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MotoGP, Martin: “Bagnaia e Bezzecchi erano più forti, ma ho chiuso almeno sul podio”

Gli alfieri del team Pramac brillano nella Sprint al Mugello, Jorge: “Pensavo sarebbe stata una delle piste peggiori per me”, Johann: “Sapevo avrebbe gestito bene la gara”

MotoGP: Martin: “Bagnaia e Bezzecchi erano più forti, ma ho chiuso almeno sul podio”

Sebbene il team Pramac non abbia ancora portato in gara le livree celebrative pensate per il Mugello, Paradiso e Inferno sono già, quasi, arrivati allo scontro nella gara Sprint del Mugello, con un minaccioso Johann Zarco 4°, dietro a Jorge Martin. Solo 57 millesimi hanno infatti separato i due compagni di squadra sotto alla bandiera a scacchi, che ha sancito il terzo podio consecutivo dello spagnolo. Un terzo posto quasi insperato dal madrileno, dopo il 13° posto ottenuto nella passata edizione del GP d’Italia.

“Non avevo tanta fiducia alla vigilia di questo Gran Premio, per via dei risultati dell’anno scorso. In ogni caso, ho cominciato bene il weekend, ero competitivo e anche se mi sono sicuramente mancati 2 o 3 decimi per vincere, sono almeno riuscito a salire sul podio - ha commentato a fine gara Martin - Noi tre, insieme a Zarco, siamo riusciti ad aprire un bel gap rispetto agli altri piloti, quindi penso che potrò essere della partita anche domani. Spero di riuscire a fare un piccolo passo avanti per provare ad avvicinarmi a loro, che sono veramente veloci, ma cercherò di giocarmela”.

Decisivo per le sorti della vittoria è stato in particolar modo un errore di Jorge nella fase centrale della corsa, che ha spalancato a Bezzecchi le porte della seconda posizione“Quando mi sono avvicinato a Pecco ho dovuto mollare un po’ i freni per evitare di spingerlo fuori e l’ho superato, ma sapevo che lui avrebbe spinto, quindi mi sono riaccodato e ho cercato di stargli dietro. Il giro successivo, però, sono andato largo e Marco si è infilato. Erano un po’ più forti oggi - ha spiegato l’alfiere del team Pramac - Negli ultimi due giri ho cercato di tenere a bada Zarco e credo di aver perso ho perso un po’ di terreno rispetto a loro. Altrimenti, saremmo stati tutti molto vicini, dopo 11 giri”.

Uno strapotere Ducati che potrebbe ripetersi anche nel Gran Premio di domani. O almeno, è ciò che si augura Martin.   

“Credo che la situazione sarà simile a oggi. Pecco e Marco hanno sicuramente qualcosa in più, quanto a me, arrivando dai risultati dell’anno scorso, pensavo che questo sarebbe stato uno dei tracciati peggiori per me, invece non è andata così male - ha ammesso - Lottare per il podio sarebbe sicuramente fantastico. In ogni caso, a questo punto, mi aspetto di lottare per un buon risultato. Passiamo questo weekend, poi vedremo le prossime gare”.

Con un inizio di stagione segnato dagli infortuni, a cui si aggiunge quello di Alex Rins proprio nella Sprint, il madrileno ha poi concluso la sua analisi dando un parere sui cambiamenti che andrebbero apportati al nuovo format del weekend di gara. 

“Penso che il primo turno di prove potrebbe essere totalmente libero, in modo da permetterci di pensare alle gare, perché adesso è pazzesco: devi attaccare a ogni turno e così è difficile capire bene come sei messo in termini di passo - ha affermato - Non ho visto l’incidente di Alex, ma ho visto alcune manovre abbastanza rischiose a inizio gara, con Jack e Marc. Eravamo tutti un po’ al limite, come sempre. Spero che in futuro ci possa essere un po’ più di calma”.

Zarco: “Non era il caso di rischiare con Jorge, nemmeno per una medaglia”

Pur non avendo ancora conquistato una medaglia da mettersi al collo, dall’altro lato del box Pramac, anche Johann Zarco può dirsi soddisfatto del risultato della sua gara e della bella rimonta che lo ha portato a un soffio dal podio.

“Ho fatto un’ottima partenza e sono riuscito a guadagnare diverse posizioni alla prima frenata, in cui ero addirittura quarto. Poi sono andato largo e sono rientrato settimo. Il passo era incredibile con la gomma morbida al posteriore. Molti piloti erano veloci e hanno provato ad attaccare. Su tutti Jack e Brad, che sono piuttosto bravi in questo campo - ha raccontato il transalpino - Volevo superare Jorge all’ultimo giro e prendermi la mia prima medaglia dell’anno, ma ha gestito piuttosto bene l’ultimo passaggio, chiudendo perfettamente le porte. Non sono riuscito ad avvicinarmi abbastanza per provare a superarlo nei giri prima, però l’ho studiato e sento di essermi avvicinato a ciò di cui ho bisogno, per essere ancora più forte. Sono abbastanza contento, perché sono partito nono e sono arrivato quarto. È stata la mia miglior Sprint Race dall’inizio dell’anno”. 

Nemmeno il podio sfumato all’ultimo è riuscito a togliere il sorriso a Zarco, che a fine gara ha reso onore ai meriti del proprio compagno di squadra.

“È molto bravo nella Sprint e ha già vinto diverse medaglie, per questo sapevo che l’avrebbe gestita bene, anche se era leggermente più lento di me negli ultimi due giri, in cui ha cercato di tenermi a bada - ha affermato Johann - Se avessi voluto provarci avremmo rischiato di toccarci e ho pensato che non fosse necessario rischiare, nemmeno per una medaglia”. 

Di rischi in gara, del resto, se ne erano già vissuti tanti con l’arrivo della pioggia, che ha scombussolato le carte in tavola, subito a inizio sprint.

“Non ho sentito il vento. Il grosso della pioggia è caduta in Curva 9, l’Arrabbiata 2 e Pecco era primo, quindi ha dovuto gestire un po’ di più e ha rallentato maggiormente rispetto agli altri - ha raccontato Zarco - È per questo siamo riusciti a lottare con lui in quella fase, ma è sempre un po’ spaventoso, perché sai che non sta piovendo abbastanza per fermarti a cambiare moto. Puoi comunque ad andare veloce, ma è sempre una gran scommessa. Sono contento che la pioggia sia durata giusto due o tre giri”.

Testato il proprio potenziale, per il 32enne potrebbe arrivare l’occasione per il riscatto già nella gara lunga di domani.

“Vedremo come andrà domani. Immagino che potrò essere avvantaggiato più del solito se la maggior parte dei piloti opterà per la gomma media al posteriore - ha chiosato il ducatista - Se dopo questa gara qualcuno deciderà di puntare sulla soft al posteriore non so come potrà sentirsi a fine Gran Premio, perché è chiaro che la morbida aiuta a girare sul passo dell’1’46” basso, ma bisogna capire per quanto tempo”.

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