Prati verdi, cielo grigio e asfalto bagnato: Silverstone ha mantenuta la sua fama. Aprilia, invece, l'ha migliorata. Voglio e posso: Aleix Espargarò si ritrova e si ricorda come si fa a vincere, con Oliveira e Vinales a fargli da spalla. Bagnaia perde la battaglia, ma vince la guerra per il campionato e il solito Binder tiene la KTM sopra il limite del galleggiamento.
Honda e Yamaha continuano a cercare di convincere che i mali comuni siano un mezzo gaudio. Guardando le facce dei loro piloti, è difficile crederci.
IL BELLO – Lo chiamano il capitano, ma a Silverstone si è appuntato sulla tuta i gradi di ammiraglio. Al comando della flotta Aprilia, Aleix Espargarò è andato alla carica sbaragliando la concorrenza. Un trionfo su tutta la linea, con Oliveira e Vinales poco distanti. Lasciata Albione e i suoi mari, lo spagnolo e la sua ciurma dovranno ora affrontare le montagne austriache per confermare che non sia stato un fuoco di paglia.
IL BRUTTO – Il nuovo Marc Marquez rischia meno e si trova comunque a terra, come il suo morale. Difficile dargli colpe, ma il cannibale diventato tester è un paradosso che neanche un filosofo consumato riesce a risolvere. Un brutto scherzo e il primo a non avere più voglia di ridere è proprio Marc.
IL CATTIVO – Morbidelli sfrutta la pioggia per mettersi in Q2, poi in gara lotta finché la gomma anteriore non lo saluta. Quartararo parte ultima e rimonta, prima di trasformare la sua M1 in una naked. I ragazzi si impegnano, ma la Yamaha non li asseconda. A Franco non resta che aspettare di trovare una Ducati, a Fabio sperare che gli ingegneri giapponesi facciano bene i compiti per il 2024.
LA DELUSIONE – Da due GP a questa parte Tony Arbolino ha dimenticato chi è. Acosta ne approfitta, lui sprofonda nella pancia del gruppo e perde anche la testa del campionato. La frizzante aria austriaca forse lo risveglierà dal torpore.
LA CONFERMA – Bagnaia era infastidito per il 2° posto. Ci sta quando è il tuo peggiore risultato nella gara della domenica (cadute a parte). Un altro modo per dire che gli avversari cambiano, ma Pecco resta. Lì, in cima alla classifica e sul podio. Alla fine c’è poco di cui lamentarsi.
L’ERRORE – Una caduta al giorno: in FP1 il venerdì, in Q2 al sabato e in gara la domenica. Se le prime due avevano lasciato solo qualche bollo, l’ultima ha spento i sogni di gloria di Marco Bezzecchi. Una lezione da ricordare.
LA SORPRESA – È arrivata la prima vittoria di Fermin Aldeguer, altra scoperta di Luca Boscoscuro. Il ragazzo è giovane e veloce, forse a volte un po’ troppo irruento. Gli basterà trovare un pizzico di equilibrio e questo successo non rimarrà solo per molto.
IL SORPASSO – Uno è roba da dilettanti, bisogna arrivare almeno a doppia cifra per fare notizia. Oliveira ci riesce, da 16° a 4°, il miglior risultato da quando è sull’Aprilia. Gli diamo il nostro personale premio.
LA CURIOSITA’ – David Alonso è il primo pilota colombiano della storia a vincere un Gran Premio. Per rendere tutto ancora più emozionante, ci è riuscito partendo dall’ultima posizione. Il gusto per lo spettacolo ce l’ha sicuramente.
IO L’AVEVO DETTO – Enea Bastianini dopo la pausa estiva: “voglio tornare a lottare per il podio”. Sarà per la prossima volta.