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SBK, Bautista: “Girando più lentamente mi sento meno sicuro”

Terza tripletta stagionale per Alvaro Bautista a Misano: “Non è l’ideale stare dietro agli avversari, preferisco prendere subito la testa e impostare il mio ritmo. Il record di vittorie? Non è un mio obiettivo”. Sul test con la MotoGP: “Ducati mi dirà nei prossimi giorni”

SBK: Bautista: “Girando più lentamente mi sento meno sicuro”

Giù il capello difronte ad Alvaro Bautista. Si sprecano gli aggettivi per il Campione del mondo in carica della Superbike che al Misano World Circuit Marco Simoncelli ha coronato la terza tripletta stagionale. Al pizzico di fortuna per la bandiera rossa esposta nella Superpole Race a pochi chilometri dal termine col fiato sul collo di Toprak Razgatlioglu, ha risposto la netta supremazia di Gara 2 in cui ha tagliato il traguardo con quasi nove secondi di margine sul turco. Con 14 vittorie in 15 manche disputate, diventa sempre più utopia pensare che il secondo alloro possa sfuggirgli di mano.

“Posso fare tutto con la mia moto, le sensazioni sono fantastiche. I risultati sono la conseguenza del nostro duro lavoro. Mi sento solido, felice e in fiducia - ha detto il Ducatista - voglio continuare così. Il record di vittorie? Pensarci significa aggiungere pressione. Non è un mio obiettivo, voglio pensare gara per gara e divertirmi il più possibile”.

Neanche una partenza meno esaltante del solito ha inficiato sul risultato di Gara 2. In un giro e mezzo è riuscito a ricostruire la personale leadership senza troppe difficoltà: “Razgatlioglu mi ha sorpassato e, frenando presto onde evitare di prendermi rischi inutili, ho finito per farmi passare anche da Rinaldi. A quel punto per qualche istante ho dovuto impostare una strategia più conservativa, consapevole però del ritmo superiore che possedevo”.

L’approccio alle gare dello spagnolo è alquanto chiaro: “Il settaggio della mia Ducati è impostato per dettare il passo. Non è l’ideale quindi quando si creano situazioni di questo tipo. Stando dietro può capitare di affrontare le curve in modo insolito, girando 3-4 decimi più lento i rischi aumentano e l’elettronica lavora diversamente. Mi sento meno sicuro e di conseguenza bisogna prestare maggiore attenzione. Preferisco prendere subito la testa e impostare il mio passo, anche al punto da prendermi dei rischi”.

Il portacolori Aruba.it Racing Ducati ha spiegato il motivo che lo ha portato a preferire la SCX alla SCQ nella Superpole Race: “Volevo tenermi qualcosa nel taschino per il finale, nel warm up di questa mattina mi sono trovato a mio agio. Di solito sono io a scegliere la soluzione più morbida, invece oggi insolitamente è avvenuto il contrario. La decisione non dipende dal peso o dall’altezza, bensì dal setup della propria moto e dal modo in cui si guida. Quando utilizzo lo pneumatico più soffice, quindi, non è a causa della mia leggerezza”.

Chiosa finale sull’atteso test-provino con la Ducati MotoGP: “Nei prossimi giorni saprò qualcosa, dovrebbe svolgersi molto presto”.

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