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SBK, Redding: “È bello sentirsi Scott Redding in sella e non un passeggero”

“Dovevo dimostrare cosa sono ancora in grado di fare, perché è difficile convincere la gente quando i risultati non lo rispecchiano. Petrucci era troppo forte per giocarmi il podio, ma sono state delle belle gare”

SBK: Redding: “È bello sentirsi Scott Redding in sella e non un passeggero”

Scott Redding ha ritrovato il sorriso nel Round di casa a Donington Park. Proprio come lo scorso anno, il tracciato inglese ha rappresentato un punto di svolta nella stagione del britannico, che non era mai partito così male nei suoi quattro anni in Superbike. 

È bello sentirsi Scott Redding in sella alla moto. È stata davvero dura in questa stagione riuscire a sentire ciò che ha da dirmi la moto e capire cosa devo fare per riuscire a guidarla come voglio - ha affermato Scott ai microfoni di WorldSBK.com - Quelle di domenica sono state due belle gare, così come Gara 1. In Superpole Race ho spinto al massimo, mentre in Gara 2 ho lasciato che la moto mi venisse incontro e non c'è sensazione migliore di quella di avere una buona gomma per l’ultima metà di gara. È stato bello, soprattutto qui a Donington”.

Con il quarto posto in Gara 2, il 30enne ha centrato il suo miglior risultato del 2023 e, sebbene non sia riuscito a puntare i piedi sul podio, ha vissuto non pochi déjà-vu nella battaglia con le Kawasaki di Alex Lowes e Jonathan Rea.

“Ho visto che mi stavo avvicinando agli altri, mi sentivo bene, anche la gomma stava bene, così ho provato a raggiungere Petrucci per giocarmi il podio, ma era troppo forte. Sono arrivato alle Kawasaki, ho superato Alex con cui ho lottato la passata stagione e volevo fagli un cenno per dirgli ‘ti ricordi dell’anno scorso?’, ma poi ho pensato che fosse meglio restare concentrato - ha raccontato ridendo - Ho preso Jonathan e l’ho superato nell’unico punto in cui ero forte. Credevo che non lo avrei più rivisto, ma alle Esse di Fogarty ho visto una Kawasaki buttarsi all’interno e ho pensato ‘oh, eccoci di nuovo’, perché era esattamente come è andata 12 mesi fa con Alex. L’ho sorpassato un’altra volta e ho continuato a testa bassa, cercando di guidare in modo sciolto e pulito. Mi aspettavo che sarebbe successo, ma non l’ho visto arrivare, così quando sono entrato nelle Esse ho pensato che avrei potuto passalo in staccata al tornante Melbourne, perché lì ero forte. Ci sono riuscito, ma mi ha davvero sorpreso ritrovarmelo lì”.

Cruciale per le sorti della sua domenica è stata la gara sprint del mattino e più nello specifico il sorpasso al compagno di squadra Tom Sykes, che ha permesso a Redding di prendersi la nona posizione sulla griglia di partenza di Gara 2.

“Come ho detto sabato, dovevo stare più avanti in griglia, perché è il caos alla prima curva - ha chiosato l’alfiere BMW - Sono partito bene in Superpole Race, ma quando sono arrivato in Curva 1 c’erano piloti ovunque e non era quello ciò di cui avevo bisogno. Sono stato superato da qualcuno alle curve Craner e ho detto: ‘lasciatemi arrivare nono, per favore’, ma non succedeva. Continuavo a provarci, ma non riuscivo ad andare a prendere i piloti davanti a me. Fortunatamente per me, però, Tom ha avuto una piccolo problema all’anteriore a due giri dalla fine, il che mi ha permesso di prendere la nona posizione. Sapevo di essere stato fortunato in quell’occasione e che avrei dovuto ricavarne il massimo. Essere anche solo una fila più avanti fa una gran differenza in termini di risultato. Sono felice”.

Una domenica che ha ridato morale al britannico e alla BMW (in una giornata segnata dal brutto infortunio di Sykes), ricordando ciò di cui è capace Redding, quando si trova nelle giuste condizioni.

“Questo è l'aspetto principale - ha sottolineato Scott - Vedo che si parla molto in questo momento e si tratta di dimostrare alla gente cosa sono ancora in grado di fare. È difficile convincere le persone quando i risultati non lo rispecchiano, ma so cosa succede quando sto correndo, cosa posso e non posso fare, e posso spiegarlo finché voglio, ma la realtà è che alla gente non importa. Vogliono i risultati. È stato bello essere la prima BMW e vedere che la moto era così forte, soprattutto nel finale. Sono contento, perché posso dire che questo è quello che posso fare quando riesco a guidare la moto e a non essere un passeggero. Spero che riusciremo a ottenere qualcosa di buono anche nelle prossime gare. Sarà dura, ma dobbiamo continuare a mostrare la nostra forza”.

Un proposito fondamentale per l’inglese anche in ottica 2024, visto che i top rider hanno già annunciato i loro futuro e il tempo a sua disposizione per esercitare l’opzione con BMW è quasi arrivato agli sgoccioli. 

“Credo che mi vedrete sicuramente in questo paddock - ha puntualizzato Redding - Al momento ho l’opzione con BMW, che è molto importante per me. Vedremo se nelle prossime due settimane riuscirò a trovare qualcosa per stare davanti”. 

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