Dopo il disastro nella sprint race di ieri, Bagnaia è tornato alla sua normalità. Per 18 giri sui 20 totali è stato in testa, per subire all’ultimo il sorpasso di Aleix Espargarò. Pecco, a Silverstone, ha perso la battaglia, ma con Bezzecchi a terra e Martin 6°, il suo vantaggio in classifica è aumentato fino a 41 punti e potrebbe essere contento. Sul suo volto, però, è ben visibile un’ombra.
Non sei totalmente contento?
“Per nulla, quando sarà soddisfatto per un 2° posto invece di una vittoria vorrà dire che c’è qualcosa che non va. Non è il momento per accontentarsi, anche se in ogni caso sono contento della mia gara e ora ho il maggior vantaggio in classifica dall’inizio del campionato”.
Sei stato sempre davanti, anche quando è iniziato a piovere. Non hai pensato a lasciare strada a chi aveva meno da perdere di te?
“Ho pensato solo a stare davanti e a spingere per vincere. Sentivo che Aleix era vicino, sapevo che ci avrebbe provato, perché conosco il suo potenziale su questa pista e la trazione dell’Aprilia, mentre io soffrivo in quell’area. È stato più bravo e ha vinto, io ho fatto il massimo e ci ho provato”.
Quando, a 8 giri dalla fine, sono cadute le prime gocce d’acqua, cosa hai pensato?
“Mi sono spaventato perché non riuscivo a capire quale fosse il limite, dovevo controllare la situazione e intanto sentivo Aleix alle mie spalle. Ero preparato a un suo attacco, avrei voluto rispondere ma non ci sono riuscito. Si è meritato questa vittoria”.
Hai imparato qualcosa?
“Oliveira girava un secondo più veloce di me, significa che non ho spinto come potevo in quelle condizioni. È qualcosa su cui lavorerò per migliorare”.
Come hai lavorato per migliore la tua costanza di risultati?
“Serve tempo per capire come esserlo in MotoGP. In Moto2 le gomme sono diverse, c’è praticamente solo una scelta, mentre qui è tutto diverso. Nei primi anni ho iniziato a cadere, e sto continuando a farlo ancora oggi (ride), poi ho iniziato a capire come e quando spingere, perché con il nostro pneumatico anteriore non puoi essere aggressivo. Alcuni piloti, come Quartararo, ci hanno messo meno tempo di me, ma io ho lavorato tanto con la squadra e a casa per migliorare. Ora è tutto a posto e sono che posso lottare per le prime posizioni in ogni gara, è questo il mio obiettivo”.
Il passo avanti di ieri ti aveva messo pressione?
“Non penso di dovere dimostrare il mio potenziale a qualcuno, sapevo cosa io e la Ducati siamo in grado di fare. Nei turni di prove lavoro per la gara essere davanti in gara, non avere problemi, e questo mi dà fiducia. Più che altro, dopo avere girato ieri solo sul bagnato, non è stato facile ritrovare subito le giuste sensazioni sull’asciutto, ma provarci mi ha motivato. Alla fine, quando sei totalmente concentrato puoi lasciarti tutto il resto alle spalle”.
Cosa era successo ieri?
“Lo abbiamo scoperto e si è visto chiaramente nel warm up che era tutto a posto, ma non posso dire cosa era accaduto (ride). Sono un po’ arrabbiato perché era un problema evitabile”.
Nei primi 5 al traguardo c’è solo una Ducati oggi, la tua. Solo una coincidenza?
“Difficile da dire, è la prima gara in cui ci sono solo io davanti. È qualcosa da analizzare, ma io ho lottato per la vittoria e questo ci deve rendere contenti. Sappiamo che su questa pista l’Aprilia è molto veloce e che poteva avere un vantaggio, ma noi abbiamo fatto il nostro. Magari, se ieri fosse stato asciutto avremmo potuto fare un altro passo avanti”.
Hai visto la caduta di Bezzecchi?
“Siamo partiti tutti con la gomma morbida, era una scelta al limite, ma anche l’unica opzione perché le temperature erano basse alla partenza, poi sono aumentate. Io ero in difficoltà con l’anteriore anche se ero davanti a tutti, perché ora, con la regola della pressione minima per la pressione, ti porta essere un po’ al limite. Marco, essendo dietro a me, ancora di più e ha perso l’anteriore. Appena a iniziato a frenare ha iniziato a chiudersi e poi lo ha fatto definitivamente”.