Danilo Petrucci ha archiviato con una sesta posizione la prima gara all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, dando seguito al primo podio della carriera nel Mondiale Superbike conseguito ad inizio mese in quel di Donington Park. Nella “fornace” del Santerno il pilota ternano è stato autore di una buona rimonta malgrado una qualifica poco esaltante, che lo aveva relegato a partire dalla decima casella dello schieramento.
“Non ricordo di aver mai incontrato temperature così torride, giungere al traguardo è stata una mezza impresa - ha ammesso Petrucci - dovevo riacquistare la giusta fiducia in sella dopo la noia al motore accusata in mattinata nella FP3, alla fine in Superpole ho completato soltanto una manciata di giri lanciati. Nei primi giri ho recuperato qualche posizione, il mio passo non era male, ma col prosieguo dei passaggi ho iniziato ad avere problemi di trazione. Dovendo frenare forte la pressione della gomma anteriore è schizzata alle stelle, la moto mi si chiudeva in ogni curva. A quel punto ho deciso di salvare il salvabile. Non so come faremo domani con queste condizioni ambientali... basti pensare che, una volta rientrato ai box, la moto era bollente ed intoccabile!”.
E aggiunge: “A Donington Park avevamo un ottimo ritmo, qui probabilmente stiamo faticando più del dovuto a causa del caldo che ci impedisce di mantenere l’anteriore nel corretto range di utilizzo. Da fuori sembro deluso, ma la realtà è che sono semplicemente stanco, il risultato di oggi mi rende felice. Dovete credermi!”.
Il portacolori Barni Spark Racing Team ha riassaggiato Imola a quasi dieci anni dall’ultima volta, dai tempi della Superstock 1000 CIV e FIM Cup: “Sembra passata un’era geologica - ha scherzato - trovo davvero piacevole e divertente affrontare questo tracciato con la Panigale V4 R, anche se la Variante Bassa è un po’ al limite. A noi piloti non piace particolarmente e diventa pericolosa in caso di caduta. Oppure alla Rivazza sono presenti numerosi avvallamenti sull’asfalto. Guidare qui è fantastico, lo sarebbe ancor di più una volta sistemati questi particolari”.
Incalzato sull’argomento, l’ex MotoGP ha espresso la sua (dura) opinione in merito all’ulteriore taglio dei 250 rpm inflitti (da regolamento) alla Ducati alla vigilia del fine settimana: “Questo non è il modo di bilanciare le prestazioni. Al momento noi Ducatisti abbiamo 900 rpm in meno rispetto alla versione stradale della moto, inoltre ho sentito che Kawasaki non sta usando i giri/motore in più. Vorrei capire il funzionamento del fantomatico algoritmo. Non è giusto penalizzare me o Bassani quando è Bautista a fare la differenza. Così come non è colpa di nessuno se peso 30 kg in più di Bautista. Se potrebbe servire una regola in tal senso? Non sono nella posizione di parlare, per quanto sia un aspetto penalizzante per piloti come me, Redding e Baz. Servirebbe maggiore chiarezza...”.