La Ducati che guarda tutti dall’alto al termine delle FP2 non è quella di Bautista, bensì quella di Rinaldi. All’ultimo giro disponibile l’alfiere Aruba ha infatti sparato il colpo, bloccando il crono sull’1’47”128, ovvero il riferimento di questo venerdì.
Un inizio certamente incoraggiante per il romagnolo, chiamato a fare i conti con le condizioni di salute a seguito del brutto incidente che lo abbiamo visto coinvolto due settimane fa a Donington.
“Non è stato certamente facile tornare in sella alla moto dopo quanto accaduto in Gara 2 a Donington – ha esordito Rinaldi – oggi pomeriggio ho pensato soltanto a trovare la giusta fiducia con la moto e a girare. Durante il turno abbiamo visto diverse bandiere rosse e io ho cercato soltanto di portare al termine il programma di lavoro. La cosa positiva è che il tempo l’ho fatto con un pneumatico usato che aveva ben giri. Questo è un segnale incoraggiante se confrontato al mattino”.
Uno dei temi affrontati è poi il discorso legato al taglio dei giri motore.
“Ovviamente deve rivedere i rapporti e alcuni aspetti. Su questa pista probabilmente i giri in meno ci condizionano poco, dato che il rettilineo è in pendenza e di conseguenza avverti meno il taglio. Probabilmente su altri tracciati accuseremo maggiormente”.
Rinaldi parla poi delle sue condizioni di salute.
“I miei problemi sono iniziati quando sono tornato a casa da Donington. Ho avuto alcuni giramenti di testa e sono rimasto a letto fino a venerdì per riposare, dato che non potevo allenarmi. Questo aspetto mi ha condizionato, perché sono dovuto rimanere fermo”.
A Imola il romagnolo si muove nel paddock grazie all’utilizzo della stampella.
“I dottori mi hanno detto che la mia fortuna è avere un osso elastico, di conseguenza non ho accusato fratture anche se ho tre versamenti. Ho parlato a lungo con i medici, infatti mi hanno dato l’ok per correre. Assumerò però degli antidolorifici in modo da contrastare il dolore”.