È arrivata al Red Bull Ring la prima vittoria del team Fantic in Moto2. Un successo strepitoso per il marchio fondato a Barzago nel 1968, che ha fatto il suo debutto in Moto2 all’inizio di quest’anno, raccogliendo come miglior risultato un 4° posto a Le Mans, prima dell’exploit di Celestino Vietti nel GP d’Austria.
Una vittoria cercata e voluta con forza e impegno da tutto il team Fantic Racing e più ancora da Celestino, che non saliva sul gradino più alto del podio dal 05 giugno 2022. Data in cui ha conquistato al Montmeló la sua ultima affermazione con i colori dello Sky Racing Team, prima di iniziare una parabola discendente fatta di sette ritiri, nelle ultime undici gare della stagione.
“Sono molto felice, perché penso sia una delle vittorie più importanti della mia carriera. Non abbiamo ottenuto alcun buon risultato dallo scorso anno in Catalunya, abbiamo faticato molto, ma la mia squadra ha lavorato tanto e bene, e un po’ l’ho fatto anch’io, quindi sono molto contento. Questa vittoria è per loro e per me” ha affermato a fine gara il 21enne, raccontando le emozioni che lo hanno travolto dopo aver tagliato il traguardo: “Ho pensato ‘finalmente’ e ho fatto uno di quei sospiri che avevo in gola da tanto tempo. È stata una delle vittorie che ho sentito più di tutte. Mi sono anche un po’ commosso, perché non è stato facile. Mi sono lasciato un po’ andare”.
Un sospiro attraverso il quale il piemontese si è scrollato di dosso il peso di un periodo difficile e di un digiuno che durava da oltre un anno.
“Mi mancava veramente tanto essere qui, soprattutto perché è stato un periodo non facile - ha ammesso - Specialmente dopo la fine dell’anno scorso, c’era tanta voglia di rifarsi e tanta aspettativa. Speravo di riuscirci prima, però, molte volte, non siamo stati neanche troppo fortunati quest’anno. Sono veramente contento, perché ci voleva dopo un periodo così. L’abbiamo sudata molto. È stata una gara pulita, siamo arrivati da dietro ed è stato davvero molto bello. Spero di ripartire da qua”.
Una rimonta frutto della magistrale gestione di gara di Vietti, che gli ha permesso di risalire dalla quinta posizione, dopo aver perso due posti al via, grazie a una splendida progressione.
“Sapevamo che questo sarebbe stato un tracciato amico per noi, ma abbiamo certamente lavorato sodo per gestire bene la gomma anteriore. Le temperature si stavano alzando e sapevamo che domenica sarebbe stata la giornata più difficile del weekend, per questo abbiamo cercato di gestire l’anteriore al meglio - ha spiegato - Nei primi otto giri ho cercato di fare il tempo in uscita, sfruttando un po’ di più il posteriore. Quando poi il serbatoio si è svuotato un po’ ho provato a spingere di più con l’anteriore ma senza stressarlo, perché ho pensato che tutti i piloti stessero faticando come me a fermare la moto, quindi ho provato a salvare più gomma possibile. Non è stato un grandissimo passo avanti, ma penso ci abbia aiutato negli ultimi cinque giri. Quando ho visto che recuperavo decimi ad Acosta mi sono detto che non avevo niente da perdere questa volta e ci ho provato”.
Era evidente sin dalle prove che Celestino si trovasse a suo agio sul tracciato austriaco, ma nessuno, nemmeno lo stesso Cele, si sarebbe aspettato che il 21enne avesse il passo per battere il leader del campionato, mattatore del fine settimana fino a metà Gran Premio.
“Sapevo che Pedro ne aveva un po’ di più. Lui è molto bravo e riesce a fare dei gran giri veloci anche in gara, soprattutto con il pieno di carburante. La cosa che ho notato è che ho perso meno all’inizio rispetto al solito, quindi ho pensato potesse essere una buona giornata. Dopo ho visto che da metà gara, quando io e Ai siamo riusciti a passare Dixon, abbiamo cominciato a recuperare un pochino. Lui ha iniziato a fare qualche errore, poi Ogura secondo me è andato a sua volta un po’ in difficoltà con l’anteriore e ci ho provato - ha raccontato - Per fortuna, anche se non mi piace tanto, quest’anno non ho niente da perdere. Ho visto che li riprendevo un po’ alla volta, ho provato a forzare un po’ di più ed è servito, poi negli ultimi giri ho cercato di non farmi passare. È andata bene e sono molto contento”.
Nemmeno fosse fatto di proposito, il trionfo del team Fantic è arrivato esattamente a metà stagione, dando nuovo slancio a Vietti e alla squadra per le ultime dieci gare di campionato: “Sarebbe bello farle tutte in fila - ha scherzato il piemontese - Più che altro, essere lì e poter lottare tutti i fine settimana con i primi sarebbe già molto buono. Adesso è andata bene perché non eravamo mai saliti sul podio e siamo riusciti a ottenere subito la vittoria, però sappiamo che magari non sarà sempre così, quindi restiamo concentrati”.
L’alfiere del team Fantic sa bene quanto sia importante restare tranquilli e concentrati, anche se non ritene siano state le voci sul cambio di team a far precipitare la situazione, dalla seconda metà dello scorso campionato.
“Non penso abbia inciso sulla velocità - ha chiosato Vietti - Quando sei sicuro di dove sei e va tutto liscio, puoi pensare soltanto alle cose tecniche. Magari può capitare che ogni tanto ti sfugga quell’accorgimento che può fare la differenza, e può essere che il cambio di team abbia influito un pochino, ma si è trattato più che altro di una brutta gestione delle gare da parte mia. Molte volte ho voluto esagerare io e così non solo non siamo riusciti a lottare per la vittoria, ma neanche per il terzo posto. Ho imparato e ho capito che ogni tanto bisogna accontentarsi, anche se non mi piace”.
Anche nei momenti più difficili, Vietti non ha mai perso la fiducia in se stesso e l’appoggio dei suoi cari e dell’intera VR46 Riders Academy, tanto che proprio Bagnaia è stato uno dei primi a congratularsi dopo la vittoria a Spielberg.
“Non posso dire che ho dubitato di me stesso perché non lo faccio mai, anche se non mi espongo tanto sono sempre sicuro delle mie potenzialità. Magari qualcuno l’ha fatto e quello mi dà anche carica. Poi il supporto delle persone a casa è stato veramente importante per me - ha sottolineato Celestino - È pur vero che sono uno che si abbatte un po’, perché anche se sono convinto mi martello sempre, ma mi stanno aiutando tanto. Mi hanno tenuto con il sorriso stampato, ripetendomi ogni volta che posso lottare almeno per il podio in tutte le gare. Ci credo ogni volta, anche se poi vedo che non arrivano. Sono contento e questo è anche per loro”.