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MotoGP, Oliveira: “Gli incidenti di inizio stagione? Non è colpa del format”

“Ho analizzato ogni mia caduta e non credo si possa dare la colpa degli incidenti alle Sprint Race. La sanzione a Quartararo è stata esagerata, ma gli Steward sono solo persone”

MotoGP: Oliveira: “Gli incidenti di inizio stagione? Non è colpa del format”

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Dopo un travagliato inizio di campionato, Miguel Oliveira è pronto per tornare in sella alla sua Aprilia RS-GP, sul tracciato del Mugello. La prima gara per il portoghese dopo l’infortunio alla spalla sinistra sofferto a Jerez, che lo ha tenuto lontano dalla pista nel Round a Le Mans.

“Mi sento bene. Ho avuto cinque settimane per recuperare, che non sono molte per arrivare qui al 100%, ma spero siano abbastanza per montare in sella e verificare la mia condizione: puoi provare a frenare a più di 300 km/h solo tornando in moto. Il team vuole che sia pienamente ristabilito e competitivo, quindi mi prenderò altro tempo se dovessi vedere che la spalla mi impedirà di fare ciò che mi hanno chiesto, in caso contrario andrò avanti ad affrontare il weekend”, ha spiegato l’alfiere del team RNF.

Uno dei peggiori fine settimana per rientrare, considerando le difficoltà di una pista impegnativa come quella del Mugello.

“È vero, ma non sono io che scelgo. Anche il Sachsenring non è il massimo per il lato sinistro del corpo, che è proprio quello in cui mi sono infortunato alla spalla. Darò comunque il massimo” ha chiosato Miguel, convinto di avere abbastanza forza nella spalla, per affrontare il saliscendi toscano: “Ci sono piloti più magri di me - ha scherzato - Ovviamente non mi sono potuto allenare come facevo di solito, soprattutto per quanto riguarda la parte superiore del corpo, perché riesco a fare solo poche flessioni. Non sono un pilota al 100%, ma spero andrà bene lo stesso”.

Il team director, Wilco Zeelenberg, si è detto preoccupato per come sta andando la stagione, visto che Oliveira non è l’unico pilota a essersi già infortunato due volte. Il diretto interessato, però, non se la sente di criticare il nuovo format del weekend della MotoGP, per quanto è successo fin qui. 

“Ho analizzato ogni mia caduta, incluse le due occasioni in cui mi sono infortunato e credo non ci sia nulla per cui io possa incolpare il sistema per ciò che è successo - ha spiegato Miguel - Non credo si possano incolpare le Sprint Race per gli incidenti che ci sono stati, anche perché la maggior parte degli incidenti si sono verificati la domenica. Posso solo sottolineare il fatto che con la Sprint Race i piloti si approcciano alla gara della domenica avendo già in mente cosa fare o dove andare e credo che questo generi un po’ di sovreccitazione nei primi giri. Non si tratta però di un aspetto a cui posso dare la colpa o che possa in qualche modo ritenere la causa. Mi piace questo sistema.

Il portoghese non cerca colpe o colpevoli ed è convinto che la doppia partenza e le decisioni degli Steward non abbiano nulla a che vedere con l’aggressività mostrata dai piloti in questo avvio di campionato.

“Siamo tutti molto veloci, abbiamo tutti gli stessi device e tutti partiamo più o meno nello stesso istante, perché dipende tutto dal tempo di reazione alle luci, che può variare di uno o due decimi. Siamo tutti vicini e non c’è modo che qualcuno possa fare una grande differenza in questo momento. È tutto molto tirato e credo sia trattato soltanto di sfortuna - ha affermato - La Race Direction non ha nulla a che vedere con gli incidenti, perché non credo proprio che le decisioni degli Steward possano avere a che fare con l’aggressività dei piloti. Non credo che qualcuno si comporti in maniera più aggressiva, perché gli Steward non sanzionano o perché dovrebbero farlo”.

Ciò non toglie che non tutte le decisioni dei commissari siano state esenti da critiche, tanto che lo stesso alfiere del team RNF non ritiene corretta la decisione di sanzionare Quartararo per l’incidente di Jerez.
 
È stata un’esagerazione secondo me. Non credo andasse penalizzato, e io ero la vittima in quel caso - ha ammesso Oliveira - Questo è il modo in cui la vedo io, ma io non sono né un giudice, né Dio per poter dire la verità assoluta. Ognuno ha la propria interpretazione. È normale. E anche gli Steward non sono altro che tre persone che decidono. Questa è la realtà”.

Per diminuire i rischi occorrerebbe convincere i piloti a mantenere un approccio più conservativo alla domenica?

Ognuno ha il proprio approccio. Adesso hai l’opportunità di andare a punti dove magari non te lo saresti aspettato, sulla breve distanza, quindi tutti cercano di approfittarne, mentre la domenica la mentalità dovrebbe essere diversa, perché la gara è più lunga e non hai bisogno di forzare come devi fare al sabato. Sono successe tante cose in queste prime cinque gare, ma credo che ci servirà una stagione intera per avere un quadro chiaro di ciò potremo ottenere dalla doppia gara - ha commentato il pilota Aprilia - Non vedo cosa potremmo cambiare del format o perché. Sarebbe sicuramente più comodo non avere le Qualifiche al venerdì, ma alla fine è uguale per tutti”.

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