Tra i tanti ospiti del Vmoto Proday, abbiamo avuto modo di scambiare quattro parole anche con due stranieri d'eccezione: Chaz Davies e John "Hopper" Hopkins. Dal nuovo formato delle sprint race, passando per l'importanza che ha la MotoGP nello sviluppo dei nuovi prototipi che poi arriveranno al motociclista che ama girare su strada. Senza dimenticare l'importanza che sta avendo l'aerodinamica (e l'elettronica) negli ultimi anni di competizioni, e le difficoltà dei costruttori giapponesi, lasciati indietro dalle case europee.
Qui ci sono dei giovani piloti con un grande futuro. Siete dei professionisti, potreste darmi dei consigli su questo circuito, perché l'ultima volta che ci ho corso era al contrario!
"Alla prima curva gira a sinistra, non a destra o potresti avere dei problemi! - interviene scherzosamente Chaz - Ero seduto qui accanto a Massimo Rivola, sto cercando una audizione per una sella con lui per il prossimo anno! Penso che anche tu abbia delle ottime chances!"
Abbiamo scherzato. Sicuramente entrambi seguite sia la MotoGP che la Superbike. John cosa ne pensi del mondiale, con le sprint e questi nuovi setup delle moto?
"Credo che la sprint abbia portato una nuova dinamica, - interviene John- forse c'è più hype nell'aria, purtroppo però i piloti continuano a farsi male. E' stato un inizio stagione difficile ma si può già vedere un cambiamento nei piloti, c'è chi punta sulla sprint e chi si prepara per la gara lunga."
Tu poi Chaz hai già l'esperienza di averle provate nella Superbike.
"Personalmente da fan apprezzo lo show, ma mi metto nei loro panni, lo stress che subiscono piloti e team si può solo immaginare. Ora è più difficile gestire il weekend. E' sempre difficile quando si aggiunge qualcosa di nuovo, anche in Superbike abbiamo visto tanti cambiamenti. All'inizio a nessuno piace il cambiamento, ma alla fine bisogna adeguarsi perché questo è un business d'intrattenimento".
Se ti trovassi al posto di un team manager Honda o Yamaha, cosa faresti coi piloti, oltre a migliorare la moto?
"E' una domanda difficile, preferisco non andare troppo sullo specifico. Entrambe le case sono in una posizione difficile, al di là dei piloti credo che a livello tecnico tutti abbiano molto lavoro da fare".
"E' simile alla Formula1, - prosegue poi John -penso che i team europei e gli ingegneri siano un passo avanti e i giapponesi debbano riconquistare il terreno perso. Ma hanno un metodo di lavoro diverso ed ora sono in seria difficoltà, è chiaro che ci siano necessari dei cambiamenti drastici a livello di sviluppo".
Cosa ne pensi dei passi in avanti dell'aerodinamica?
"Come nella Formula1 è diventata parte integrante della moto e del modo in cui i flussi la influenzano le moto in pista, ma credo che il salto più grande l'abbia fatto l'elettronica. Non si tratta solo di come la moto reagisce alle spinte dal basso o dall'altro, ma anche di come la moto reagisce in piega".
"Ormai è parte del gioco - prosegue Chaz - La motoGP è il campionato più competitivo, è normale che si corra con dei prototipi. Se corressero con le moto di 20 anni fa, questo limiterebbe il potenziale futuro dello sviluppo per le moto da strada. Alla fine chi ne guadagna di più è proprio chi compra queste moto, anche se poi magari non ne utilizzerà al 100% le sue capacità aerodinamiche".