Sorride poco la Yamaha al termine del primo assaggio di azione sul circuito del Montmelo. Ottavo al termine delle libere 1 e protagonista di un'uscita alla curva 4, Franco Morbidelli ha fatto un deciso passo indietro al pomeriggio quando ha segnato soltanto il diciottesimo crono.
Facile intendere che il suo sabato sarà tutto in salita, come d'altronde quello del compagno di squadra Fabio Quartararo, costretto anch'egli a lottare nelle retrovie.
"E' stata una giornata complicata. Non c'è molto da dire", ha affermato sconfortato l'italo-brasiliano. “Sappiamo qual è la situazione, ma rimaniamo concentrati e pronti a dare al massimo per raggiungere posizioni più avanzate. E’ importante non perdere il sorriso”, ha sottolineato quasi a darsi coraggio.
La sensazione all’interno del team ufficiale è che con la M1 attuale non si possa spingere come in passato. Un parere, questo, in un certo senso avvallato dal 28enne.
“Credo che tra quest'anno e lo scorso i tempi sul giro siano molto ravvicinati”, ha analizzato. “Qualcosa però è effettivamente cambiato, ad esempio il motore, ora più potente. Dobbiamo trovare il modo per lavorarci meglio, ma non sembra ci siano grossi margini di manovra”.
Tra l’onesto e lo sfiduciato il romano ha dato un giudizio tranchant sulla sua moto, almeno per quanto riguarda la sua risposta sul tracciato spagnolo.
“Ci sono molte zone in cui perdiamo. Rispetto ai primi abbiamo un distacco di 1”4. E’ un gap elevato. Comunque è ancora venerdì. Vedremo cosa succede”, ha proseguito la sua disamina a proposito delle due prime sessioni, cercando di non mostrarsi totalmente pessimista.
“Sperare nella pioggia? Non siamo così disperati”, ha scherzato. “Tuttavia è vero che sul bagnato siamo più competiti”.
Guardando al prosieguo di stagione, il piglio resta combattivo. “Abbiamo tempo per implementare la prestazione. In alcune aree siamo più deboli rispetto al 2022 ed è lì che proveremo a rafforzarci”.
In chiusura da parte sua è arrivato un commento sullo stato non ottimale dell’asfalto, per cui potrebbe essere necessario un incontro con la Safety Commission.
“Bisogna assolutamente fare qualcosa perché il grip è bassissimo e non è esattamente fantastico guidare in certe condizioni. La pista in sé è bellissima, ma se ci fosse maggior aderenza offrirebbe uno spettacolo più esaltante”, ha considerato proseguendo con una previsione. “Sia la Sprint Race, sia la corsa domenicale si riveleranno statiche e volte al controllo della performance, oltre che alla gestione gomme”, ha chiosato convinto.