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MotoGP, Honda alla deriva: la barca affonda, si salvi chi può!

Mir ha pensato al ritiro, Marquez ad andarsene, mentre Rins lo ha fatto, Nakagami cerca di restare a galla. La moto non va e i piloti sono sull'orlo di una crisi di nervi

MotoGP: Honda alla deriva: la barca affonda, si salvi chi può!

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Dire che la corazzata Honda si muova in acque agitate è un eufemismo. La crisi che deve affrontare è sotto gli occhi di tutti e i numeri dicono il resto. In classifica, il migliore pilota HRC è Rins con il 14° posto in virtù della vittoria di Austin, Marc Marquez è 19° con 15 punti (2 in più di Pedrosa che ha fatto solo una wild card), Mir addirittura 25° con 5 punti, tutti fatti nella prima gara a Portimao, il resto è una sfilata di 0. Nella classifica costruttori Honda si gioca l’ultima posizione con Yamaha e per il momento è in vantaggio di appena 5 punti, mentre in quella squadre il team ufficiale è addirittura ultimo.

In questa situazione, chi può scappare lo fa e infatti Alex Rins ha già salutato la compagnia, dopo avere corso con la moto giapponese appena 5 Gran Premi prima di infortunarsi gravemente alla gamba. Allo spagnolo essere riuscito a vincere una gara non è bastato, la RC213V gli ha chiesto subito il conto al Mugello e allora meglio andarsene. Su una Yamaha, che non è certo il riferimento della categoria in questo momento, ma che almeno non manda i suoi piloti in infermeria.

Forse i suoi compagni di marca lo guardano ora con un po’ di invidia, perché a loro quella mossa non è riuscita o è stata impossibile. L’imbarazzo sul volto di Marquez a Silverstone era evidente quando gli è stato chiesto dei contatti con KTM (confermati dal gran capo del gruppo Pierer). Ha negato, ma senza convincere nessuno, nemmeno se stesso.

Del resto non ha fatto nulla di male, dopo avere patito le pene dell’inferno con l’infortunio al braccio si è ritrovato una moto che non ne vuole sapere di essere competitiva. Nessuno può dire che Marc non ci abbia provato, ma ha rimediato solo altri infortuni e cadute. A quel punto, ha provato a battere altre strade, ma KTM ha fin troppi piloti e poche moto, quindi per il 2024 non c’è nulla da fare.

Joan Mir è messo, se possibile, ancora peggio. Dopo avere saltato tre GP per un infortunio alla mano, ha anche ammesso di avere pensato perfino al ritiro.Me ne sarei pentito” ha dichiarato. Deve pensare anche lui a un modo per tirare avanti, considerando che in appena 6 Gran Premi ha collezionato già 13 cadute (lo scorso anno, sulla Suzuki, era andato a terra appena 11 volte in tutta la stagione). Per altro, il maiorchino non avrebbe altro posto dove andare per la prossima stagione, quindi la minestra da mangiare è quella per continuare a correre.

Infine c’è Nakagami, il ‘soldato’ della Honda. Il giapponese è completamente votato alla causa aziendale, ma anche per lui così è troppo. Al Sachsenring si è trovato a essere il solo portacolori della HRC in gara e, a Silverstone, ha sintetizzato gli obiettivi attuali: “arrivare a fine gara e raccogliere dati”. Come un tester qualsiasi, lo stesso atteggiamento che ha dovuto far suo anche Marquez, figurarsi Taka.

Per tutti loro (Rins escluso) la speranza è una data sul calendario, l’11 settembre. Quel giorno ci saranno i test ufficiali a Misano e da Tokyo dovrebbe arrivare il prototipo della moto 2024. Nessuno si illude di vedere la luce, ma almeno qualche bagliore servirà. Il 2023 è praticamente finito prima di iniziare per i piloti Honda, il prossimo anno dovrà essere quello del riscatto, o sulla barca giapponese non rimarrà nessuno.

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