
"Sfortunatamente a Barcellona sono stato coinvolto nell'incidente innescato da Enea - esordisce Bezzecchi - ho subito avvertito un forte dolore alla mano, sopratutto nella zona del pollice, ma grazie all'adrenalina sono comunque riuscito a terminare la gara. Non la migliore delle gare per via della scelta delle gomme obbligata nella seconda partenza. Alla sera avvertivo dolori anche alla schiena ed alla gamba destra così tornato a casa ho deciso di sottopormi ad accertamenti per sicurezza e fortunatamente è tutto nella norma".
Il discorso poi verte sulle aspirazioni del giovane pilota sul circuito di casa, nonostante il pochissimo tempo di recupero dopo la competizione di Barcellona.
"I muscoli della mano sono ancora tesi, è difficile stringere il manubrio con forza ma oggi la situazione stava già migliorando. Domani spero di riuscire ad affrontare la prima giornata di libere con una nota positiva. Quello di Misano è un circuito molto tecnico e fisicamente impegnativo, in prova cercherò di stringere i denti, poi in gara l'adrenalina aiuterà col dolore, ma non escludo di ricorrere agli antidolorifici. Non sarà facile ma al di là della mano mi sento in buona forma".
A Barcellona l'aderenza del circuito è stata un freno per le moto di Borgo Panigale. A Misano le Ducati torneranno al loro pieno potenziale?
"Ducati è una moto molto competitiva, ma i nostri rivali non sono da meno. Quando c'è più aderenza fare la differenza è sempre più difficile con queste moto. Non mi aspetto un dominio assoluto, ma sicuramente faremo meno fatica".
Correre sul circuito di casa è sempre una esperienza speciale per un pilota, e per Marco i ricordi sul circuito riminese lo riportano alla sua giovinezza.
"Quando ero un bambino andavo sempre a vedere le gare sui circuiti italiani sul prato, ma qui è sempre stato diverso, il circuito di Misano l'ho visto più degli altri essendo vicino a casa. Capitava a volte che mio padre mi chiedesse di andarci e compravamo i biglietti all'ultimo minuto. Ho visto anche la vittoria di Valentino nel 2014, col casco azzurro con tutte le mani del team, è stato fantastico. Ho dei bellissimi ricordi di quel periodo, e tornarci ora da pilota, con gli stand che riportano il mio numero di gara è una sensazione strana, ma bella".
Nelle ultime gare abbiamo visto molti incidenti nelle prime curve. Qui alle prime tre curve di Misano vedremo nuovamente lo stesso copione?
"Stavolta credo che l'epilogo sarà diverso, cercherò di essere io quello a interno curva - scherza il Bez, ma neanche troppo - così eviterò di essere tirato via da altri piloti".
Un'altra delle cause di questi incidenti, potrebbe ritrovarsi nella duplice importanza delle partenze, tra sprint e gara.
"Tutti vorrebbero recupero 10 posizioni alla partenza, ma non sempre è possibile, a meno che i tuoi avversari non stiano tutti dormendo - scherza ancora - sta a noi piloti essere "pazzi" ma nel modo giusto".
Le soluzioni, nell'immediato, quali potrebbero essere?
"Distanziare la griglia di partenza potrebbe essere una di quelle, ma anche permetterci di provare la partenza, come dice Aleix, per avere i riferimenti in frenata credo che potrebbe essere utile".
Dopo l'incidente di Pecco, la regia ha mandato in onda le immagini più e più volte, inquadrando anche i familiari.
"Penso che non sia stato bello per noi piloti essere costretti a rivedere quelle immagini così tante volte. Nei box è pieno di schermi, difficile ignorarli, specialmente dovendo cercare di mantenere la concentrazione prima di una ripartenza, e nonostante non avessimo ancora notizie delle condizioni di Pecco".