Non poteva iniziare in modo migliore la seconda parte di stagione di Alex Marquez, vincitore della Sprint Race di Silverstone. Veloce sin dalle qualifiche, in cui si è garantito la partenza dalla prima fila, il portacolori del team Gresini si è portato al comando delle operazioni al terzo giro di gara, senza più mollare la testa della corsa.
“Sono davvero contento. Le Qualifiche stamattina sono state molto difficili, ma abbiamo gestito tutto bene e siamo riusciti a partire dalla prima fila. Mi aspettavo la pista più bagnata questo pomeriggio, invece l’asfalto era abbastanza asciutto. Mi sono sentito bene sin dal giro di formazione, ma credo di aver dormito un pochino troppo alla partenza perché sono stato superato da diversi piloti - ha chiosato il vincititore - Dopo due giri però ho dimostrato che avevo tanta trazione e un buon feeling con la moto. Sapevo di dover aprire il gap in quel momento, è ciò che ho fatto ed è andata perfettamente. La Sprint Race ti permette di prendere più rischi, perché hai meno punti da perdere”.
Pur avendo vinto senza patemi, il catalano si è dovuto guardare le spalle da un velocissimo Bezzecchi, che negli ultimi passaggi è riuscito a ridurre il suo distacco a soli tre decimi.
“Ho fatto un grosso errore in Curva 9, affrontandola in seconda anziché in terza marcia. Così ho perso mezzo secondo perché ero abbastanza veloce nel primo settore. Marco era vicino, ma ero piuttosto rapido nel terzo e quarto settore ed ero già al limite con le gomme, quindi mi sono detto che sarebbe stato difficile per lui riuscire a superarmi - ha raccontato Alex - Ho mantenuto il mio ritmo e le mie linee, provando a chiudere un pochino di più del solito. Sono molto contento per la squadra, perché hanno fatto un gran lavoro per tutta la stagione. Non siamo stato molto fortunati nella prima parte dell’anno, ma è il miglior modo per ricominciare”.
Una Sprint completamente diversa da quella vissuta dal fratello Marc, giunto al traguardo in diciottesima posizione, a ben 29 secondi dal fratello.“So che ha sofferto molto durante la gara, ma era comunque molto felice per avermi visto vincere. È una cosa speciale e quando mi ha visto mi ha detto: ‘eri veloce oggi, bastardo!’. Mi sentivo veramente bene e ho provato a spingere come ha fatto lui tante volte”, ha commentato il ducatista, che alla domanda perché, al contrario degli altri ducatisti, non abbia mai chiesto una moto ufficiale ha risposto sinceramente: "ho vinto solo una Sprint Race!".
Il Gran Premio, però, sarà una gara completamente diversa per i piloti della MotoGP: è previsto infatti asciutto.
“Domani cambierà tutto perché ci sarà asciutto, stanno a quanto dicono le previsioni del tempo. Abbiamo visto ieri che Marco in particolare era molto veloce e aveva un ottimo passo. Sarà una gara di 20 giri e avremo diversi rivali, incluse le Aprilia che sono molto veloci e costanti, quindi la scelta della gomma posteriore sarà importante e la chiave sarà riuscire a gestirla fino a gara, perché puoi perdere tanto tempo quando inizi ad avere problemi di trazione. Dobbiamo essere molto costanti, provare qualcosa nel Warm-Up e fare una buona partenza” ha chiosato il minore dei fratelli Marquez, convinto che sarà difficile riuscire a ripetere l’ottima performance odierna.
“Tra il set-up, le gomme e il resto, cambia tutto tra asciutto e bagnato. Ieri avevo un buon feeling con la moto, ma dobbiamo ancora migliorare alcuni aspetti. Ci sono delle cose che avremmo dovuto provare oggi ma non ci siamo riusciti, quindi domani sarà importante provare qualcosa nel Warm-Up per migliorare un po’ il grip al posteriore - ha spiegato - Tutto considerato, comunque, non mi trovavo male. Avremo una buona occasione partendo dalla prima fila, ma come ho detto sarà una gara lunga con tanti avversari veloci. L’obiettivo per domani è la Top 5, il podio se tutto va perfettamente. Dobbiamo essere realisti e ci manca ancora qualcosa, soprattutto in frenata, rispetto ai piloti Ducati più veloci”.
Quello di oggi è stato certamente un sabato difficile per i piloti dal punto di vista delle condizioni del tracciato, soprattutto durante l’ultima fase delle Qualifiche.
“C’erano due ali in pista e l’erba per la caduta di Marco. Non aveva senso girare negli ultimi due giri perché era troppo pericoloso con l'aquaplaning e i detriti in traiettoria. È davvero difficile capire perché non sia stata data bandiera rossa a quel punto” ha detto Alex, che parlando più nello specifico delle condizioni dell’asfalto ha aggiunto: “Non sono un tecnico, ma è vero che in alcuni punti non drenava l’acqua. Dobbiamo vedere cosa possiamo fare per migliorare le cose per il futuro. È un problema che abbiamo già avuto nel 2018, quando Rabat si è rotto la gamba, e dobbiamo capire come risolvere perché non pioveva poi così tanto. Dobbiamo continuare a spingere i piloti a partecipare alle riunioni sulla sicurezza e creare base per esprimere direttamente alla Race Direction la nostra opinione”.