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SBK, Fratelli coltelli: Rinaldi-Bulega e l’intrigo di mercato Ducati

Michael non vuole rinunciare alla sua sella ufficiale mentre Nicolò non desidera altro che quella: un grattacapo non da poco con Go Eleven in attesa

SBK: Fratelli coltelli: Rinaldi-Bulega e l’intrigo di mercato Ducati

Siamo vicini al giro di boa ed è già tempo di gettare le basi in vista della prossima stagione. Alcuni piloti lo hanno già fatto: è il caso di Bautista e Locatelli, che hanno rinnovato con Ducati e Yamaha, mentre c’è chi come Toprak ha deciso di imboccare una nuova strada, rappresentata da BMW.

Molti altri sono invece in attesa di capire cosa faranno nel 2024 e gran parte dei riflettori sono puntati sul team Ducati Aruba, che con ogni probabilità gestirà le redini del mercato avendo nel box la moto più competitiva dello schieramento. Sul tema sia Stefano Cecconi che Serafino Foti sono stati molto chiari: entrambi hanno dichiarato di non aver fretta e che la decisione inerente il compagno di Alvaro arriverà nel corso dell’estate.

D’altronde possiamo ben capirli: la priorità era innanzitutto la conferma di Bautista, poi per quanto riguarda il discorso del secondo pilota le opzioni sono già presenti in casa Aruba senza dover andare a guardare fuori. La prima è rappresentata da Michael Rinaldi, attualmente sesto nel Mondiale alle spalle di Axel Bassani a 200 punti dalla vetta. La seconda è invece Nicolò Bulega, attuale leader della SuperSport con la Panigale V2.

Il problema in casa Aruba è che sia Michael che Nicolò vogliono la moto ufficiale: Rinaldi, nonostante le difficoltà incontrate in questo inizio di stagione, non ha la minima idea di rinunciarci mentre Bulega punta ad entrare nel Mondiale Superbike direttamente dalla porta principale.

Per Serafino Foti il secondo pilota rischia di diventare un grattacapo non da poco e qua entra in gioco una nuova figura, ovvero Go Eleven. Il team manager Aruba, consapevole che non potrà fare tre moto ufficiali, dovrà infatti puntare sulla squadra piemontese per affidare a loro uno dei suoi portacolori. La struttura capitanata da Gianni Ramello gode infatti di ottimi rapporti con Aruba a tal punto che due anni fa unirono le loro forze per l’operazione Chaz Davies. Questa sembra infatti la pista più percorribile.

Occhio però, perché la situazione non è così facile come possa sembrare, visto che ci sono diversi fattori in campo. Il primo è rappresentato dal fatto che la patata bollente ce l’ha Aruba, dato che è il team aretino a dover piazzare uno tra Bulega e Rinaldi per il 2024 mentre Go Eleven potrebbe tranquillamente valutare alternative come ad esempio Baz, in uscita da BMW e non solo.

In tutto ciò servono determinate garanzie a livello tecnico, di supporto. In questi anni abbiamo avuto modo di conoscere Gianni Ramello, persona stravagante, eccentrica, dal cuore grande e appartenente alla vecchia scuola, che di professione svolge l’attività di commercialista. Siamo dell’idea che a Gianni la figura di Bulega possa anche interessare per il 2024, affiancandola magari a Oettl, ma il concetto è chiaro: non dovrà essere una toccata e fuga.

Per fare in modo che l’affare vada in porto, Aruba dovrà infatti garantire un determinato sostegno e impegno in termini di componente tecnica, in termini di ricambi e materiale, in modo da mettere il pilota 2024 nella posizione migliore una volta che salga in sella alla Panigale.   

Questo è l’intrigo del mercato 2024 Ducati con quattro attori sul palcoscenico: Aruba-Rinaldi-Bulega-Go Eleven: si riuscirà a far contenti tutti?       

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