Tu sei qui

Dosoli: "Serve più equilibrio o per Yamaha la SBK perderà di interesse"

"Vogliamo aumentare i nostri investimenti, ma deve cambiare qualcosa, lo vogliono le Case, i team, Dorna e la FIM. Morbidelli al posto di Toprak? Potrebbe lottare per il vertice in SBK"

SBK: Dosoli:

Dopo la separazione a fine anno comunicata nei giorni scorsi, nel paddock di Misano Toprak Razgatlioglu e Andrea Dosoli si sono trovati fianco a fianco per parlare di questa decisione. Dopo 4 stagioni e un titolo mondiali vinto, il campione turco ha deciso di cambiare strada e Yamaha ha così perso il suo gioiello di famiglia. 

Logico pensare che Toprak abbia preso questa scelta perché non soddisfatto delle ultime evoluzioni della R1 e c’è chi si è spinto ancora più in là, pensando che la Casa giapponese sia tirando i remi in barca accarezzando l’idea di lasciare le corse.

Una prospettiva che Dosoli ha respinto al mittente senza fare troppi complimenti: “guardiamo quello che abbiamo raggiunto in questa stagione, vi do alcuni numeri: dopo i primi 4 round Toprak ha 25 punti in più rispetto allo scorso anno, con lui e Locatelli siamo saliti 16 volte sul podio e siamo 2° e 3° in campionato. Non smetteremo certo di lavorare, la SBK in questo momento, per investimenti e ritorno, il posto giusto per raggiungere due obiettivi. Il primo è fare crescere i piloti e l’altro di sviluppare tecnologie per il mercato. Non è un segreto che sta andando tutto bene e non c’è ragione di diminuire i nostri investimenti, anzi vogliamo aumentarli” le parole del manager.

Non è però tutto oro quel che luccica e se da una parte Andrea ha parlato dell’intenzione di Yamaha di impegnarsi ancora di più, dall’altra ha anche osservato che la SBK dovrà cambiare. Il punto è che la Ducati sembra essere un passo davanti a tutti.

C’è un chiaro gap in termine di velocità massima, ma se contasse solo quello allora ci sarebbero altre moto davanti a noi - ha osservato Dosoli - Penso che noi abbiamo la moto più facile e i migliori piloti. Ora tutti parlano della velocità massima, forse dobbiamo avere un altro approccio perché nessuno, dai costruttori agli organizzatori, vuole un campionato in cui vinca solo un marchio o un pilota, almeno che quest’ultimo non sia di un altro livello, ma non penso che sia così. Se la situazione non cambierà, gli azionisti saranno molto preoccupati per il futuro, per questo c’è una discussione aperta per arrivare a una soluzione”. 

Il discorso è diventato più politico.

Dobbiamo considerare che le moto di serie hanno fatto un grosso passo in avanti in termini di prestazione negli ultimi anni, sono sempre più veloci, e le piste non possono adeguarsi - il primo punto toccato dal responsabile di Yamaha - Stiamo affrontando lo stesso problema di sicurezza sia in SBK che in MotoGP, in alcuni circuiti le vie di fuga non sono abbastanza ampie per le velocità raggiunte ed è una grande preoccupazione. La MotoGP corre in piste con omologazione A da parte della FIM, la SBK in piste con omologazione A e B, l’endurance A, B e C, dobbiamo capire come rendere le corse più sicure e abbassare le prestazioni, è il primo pilastro.

Poi c’è il secondo.

Un campionato perdere completamente interesse se non c’è un bilanciamento delle prestazioni - ha avvertito - Negli ultimi anni siamo stati fortunati, l’interesse da parte dei media e del pubblico è cresciuto perché c’erano 3 piloti su 3 moto diverse che lottavano fra loro in ogni gara. È quello che tutti, le squadre, le Case, la FIM e la Dorna, vogliono tornare a vedere. È un dovere tornare a vedere una lotta in pista, altrimenti non avrebbe senso investire in questo campionato”.

Da qui si arriva alla questione economica.

Il terzo punto sul tavolo è come rendere questo business sostenibile, come i team e i costruttori possano rientrare dei loro investimenti. Da questa prospettiva, guardando anche la MotoGP, credo che continuare ad aumentare le prestazioni non aiuti a raggiungere i nostri obiettivi” l’opinione di Dosoli.

Facile a dirsi, ma difficile a farsi.

Dobbiamo trovare la strada con cui, a prescindere dalle filosofie commerciali dei diversi costruttori, in pista le moto possano lottare fra loro. Potrebbe esserci, in futuro, il caso di una moto stradale con 300 CV che non potranno però venire usati in gara per ragioni di sicurezza. Non sappiamo ancora cosa faremo, ma abbiamo 2 anni di tempo per trovare una soluzione l’obiettivo.

Prima di congedarsi, Andrea non ha potuto sottrarsi a una domanda sul possibile successore di Toprak in squadra.

Voglio mantenere la nostra strategia. Quest’anno abbiamo 6 piloti sotto contratto perché vogliamo farli crescere e dargli una possibilità. In questo momento guarderemo ai nostri piloti e se uno di loro avrà il potenziale per sostituire Toprak gli daremo la priorità. Se invece, fra 3 o 4 gare, capiremo che nessuno di loro è ancora pronto, ci guarderemo in giro” la sua risposta.

Una via di mezzo sarebbe provare a prendere Morbidelli, il cui futuro in MotoGP è incerto.

Al momento so che Franco è focalizzato solo ed esclusivamente sulla MotoGP - ha spiegato Dosoli - Sono però convinto che si divertirebbe in SBK, considerando che lui ha già guidato la R1 a Sepang in una gara di endurance. In SBK Morbidelli potrebbe certamente lottare per il vertice e questo paddock si adatterebbe bene al suo carattere”.


Articoli che potrebbero interessarti