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MotoGP, Il Red Bull Ring è il regno di Ducati, ma Bagnaia dovrà guardarsi le spalle

La Rossa ha vinto 6 delle 7 edizioni del GP d'Austria e una delle 2 di quello di Stiria. Pecco è il favorito: ha molti rivali in casa e KTM e Aprilia spingono

MotoGP: Il Red Bull Ring è il regno di Ducati, ma Bagnaia dovrà guardarsi le spalle

Il Red Bull Ring è un posto speciale per la Ducati. La pista su cui Andrea Iannone, nel 2016, aveva riportato al successo la Rossa dopo 6 anni di digiuno. Non è stato un caso, perché il tracciato di Spielberg si è sempre adattato bene alla Desmosedici. Delle 7 edizioni del GP di Austria, la Ducati ne ha vinte 6: una con il già citato Iannone, 3 con Dovizioso, una con Lorenzo e l’ultima (lo scorso anno) con Bagnaia. Quando sullo stesso circuiti si è corso anche il Gran Premio di Stiria (causa Covid), delle due edizioni una è stata vinta da Martin. 

L’unica moto che è riuscita a interrompere il dominio di Borgo Panigale al Red Bull Ring è stata la KTM. Nel 2020 con Oliveira dopo una ripartenza causata dall’incidente di Vinales (rimase senza freni al termine del rettilineo principale) e poi nel 2021 con Binder, che rischiò rimanendo in pista con le gomme slick sul bagnato. Comunque, anche in quelle occasioni, una Ducati arrivò al secondo posto.

Il breve riassunto serve per sottolineare che la Rossa parte per l’Austria con un solo obiettivo: vincere. Lo stesso di Bagnaia, che dopo essere stato battuto da Aleix Espargarò a Silverstone vuole la rivincita. Quella sconfitta, in fondo, non è stata poi così terribile, perché Pecco in Inghilterra è riuscito comunque a incrementare il suo vantaggio sugli inseguitori in classifica e ora Martin è 41 punti e Bezzecchi a 47. Un buon tesoretto, ma non sufficiente per dormire sugli allori, soprattutto perché i rivali hanno la sua stessa moto e anche per loro il Red Bull Ring è un’occasione da sfruttare al meglio. 

Dopo il GP di domenica, il campionato sarà al suo giro di boa e ogni punto sarà importante per la parte finale che porterà i piloti a Valencia. Bagnaia è sicuramente il favorito, ma per raggiungere il traguardo finale dovrà stare attento a non commettere errori con tanti rivali, sia in casa sia fuori. Se Martin e Bezzecchi sono uomini di classifica, Alex Marquez, Marini, Bastianini e Zarco hanno tutti le capacità per giocarsi i risultati di tappa.

Poi c’è KTM, in grande crescita, che giocherà in casa questo fine settimana. Brad Binder ha dimostrato di essere un osso duro, gli 83 punti di ritardo in classifica sono tanti, ma sa essere sempre pericoloso. Alla Casa austriaca manca ancora la vittoria quest’anno, ma sembra avere tutto per riuscirci nelle prossime gare e, naturalmente, il Red Bull Ring è uno di quegli appuntamenti segnati in rosso (o meglio, in arancione) sul calendario.

Poi c’è l’Aprilia, che a Silverstone ha mostrato i muscoli dopo un avvio di stagione sottotono. La vittoria di Aleix Espargarò e Oliveira e Vinales nei primi 5 sono una conferma che la RS-GP abbia delle carte da giocare. Se la pista inglese è amica della moto di Noale, in Austria ci dovrà essere la conferma sulla competitività del pacchetto veneto. Per il titolo ci sono poche speranze (Aleix dovrebbe recuperare già 107 punti da Bagnaia), ma il finale di stagione è un’occasione per portare a casa risultati e conferme che sarebbero importanti in vista della prossima stagione.

Dovremmo poi parlare delle Case giapponesi, ma qui mancano gli argomenti. Sarebbe ingenuo pensare da un GP all’altro Honda e Yamaha possano rialzare la testa, almeno di trovare condizioni molto particolari. Per loro la trasferta austriaca di preannuncia tutta in salita, come i sentieri di montagna che circondano il circuito.

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