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MotoGP, Ducati: da Capirossi a Bagnaia, breve storia veloce delle Rosse

L'avventura iniziata col terzo posto di Capirossi a Suzuka nel 2003, e proseguita con la prima vittoria già a Barcellona, ha portato la casa di Borgo Panigale al primo titolo con Casey Stoner nel 2007, bissato da Pecco Bagnaia l'anno passato

MotoGP: Ducati: da Capirossi a Bagnaia, breve storia veloce delle Rosse

Non c’è motociclista che non sogna di poter mettersi in sella ad uno dei gioielli della Ducati. Grazie ai successi in MotoGP, la casa di Borgo Panigale ha raggiunto traguardi fondamentali in questa competizione, forte di un team di altissima competenza tecnica e agonistica.

La MotoGP è, tra i campionati legati ai motori, uno di quelli più seguiti dagli appassionati e tifosi di tutto il mondo. L’adrenalina di un sorpasso, la gioia incontenibile nel tagliare il traguardo e l’emozione della sfida hanno fatto della due ruote un vero e proprio mito, dimostrato sia dagli ascolti delle gare che dalla presenza della moto anche in altri ambiti non strettamente legati allo sport. Sui casinò online, ad esempio, sono sempre più numerosi i giochi a tema “motociclistico”, dove la competizione è su un altro livello, ma non per questo meno coinvolgente.

Grazie alla sua Desmosedici, la Ducati è entrata nell’Olimpo della MotoGP sin dal 2003, con l’introduzione del nuovo regolamento sul motore a quattro tempi, quando uno strepitoso Loris Capirossi portò la squadra sul podio della tappa giapponese del campionato, a Suzuka, con uno splendido terzo posto.  Qualche tempo dopo, Capirossi vincerà nel circuito spagnolo di Barcellona, mandando in visibilio i numerosi fan della scuderia.  

La Desmosedici: nata per vincere

Il 2003 è stato anche l’anno in cui la Ducati ha conquistato il record di velocità massima: ben 332,4 km/h, presso l’Autodromo del Mugello. Nella stessa gara, Capirossi portò a casa l’ennesimo successo, terminando in seconda posizione. Degno di nota, nell’ambito della storia del team, è anche la vittoria di Troy Bayliss nel Gran Gremio di Valencia, nel 2006.

Se la Ducati ha fatto un vero ingresso da regina nella massima competizione della due ruote, il 2006 è forse da considerarsi l’anno della definitiva consacrazione come una delle squadre più forti del motomondiale. In quell’anno, avvenne un’importante modifica al regolamento, che portò i motori da 1000cc a 800cc. Grazie alla perizia tecnica degli ingegneri Ducati, il team si aggiudicò un numero impressionante di podi (14), con Casey Stoner in vetta al mondo per 10 volte. L'australiano divenne campione del mondo e la Ducati raccolse i frutti di un impegno decennale a favore dell’innovazione tecnica con il meritatissimo titolo costruttori.  

Piloti e numeri del Ducati Lenovo Team

I nomi legati alla casa sono tantissimi e tutti di alto profilo. Oltre ai già citati Capirossi, Bayliss e Stoner, ricordiamo Pecco Bagnaia, Andrea Dovizioso, Andrea Iannone e Danilo Petrucci. Mentre il numero maggiore di vittorie assolute spetta a Stoner con 23, finora tra gli italiani è Andrea Dovizioso ad aver portato a casa il maggior numero di successi, con 14 primi posti.

Ad oggi, grazie all’ultima vittoria di Dovizioso in Austria, la Ducati può vantare 155 podi, con 50 di essi conquistati solo nel primo anno di presenza al MotoGP. Per Dovizioso, si tratta del cinquantesimo podio da quando corre per la squadra. Per quanto riguarda i circuiti, il team ha conquistato il primo posto in 19 circuiti, con il maggior numero di vittorie (5), nelle gare di Motegi, Sepang, Red Bull Ring e Losail.

Ma veniamo adesso a Francesco 'Pecco' Bagnaia, che, grazie alla sua incredibile rimonta, si è aggiudicato il titolo iridato nel 2022, portando la Desmosedici a un livello di performance fino adesso insuperato. Dall’esordio in Moto3 fino all’arrivo nel team Ducati nel 2021, la carriera motociclistica di Bagnaia è costellata di successi. Classe ’97, la sua passione per la moto inizia prestissimo, grazie anche alle imprese straordinarie di Valentino Rossi, che in quell’anno è la stella assoluta del MotoGP. Originario di Chivasso, in provincia di Torino, vince il primo titolo mondiale in Moto2, prima di passare alla Ducati. Ed è ancora lui a costruire, tappa dopo tappa, un altro pezzo di storia del team italiano.  


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