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SBK, Il doppio volto della Ducati in Superbike: Bautista domina, gli altri rincorrono. Perché?

Parla Zambenedetti: “Quest’anno Alvaro e la Ducati stanno facendo tutta questa differenza per due motivi. Il taglio dei 250 giri lo accetto, ma non lo condivido, perché bisogna incentivare la crescita e non penalizzare scelte e investimenti pregressi di una Casa”

SBK: Il doppio volto della Ducati in Superbike: Bautista domina, gli altri rincorrono. Perché?

La Superbike sbarca a Misano e per Ducati è un inizio di stagione da incorniciare. Merito ovviamente di Alvaro Bautista, che con la Rossa sta recitando la parte di protagonista, così come del suo gruppo di lavoro, capitanato da Marco Zambenedetti.

In vista del round della Riviera, il responsabile SBK della Casa di Borgo Panigale, nonché punto di riferimento di Dall’Igna in Superbike, ci ha tenuto a tracciare un bilancio di questo avvio di Campionato.

“Siamo certamente entusiasti di questo avvio di 2023 – ha esordito Zambenedetti – con  la nuova Panigale siamo riusciti a migliorare quegli aspetti dove lo scorso anno faticavamo, mantenendo al tempo stesso i punti di forza. Questa Ducati V4 di ultima evoluzione presenta un’erogazione più performante in uscita dalle curve ed è ben costante per quanto riguarda gli assetti, ovvero ben centrata”.

Come mai Bautista domina in questa maniera così impressionante. Dipende solo dal suo stile 250 alla Pedrosa o c’è altro?   
“Secondo me ci sono due aspetti che giocano a favore di Alvaro in questo 2023. Il primo è rappresentato dalla conoscenza che ci siamo portati dietro dalla passata stagione. Adesso arriviamo su ogni pista con una base di partenza già collaudata al venerdì e di conseguenza non dobbiamo perdere tempo. La strada per il weekend è quindi già delineata. Oltre a questo c’è poi il fatto che la nuova moto esalta appieno le qualità di Alvaro, soprattutto per quanto riguarda il motore, dove ha quella spinta a bassi regimi che forse lo scorso mancava”.

Questo connubio lo si potrebbe considerare a praticamente perfetto. Condividi?  
“Mi sorprende il fatto che anche quest’anno Alvaro sia riuscito ad alzare ulteriormente l’asticella. A seconda della condizione che trova in pista o della curva, lui sa come tirare fuori il massimo potenziale della moto e del suo stile, massimizzando il tutto”.

Da fuori sembra tutto semplice. È proprio così?
“Lui fa sembrare le cose molto semplici, ma posso assicurarvi che  è molto più vicino al limite di quanto sembri. Penso alla gara di Barcellona, dove è partito forte, ma poi ha dovuto gestire nel finale”.

Hai citato Barcellona, ovvero la gara del taglio dei giri motore. Questi 250 giri in meno non sembrano però averlo penalizzato.
“Il taglio è stato fatto a ridosso di una gara come Barcellona, dove il pilota ha più margine rispetto alla concorrenza, per via delle sue qualità. Inoltre, rispetto allo scorso anno, il Mondiale non è più a tre, dato che sta mancando Rea. Cosa penso dei 250 giri in meno? Lo accetto, ma non lo condivido, dato che le penalizzazioni di questo tipo vanno a intaccare scelte e investimenti pregressi. Anziché dare la possibilità agli altri di crescere, si penalizza chi investe e secondo me non è una cosa corretta”.

Bautista a parte, le altre Ducati rincorrono.
“È vero! La cosa che posso dire è che Ducati fornisce il proprio pacchetto a tutti i team, offrendo il medesimo tipo di sostegno. Poi, a sua volta, ogni squadra può decidere di optare per una componente tecnica diversa rispetto alle altre, come ad esempio lo scarico. La moto è quella, la differenza la sta facendo semplicemente Bautista e dispiace che la media dei piloti Ducati sia più bassa rispetto a quella di altri costruttori. Di sicuro, dover fare i conti con il congelamento delle evoluzioni motore, così come le limitazione dei giri è un prezzo importante da pagare per i team privati. Dispiace, perché nei primi due round, giusto per fare un esempio, abbiamo visto tante Ducati satellite là davanti”.

Tra quelle c’era anche la Rossa di Petrucci.
“Danilo è un grandissimo pilota, una persona forte e determinata. Proprio per questo motivo, penso sia troppo presto per tirare i remi in barca. Ovviamente ci sono degli ostacoli da superare, ma lavoreremo per andare a trovare una soluzione affinché Petrux sia nella situazione migliore”.

Come giudichi invece l’avvio di Rinaldi?
“Michael sta raccogliendo meno di quanto avrebbe potuto. Questo dipende da alcune prestazioni e al tempo stesso da sfortunati episodi come ad esempio Assen. Io sono però convinto delle sue qualità, perché i dati che vedo confermano il suo potenziale”.

Bassani e Rinaldi: sono così vicini o così lontani?
“Entrambi sono molto veloci e da parte loro vedo un’evoluzione nella guida. Tutto ciò mi rendo molto felice. Detto ciò entrambi  sono simili sia come pregi che difetti. Hanno  uno stile più scorrevole rispetto a quello di Alvaro, ma la forza di Bautista è quella di riuscire a fare più angolo e ad accelerare prima di loro. Questo penso sia un aspetto significativo della differenza che emerge dalla guida di Alvaro”.  

 

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