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SBK, Petrucci stoico: non è l'ora di arrendersi, ma di rilanciare

L'ANALISI - Il feeling con la Panigale non è ancora quello ottimale, ma Danilo ha dimostrato di aver fatto grossi progressi in Riviera, in un Round in cui ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato

SBK: Petrucci stoico: non è l'ora di arrendersi, ma di rilanciare

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Danilo Petrucci non è ancora riuscito a lasciare il segno nel Mondiale Superbike, ma sembra aver imboccato la strada giusta. Questo almeno è ciò che traspare dal Round dell’Emilia-Romagna, dove il ternano è stato protagonista di un fine settimana sfortunato ma comunque abbastanza consistente, che lo ha visto lottare come un leone fino all’ultima bandiera a scacchi.

Al di là di quanto dicono i risultati, che parlano di un doppio ritiro e un 7° posto, il 32enne del team Barni ha mostrato a Misano di aver compiuto grossi passi avanti sul giro secco, conquistando un ottimo 4° posto in Superpole. Progressi confermati anche sul fronte del passo gara, con Petrucci che ha girato costantemente sui tempi di Razgatlioglu in Gara 1, candidandosi per un posto sul podio fino alla caduta, che ha compromesso il suo weekend. 

Terzo o quarto che fosse, senza la scivolata di sabato, Danilo avrebbe firmato infatti il suo miglior risultato in SBK, chiudendo inoltre la gara come migliore degli Indipendenti. Una performance che avrebbe dato tutta un’altra piega al fine settimana di Petrucci, protagonista poi di una caotica Superpole Race, in cui ha rimediato un Long Lap per un contatto con Aegerter, e una brutta botta all’anca, nel successivo incidente con Lecuona, che ha messo fine anzitempo alla gara sprint. 

Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, però è evidente che Petrux c’è e non molla. Tanto è vero che ha deciso di stringere i denti e presentarsi, zoppicando, al via di una Gara 2 in cui non ha mai lasciato la scia di Locatelli, nonostante il dolore. Lo stesso approccio con cui il pilota del team Barni deve affrontare la restante parte della stagione, al giro di boa dopo il prossimo Round a Donington. 

Le aspettative e la pressione sono tante, soprattutto quelle che si è messo sulle spalle il 32enne stesso, voglioso e impaziente di raggiungere le posizioni che gli competono. L'alfiere del team Barni non si aspettava di faticare così tanto in questo avvio di campionato, ma non bisogna dimenticare che questo è soltanto il suo primo anno nel Mondiale delle derivate di serie, dopo l'esperienza a stelle e strisce in cui si è laureato vicecampione nel Motoamerica.

Con due ritiri e una squalifica sulle spalle, dopo 15 gare il ternano occupa il 10° posto in campionato con 64 punti, accusando solo 11 lunghezze di ritardo dal veterano Alex Lowes, e 24 dal migliore dei rookie, Dominique Aegerter, che vanta uno "zero" in meno del ducatista. Il feeling con la V4R del team Barni non è ancora ottimale, questo è certo, e lo stesso Danilo ha ammesso di non aver ancora trovato un set-up che gli permetta di sorpassare in maniera agevole, ma i progressi cominciano a vedersi e in Riviera il pilota umbro ha dimostrato di avere il potenziale per salire sul podio, in almeno una delle tre gare.

Proprio per questo arrendersi adesso non è un'opzione nemmeno da contemplare, anzi. I progressi mostrati a Misano devono essere per Danilo il punto da cui ripartire nel Round a Donington Park di fine giugno. Una pista quasi sconosciuta per Petrux, che sul tracciato inglese avrà la prima occasione per dimostrare di poter lottare stabilmente per la Top 5 (come ha già fatto all'esordio assoluto a Mandalika, in quella che resta la sua miglior performance in campionato). Il primo passo per poi arrivare, con più serenità e motivazione, sul circuito casalingo di Imola, dove Petrux potrà provare a regalare al suo pubblico quella bella prestazione che gli è sfuggita a Misano.

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