Il Sachsenring rappresenta una sfida particolare per Bagnaia, perché lo scorso anno il GP di Germania aveva segnato un punto di svolta nella sua stagione. Domenica partiva in pole position, ma sprecò tutto con una caduta e, con la vittoria di Quartararo, si era ritrovato 91 punti dietro il francese. Quando si va a fondo si può solo risalire e Pecco lo fece nel migliore dei modi.
“Cosa avevo imparato? A crederci sempre - ha ricordato il campione del mondo - Era stato un momento difficile, non prima era la prima volta che ero competitivo e poi avevo perso tutto. Avevo solo cercato di capire cosa fosse successo e quale fosse il mio potenziale. Avevamo fatto una riunione dopo il GP ed era stata importante per me e per il team. Da lì tutto era cambiato, da lì in poi ho sempre lottato per la vittoria e a volte ripenso al Sachsenring quando devo essere più concentrato”.
Quest’anno la sua situazione è bene diversa, è in testa al campionato e arrivata da un fine settimana perfetto come è stato quello del Mugello.
“Vedremo cosa succederà, questa è una pista in cui lo scorso anno ero stato veloce: venerdì ero stato competitivo, sabato avevo fatto la pole position e poi domenica ero caduto - ha preferito tenere i piedi ancorati a terra - L’importante sarà iniziare questo fine settimana nello stesso modo in cui ho finito quello del Mugello e avere le stesse sensazioni della scorsa stagione. Non sarà facile, sembra che le condizioni possano cambiare velocemente, ma sono fiducioso di potere stare fra i migliori”.
Se così sarà, sa già con chi dovrà vedersela.
“Considerando il passato, Marquez su questa pista ha più possibilità che altri, aveva vinto anche nel 2021, quando era tornato dall’infortunio. Per me il principale rivale qui sarà Marc” non ha dubbi il pilota della Ducati, che poi ha parlato di due episodi dello scorso GP.
Il primo riguarda Miller, che dopo averlo bruciato al via è sembrato salutarlo. “L’avevo visto alzare la mano, ma pensavo che magari stesse chiedendo scusa a qualcuno, che avesse chiuso la linea di un altro pilota. Ho parlato ieri con lui e mi ha detto che in motocross alcuni piloti fanno quel gesto per festeggiare un holeshot”.
L’altro, invece, è su un commento di Marini, che ha spiegato come Pecco facesse la differenza all’ultima curva, un punto che nemmeno Valentino è mai riuscito a interpretare correttamente.
“È sempre difficile piegare come guidi - la risposta di Bagnaia - In ogni classe ho fatto sempre quella curva nello stesso modo, ma in Moto2 e in Moto3 non era una buona traiettoria perché non avevo la potenza per uscire velocemente. In MotoGP invece ce l’ho e posso chiudere la curva facendo scivolare il posteriore. Qui ci sono tutte curve a sinistra, come è la Bucine, di solito vado meglio in quelle a destra, ma su questo circuito le cose che fanno la differenza sono essere costanti e la gestione della gomma posteriore, è completamente diverso dal Mugello”.