È un Franco Morbidelli deluso e affranto al termine della gara sprint di Silverstone. Nonostante al mattino sia riuscito ad accedere in Q2, al pomeriggio il portacolori Yamaha è sprofondato, chiudendo 15°. Le parole di Franco vanno a braccetto con quelle di Fabio e pare che per la M1 non ci siano soluzioni.
Anzi, più passano le gare e più il divario dalle rivali aumenta.
“Le qualifiche non sono andate male – ha esordito Franco - in Q1 siamo riusciti ad azzeccare le gomme, entrando nel momento giusto e facendo dei buoni giri. Alla fine però non è successo niente di particolare tra mattino e pomeriggio, perché in gara il potenziale è crollato”.
Franco entra quindi nel dettaglio.
“La moto è sempre quella e in gruppo è difficile farsi largo ed esprimere la propria velocità. Alla fine però la Coppa Giappone l’abbiamo portata a casa e dobbiamo prendere questo aspetto di positivo”.
In merito al discorso Coppa Giappone Morbidelli precisa.
“Se prendo la classifica guardando verso l’alto vedo solo moto europee mentre in giù tante moto giapponesi. Come tutti ben sappiamo i giapponesi sono in difficoltà e fanno dall’undicesimo a seguire. Tutto ciò mi trasmette ulteriore voglia di lavorare per essere il primo delle moto nipponiche considerando che ci sono piloti forti come Mir, Marc e Fabio. Dobbiamo lavorare senza demotivarsi, nonostante siamo in posizioni basse”.
A proposito di motivazioni Franco non intende gettare la spugna.
“Ci sono molte motivazioni che un pilota può trarre, una di queste è lo stipendio che prende (scherza). Oltre a questa l’essenza di essere un pilota e uno sportivo, dando sempre il massimo”.
Di sicuro la Yamaha gli sta rendendo la vita difficile.
“È doloroso essere limitato dal mezzo meccanico, a volte anche fisicamente, perché rischi e finisci a terra, facendoti male. Ci sono però stati momenti in cui le moto giapponesi erano al top”.