Il venerdì del MontMelò è dell'Aprilia e di Aleix Espargarò, che infrange anche il record della pista con un tempo di 1'38'686 sul giro secco. Un risultato roboante sul circuito di casa che vide lo spagnolo protagonista di un errore all'ultimo giro lo scorso anno. Lo segue a giro stretto il compagno di box, Maverick, col secondo miglior tempo della giornata. Un riscatto in piena regola quello di Aleix, che fatica a contenere le aspettative per il fine settimana del GP della Catalunya. Un tracciato che ben si presta ai punti di forza dell'Aprilia, agile in percorrenza di curva ed in grado di capitalizzare sulla particolare aderenza che mette invece in difficoltà i suoi rivali.
"E' strano infrangere un record già al venerdì - esordisce Aleix - perché la pista non è ancora gommata a dovere ed i piloti non hanno ancora perfezionato i propri setup. Diciamo sempre che è "soltanto il venerdì", però intanto il record lo abbiamo infranto".
Pensi che sia giunto il momento di poter puntare ad una vittoria? C'è chi dice che le Aprilia siano imbattibili su questo circuito.
"Il feeling è lo stesso dello scorso anno, in cui poi alla fine commisi degli errori. E' il mio circuito di casa ma mi sento di poter dire che questa sia la miglior moto della mia carriera, il venerdì è iniziato nel migliore dei modi, quindi credo di avere delle buone opportunità per poter vincere".
Chi vedi tra i tuoi principali rivali, magari i tuoi stessi colleghi in Aprilia?
"Non ho avuto modo di guardare i dati delle altre Aprilia. Pecco come sempre sa lavorare e migliorare durante il fine settimana. Quanto a Fabio, lo scorso anno iniziò male il weekend eppure vinse la gara. Lavoreremo a piccoli passi, ma sarebbe bello un podio interamente occupato dalle Aprilia".
Uno dei talloni d'Achille in Aprilia al momento sembrano essere le partenze, Ducati e KTM ne hanno fatto uno dei loro punti di forza.
"Al momento non abbiamo provato una nuova frizione, ma è un qualcosa su cui il team sta lavorando duramente. Abbiamo delle persone che si stanno dedicando solo a quell'aspetto. Ne abbiamo provato una diversa a Jerez e continuiamo a lavorarci e a migliorare perché la partenza è fondamentale".
Nonostante al MontMelò l'aderenza non sia delle migliori, sembra che le Aprilia sfreccino in percorrenza di curva rispetto alle rivali. Il vantaggio della casa di Noale sembra essere racchiuso in questo aspetto.
"La maggiore differenza la si fa in accelerazione quando si giunge all'apice della curva - spiega Aleix - quindi mentre ciò che vedete dall'esterno è una moto più veloce in uscita di curva, ciò che conferisce un vantaggio è la velocità che si ha all'apice. Quando rilasci il freno a 65° di inclinazione, è incredibile con quanta velocità si riesca a curva con questa moto".
"Mi sono divertito come nel venerdì di SIlverstone - prosegue poi lo spagnolo - nei box ho ringraziato il team, con questa moto mi diverto molto su un circuito come questo".
Un vantaggio, quello delle Aprilia sui circuiti a bassa aderenza, già dimostrato anche in passato.
"In Austria abbiamo provato a tenere il passo dei nostri avversari ma non ci siamo riusciti. Qui invece, tornando ai box il mio tecnico che analizza i dati mi ha detto: "ti seguo da cinque anni, è incredibile come tu riesca ad essere così veloce nell'apice della curva". Credo che questo sia uno dei miei punti di forza come pilota, ho stupito persino me stesso oggi per quanto sono riuscito a tenere il gomito a terra, non è facile con queste moto".
Se però avessi problemi con la frizione in partenza, come spesso è successo nelle ultime gare?
"Non credo che avrei problemi coi sorpassi su questo tracciato. So di avere un ottimo passo, ma è chiaro che partire bene fin dai primi giri renderebbe le cose molto più semplici. Qui a Barcellona l'usura delle gomme negli ultimi sei giri può far perdere fino a tre secondi, quindi con un buon setting, se non hai la gomma distrutta si può recuperare molto nelle ultime fasi di gara".
Quanto alla scelta delle gomme, Maverick potrebbe tentare la dura all'anteriore.
"Non ci proverò neanche, Barcellona non ha abbastanza grip per quella mescola".
Tra due settimane si correrà per la prima volta in India. Che sensazioni hai?
"Non sono ancora del tutto convinto, sembra un circuito veloce e nuovo, ma ne abbiamo parlato poco in safety commission e la Dorna continua a dirci di non doverci preoccupare, e che sia un circuito sicuro. Non ci resta che fidarci al momento".
L'ultima riflessione è sulla situazione delle case giapponesi. Lo spagnolo spende poi parole di incoraggiamento per le due case giapponesi in difficoltà, che sul circuito spagnolo segnano un venerdì nero occupando gli ultimi sei tempi in classifica.
"Questa cosa mi riempie di tristezza. Amo il Giappone e la cultura giapponese, sono arrivato fin qui anche grazie alla Suzuki ed ai giapponesi e mi intristisce molto vederli così in difficoltà. Sono mille anni che queste due case competono ad altissimi livelli e sono fortemente a favore affinché vengano aiutate a tornare competitive ed essere veloci perché il campionato ha bisogno di loro".
Tralasciando la Honda di Marc, anche la Yamaha è in una pessima situazione con Quartararo.
"Si, ma negli ultimi anni non ho visto alcun cambiamento, né positivo né negativo, dalla Yamaha. L'Aprilia di oggi invece rispetto al 2021 è una moto totalmente diversa. Guardo la Yamaha ed è sempre la stessa moto. Quanto alla Honda, è corta e alta. Anni luce dalle linee delle moto delle case italiane".