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MotoGP, Cecchinello: “I giapponesi non innovano come gli europei, ma sanno copiare”

VIDEO - “Honda si sta rimboccando le maniche e sono sicuro che saprà fare una RC213V competitiva, per questo meriterebbe che Marquez restasse”

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Con 68 punti racimolati nei primi cinque appuntamenti dell’anno, è il team LCR a tenere alto l’onore della Honda in questo inizio di campionato, in cui è stato proprio il team di Lucio Cecchinello a regalare alla Casa dell’Ala il suo primo, e finora unico, acuto di questo 2023. Una performance difficile da ripetere al Mugello, visto lo stato di forma delle Ducati e le difficoltà incontrate dalla squadra satellite negli ultimi due appuntamenti. Il team LCR, però, non si arrende ed è determinato a ottenere un buon risultato davanti al suo pubblico, come ci ha confermato il Team Principal Cecchinello, durante un incontro con la stampa nella sede di GIVI .

“È un circuito dove Ducati è sempre andata molto forte, quindi non sarà facile ripetere un risultato simile a quello che abbiamo fatto ad Austin, due mesi fa, con la splendida vittoria di Alex Rins. Però, Nakagami sembrava molto veloce. È stato un paio di volte il miglior pilota indipendente e anche a Rins piace molto la pista, quindi, non dico che mi ha accontento, ma finire la gara tra i primi 5 o 6 sarebbe già un risultato importante. Quello è l’obiettivo”, ha affermato l’ex pilota. 

In questo inizio di stagione, è stato proprio il tuo team a regalare alla Honda la gioia più grande. Quando sta faticando la Honda e quanto è pesata l’assenza di Marc Marquez a inizio stagione?
“Devo dire che l’assenza di Marquez ha pesato molto, non soltanto in questo inizio di stagione ma dal 2020, perché sappiamo che ha avuto diverse vicissitudini e la Honda si è messa nella condizione di aspettare Marc, prima di portare avanti degli sviluppi importanti sulla moto. Hanno fatto alcune cose, ma non sufficienti. Noi abbiamo fatto il massimo per mettere appunto al meglio la moto che abbiamo a disposizione ed è venuto fuori un risultato importante ad Austin. Non si è trattato di una vittoria casuale, ma che è stata costruita nel corso del weekend, quindi adesso stiamo cercando di capire perché a Jerez e Le Mans abbiamo faticato, arrivando da un highlight molto positivo. Crediamo di dover migliorare nelle piste con le curve strette, dove non c’è un alto livello di grip”.

Ora che Ducati, KTM e Aprilia sono lì davanti, si dice che le Case giapponesi non abbiamo più tanta voglia di investire. È così, o non è vero?
“Credo che la grande competitività che la Honda ha avuto fino al 2019, così come la stessa Yamaha, ha fatto sì che non abbiano più avuto la capacità di innovare. Cosa che hanno fatto Ducati e Aprilia, portando in campo delle innovazioni estremamente interessanti, come l’abbassatore posteriore; le appendici aerodinamiche e dei nuovi concetti su come usare l’aerodinamica per far girare meglio la moto e aumentare il grip. I giapponesi non hanno avuto questa capacità di guardare oltre. Se guardiamo la storia, i giapponesi non sono tanto bravi a inventare, quanto lo sono a copiare e migliorare ciò che sanno fare gli europei. Quando decidono di fare qualcosa sono capaci. Lo abbiamo visto in Formula 1, alla Dakar, alla 8 Ore di Suzuka, e in molti altri casi ancora. Ora si stanno rimboccando le maniche, con i loro tempi, e sono sicuro che in un paio d’anni sapranno fare una RC213V competitiva”.

Pensi riusciranno a tenersi anche Marquez?
“Non lo so, ma sicuramente l’impegno che ci stanno mettendo, sia in termini di risorse umane che di investimenti, meriterebbe che Marquez restasse ancora”.

Quando sapremo qualcosa in ottica 2024?
“Il mercato del 2024 è già fissato. La maggior parte dei contratti sono tutti biennali, che sono stati firmati nel 2022, per le due stagioni successive. A mio avviso, già a fine 2023-inizio 2024, arriverà il rinnovo dei contratti per il 2025-2026. Nel primo trimestre del 2024 sapremo già dove vanno a finire Quartararo, Marquez e Bagnaia”.

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