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SBK, Redding "gambero" a Misano: ecco cosa non ha funzionato in Romagna

Scott spiega le sue difficoltà sul tracciato della Riviera: “Ancora una volta non avevamo il passo e più il weekend andava avanti, più facevo fatica: tutti andavano più veloci e io più piano”

SBK: Redding

Dopo il Round da incubo di Barcellona, le difficoltà di Scott Redding sono proseguite a Misano, dove l’alfiere del team ROKiT BMW Motorrad è stato protagonista di un altro appuntamento da dimenticare. Primo degli alfieri BMW sia in Superpole che in Gara 1, il britannico ha fatto il passo del gambero con l’avanzare del weekend, chiudendo la trasferta in Romagna con una prestazione a dir poco disastrosa. Tanto da spingere Redding a evitare di incontrare i giornalisti in sala stampa, dopo un lungo debrief con la squadra.

“Il fine settimana è stato piuttosto difficile in generale, ancora una volta non abbiamo avuto il giusto passo, ma proviamo sempre a fare del nostro meglio” ha ammesso sconsolato Redding, commentando il weekend ai microfoni del sito ufficiale del campionato. “Ci è semplicemente mancato il ritmo; siamo sempre stati due o tre decimi più lenti rispetto al secondo gruppo in gara ha aggiunto Scott, in affanno già da domenica mattina, quando ha faticato a girare sul passo del compagno di marca Gerloff, chiudendo 11° la Superpole Race, a oltre 2” dall’americano. 

Difficoltà che si sono fatte ancor più evidenti nel corso di Gara 2, con il tracollo della M 1000 RR #45, fanalino di coda della truppa BMW. Quattordicesimo, grazie alle cadute di Baldassarri, Lowes, Rinaldi e Ray, il britannico ha fatto il massimo, portando a casa due punticini che lo tengono a galla nella classifica di campionato. Ma quel che pesa, e fa riflettere, sono i distacchi incassati da Scott, che ha chiuso Gara 2 a 52”2 dal vincitore Bautista, pagando ben 27”3 di distacco da Gerloff e 14”1 da Sykes, dopo aver girato persino più piano di Hafizh Syahrin, negli ultimi passaggi.

“Ho cercato di fare una buona partenza, ma è stato difficile. Man mano che andavamo avanti con il weekend abbiamo fatto più fatica; tutti andavano più veloci e io andavo più piano. Ho faticato con il freno motore. Analizzando i dati abbiamo visto delle inconsistenze con il freno motore, che non mi hanno aiutato nell’entrata in curva e nel preparare l’uscita” ha affermato Redding, cercando di spiegare le ragioni della disfatta.

Con soli sette punti raccolti nelle ultime sei gare, Redding si ritrova ora 15° nella classifica iridata, a 10 lunghezze da Gerloff (13° a quota 51 punti) e 257 dal leader Bautista. Numeri e dati che aumentano i dubbi sul sodalizio tra il britannico e la Casa di Monaco di Baviera e sulla solidità del loro matrimonio, alla vigilia del Round di Donington, ultima tappa per Scott prima di svelare i piani sul suo futuro.

“Ancora una volta abbiamo del lavoro da fare per scoprire come possiamo migliorare la situazione - ha chiosato il 30enne - Non è ciò che vogliamo, dato che al momento è piuttosto difficile per noi. Continueremo a lavorare per trovare la soluzione. Anche la prestazione del motore è un po’ calata. Ha tanti chilometri alle spalle”.

Il britannico non si arrende, almeno per il momento, e cercherà di rialzare la testa sul tracciato di casa, dove lo scorso anno ha conquistato il suo primo podio con il costruttore tedesco. Un risultato che oggi sembra solo un miraggio per Redding, sempre più in crisi con la sua BMW.

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