Beatriz Neila Santos è, indiscutibilmente, la motociclista di riferimento nella Women’s European Championship. Per costanza di rendimento, doti velocistiche, lettura di gara e prolificità. Dopo i tre titoli conseguiti nel precedente triennio sotto la denominazione di Women’s European Cup, quest’anno si è ripetuta nella prima edizione della competizione riservata alle donne sotto l’egida FIM Europe, chiudendo i giochi-campionato con due round di anticipo grazie al secondo posto in Gara 2 al Brno Circuit disputatasi lo scorso 16 luglio. La giovane madrilena ha scritto una nuova, memorabile pagina di storia del motociclismo femminile.
Beatriz Neila regina della WEC
“Mi viene difficile pensare che sono riuscita a conquistare quattro titoli consecutivi - ha ammesso l’ex Red Bull Rookies Cup - alla fine credo di essermelo meritata perché mi alleno e lavoro duramente”.
Vincitrice al debutto con 511 Racing Team
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Irresistibile nel triennio 2020-22 alla guida della Yamaha R3 del team Trasimeno, questa stagione presentava non poche incognite alla luce del suo passaggio al Terra&Vita 511 Racing Kawasaki, il noto team tutto-al-femminile. Effettivamente ci ha messo un po’ a adattarsi alla Ninja 400, tanto che nel round inaugurale di Misano dello scorso aprile è stata battuta per due volte da Roberta Ponziani. Banalmente, un fuoco di paglia. Da quel momento in avanti ha infilato quattro successi di fila tra Valencia e Most, gettando le basi per il quarto alloro nella WEC: “Avevo iniziato non senza difficoltà il mio processo di adattamento a moto e squadra. Nei test invernali ricordo che non mi trovavo per niente bene con il pacchetto tecnico. Avevo il serio timore che le avversarie potessero battermi - ha proseguito - avrei messo la firma per concludere seconda le prime due gare dell’anno, cosa che poi è avvenuta. Nei mesi successivi non abbiamo mai smesso di lavorare, sapendo che dovevamo semplicemente attendere un momento più favorevole. Mettere il titolo in cassaforte prima del previsto rappresenta anche bel sospiro di sollievo dopo che negli ultimi due anni me le sono giocato fino... all’ultima bandiera a scacchi della stagione (letteralmente; ndr)!”.
Partecipazione spot al CIV Supersport 300
Sulla scia dell’entusiasmo per le celebrazioni di Brno, lo scorso week-end ha preso parte da wild card alla tappa del CIV Supersport 300 al Misano World Circuit Marco Simoncelli, assieme alla compagna di squadra Sara Sanchez, ben figurando contro i colleghi maschi classificandosi ottava sia in qualifica che in Gara 1 su 25 partecipanti:“Tutto sommato un bilancio positivo. Non sapevo che cosa aspettarmi considerato che non gareggiavo con gli uomini da quattro anni e al CIV si utilizzano pneumatici differenti dalla WEC (Pirelli e non Dunlop; ndr), comportando traiettorie e stili di guida diversi. Sul passo però mi sono sentita a mio agio, ho fatto registrare i miei migliori tempi di sempre su questa pista e sono felicissima del risultato finale. Resta un pizzico di rammarico, sentivo di poter fare meglio: negli ultimi giri ho preferito non rischiare troppo a causa di un problema al freno che mi stava rallentando”.
Rivalità e amicizia con Sara Sanchez
Seppur iscritte a due distinti campionati in questo 2023, sposando la causa del 511 Racing Team ha avuto modo di interagire ed entrare ancor più a stretto contatto con la connazionale Sara Sanchez, per un biennio sua acerrima rivale nella WEC: “Al di fuori della pista siamo molto amiche, di fatto ci siamo viste crescere a vicenda. Reputo comunque giusto che ci sia della sana rivalità quando abbassiamo la visiera, oggi soprattutto che corriamo per la stessa squadra. Nel week-end di Misano penso che entrambe avessimo l’ambizione di stare davanti l’una all’altra, è normale. Dopotutto in MotoGP a suo tempo accadeva la stessa cosa, ad esempio, tra Marquez e Pedrosa nel box Honda HRC”.
La routine giornaliera di una campionessa
Le vittorie sono la naturale conseguenza del duro lavoro, della preparazione nonché dedizione. Non soltanto in pista, anche sui libri nel caso specifico della pilota dalle brevi comparsate nel Mondiale Supersport 300, in grado di far conciliare studio e carriera motociclistica seguendo i consigli dei genitori: "Fin da piccola mi hanno detto che non bisogna mai smettere di studiare, ho sempre cercato di armonizzare i due impegni. Le mie giornate sono assai frenetiche. Mi alzo all’alba, vado all'università di giurisprudenza, poi mi alleno il più velocemente possibile per avere il tempo di studiare. Nonostante tutto, sto andando molto bene. Mi dovrei laureare a giugno 2024. Dopodiché mi vorrei concedere almeno un anno di tempo da dedicare a me stessa, alla mia carriera sportiva, al mio corpo, ad imparare meglio l'italiano e l'inglese. Se si può vivere solo di moto... perché no? In caso contrario, dovrò cercarmi un vero lavoro”.
Il segreto del successo
Record-woman indiscussa della WEC con 15 trionfi e 28 top-3 nelle 29 gare finora disputate, questi numeri da capogiro fanno di lei un’autentica macchina da guerra: “Cerco di mostrare la mia maturità in ciò che faccio. Non gradisco quando commetto un errore in quanto si scaturisce in me la sensazione di fallire - ha spiegato - per questo motivo ho deciso di concentrarmi esclusivamente sulle moto, oltre allo studio. Ho eliminato quasi totalmente la mia vita sociale. Il poco tempo libero a mia disposizione lo dedico agli allenamenti ed al mio ragazzo”.
Il sogno del Mondiale Femminile
La WEC si profila ormai come un “orticello” troppo stretto per le sue capacità e potenzialità. Lecito attendersi che insegua adesso uno step importante di carriera: “Il mio sogno è approdare alla FIM Women's Motorcycling World Championship”. Si intende il neonato mondiale motociclistico femminile (monomarca) che dal 2024 affiancherà il Mondiale Superbike in alcuni appuntamenti del calendario (QUI i dettagli): “La WEC resta un campionato formativo, il giusto trampolino di lancio per coloro interessate ad affacciarsi al mondo delle corse motociclistiche. E di alto livello, per quanto sia convinta che con le Pirelli impareremmo tutte di più. A differenza mia che a 12-13 anni non avevo idea di cosa ne sarebbe stato del mio futuro, sapevo che non avrei mai avuto chance nel Motomondiale per il dislivello fisico tra uomini e donne, qualsiasi ragazza potrà farsi le ossa nell’Europeo in previsione di un ipotetico passaggio al Mondiale Femminile. Io ci credo, la conquista di un titolo internazionale non ha eguali”.
Photo credit: WEC FIM Europe