È stato Franco Morbidelli il primo portacolori della Yamaha al traguardo della gara Sprint del Montmeló, ma il pilota italo-brasiliano non ha molto di cui rallegrarsi, avendo chiuso la corsa in 15esima piazza. A condizionare la sua gara, oltre a una mesta 16esima posizione in griglia di partenza, è stato il solito caos alla prima curva, che è costato a Franky tempo e posizioni.
“Sono stato fortunato all’inizio in Curva 1, perché sono riuscito a evitare un incidente con Fabio. Poi sono riuscito a portarmi in mezzo al gruppo, mi sono trovato in lotta con due KTM e sono riuscito a chiudere davanti a loro. Con l’incidente a inizio gara ho dovuto raddrizzare la moto, ho perso un po’ di posizioni e mi sono un po’ irrigidito. Quando poi prendiamo il nostro ritmo siamo abbastanza performanti, ma non è niente di che. Giusto po’ più della Honda” ha raccontato Morbidelli, che ha dato vita a una bella battaglia con Jack Miller e Augusto Fernandez, dopo essersi sbarazzato di Iker Lecuona.
Partire in fondo al gruppo rende tutto più complicato soprattutto alla partenza, quando tutti cercano di rimontare più posizioni possibile nello spazio di una curva.
“C’è tanta aggressività anche se sei 16° o 17°. Queste sono le corse - ha chiosato il Morbido - I piloti sono tutti belli caldi alla prima curva. Mi sono un po’ arrabbiato con Fabio a fine gara perché pensavo fosse colpa sua, ma poi riguardando le immagini ho visto che si è trovato invischiato in qualcosa ed è dovuto andare dritto”.
Non è solo il DNA dei piloti, secondo Franco, a determinare un alto tasso di aggressività al via, ma anche le difficoltà a recuperare posizioni durante la gara date da degli pneumatici che non sono rimasti al passo con lo sviluppo tecnico della MotoGP.
“Abbiamo visto dei brutti incidenti nelle fasi iniziali dei Gran Premi e sono sicuro al 98% che sia colpa delle gomme. Hai un grosso calo degli pneumatici e fai molta fatica e recuperare posizioni, quindi rischi tanto all’inizio perché quelle che riesci a conquistare in partenza diventano molto utili per la gara - ha sottolineato - Come ho detto a Jerez il livello tecnologico è cresciuto con i dispositivi all’anteriore e al posteriore e le alette dappertutto, ma le gomme sono rimaste le stesse”.
Condizioni che potrebbero anche venire meno nelle prossime gare sprint, qualora alcuni piloti dovessero decidere di utilizzare la gara breve come una sessione per raccogliere dati in vista del Gran Premio.
“Ci sono diversi modi di immagazzinare informazioni per la gara della domenica e uno può essere quello di montare la gomma che si userà in gara, anche se non è la scelta giusta. Marini ha fatto questa mossa oggi, ma ci sono diverse filosofie per preparare la gara. Puoi scegliere di rimanere con il gruppo e vedere cosa succede e come cala la gomma a te e agli altri - ha commentato Morbidelli - Non so cosa aspettarmi, ma secondo me siamo piloti e quando c’è la gara vogliamo tutti fare la gara”.