Dopo i primi cinque appuntamenti di campionato, sono ben cinque i piloti Ducati a occupare i primi sei posti della classifica piloti della MotoGP. Un monopolio che vede Francesco Bagnaia in vetta alla graduatoria, con un punto di vantaggio sul'alfiere del team Mooney VR46, Marco Bezzecchi. Il primo dei quattro piloti satellite della Casa di Borgo Panigale, che in questo inizio stagione stanno dando più di un grattacapo alla Rossa ufficiale di Pecco, marcata stretta anche dai due alfieri del team Pramac Racing, Jorge Martin e Johnann Zarco, al 4° e 5° posto della graduatoria con 14 e 28 lunghezze di ritardo.
Mai un pilota satellite è riuscito a conquistare il Mondiale nella classe regina a partire dal 2002, anno dell’introduzione della MotoGP, ma la musica potrebbe drasticamente cambiare in questo campionato, come ha riconosciuto l’attuale team manager Pramac Racing, Gino Borsoi, convinto che la sua squadra abbia tutte le carte in regola per mettere le mani sul titolo iridato.
“Pramac è un team satellite 'mascherato', è una struttura ufficiale: i piloti sono piloti Ducati, le moto sono le stesse che utilizza il team ufficiale, parte degli uomini sono Ducati, quindi possiamo considerarla una struttura ufficiale in tutti i sensi - ha spiegato l’ex pilota durante un intervento nel podcast di Motorsport.com - Credo che negli ultimi anni la Dorna abbia lavorato molto per permettere a un team satellite di vincere il Campionato del Mondo e ne stiamo vedendo i primi segnali. Oggi la differenza tra le squadre e le moto è minima e questo è quello che permette a qualunque team di pensare di poter vincere il campionato”.
Una tesi supportata proprio dalla filosofia con cui la Ducati sta mettendo in campo le sue otto moto: “VR46 guida la classifica dei team, Pramac è seconda: siamo nell'era Ducati e fortunatamente siamo entrati in un periodo in cui il marchio ci sta dando la possibilità di lottare per le vittorie. Prima non era così. C'erano molte difficoltà, soprattutto per i team satellite del marchio, che non potevano nemmeno pensare al quinto posto” ha chiosato il manager veneto, intenzionato a lottare fino all’ultimo con la squadra di Paolo Campinoti.
Sebbene la missione non sia delle più semplici, il team Pramac ha dimostrato di poter puntare in alto ed è proprio ciò che cercherà di fare, anche se questo dovesse voler dire dare battaglia ai piloti ufficiali di Borgo Panigale.
“Credo che Pramac abbia un'opportunità incredibile quest'anno è molto difficile per un team indipendente avere tutti gli ingredienti insieme nello stesso momento per lottare per qualcosa di grande: piloti, moto, squadra. Non succede molte volte e ora la difficoltà è mettere tutto insieme e uscire con il miglior risultato possibile. Ovviamente la Ducati non ci renderà le cose facili e sarà ancora più forte con il ritorno di Enea Bastianini, ma la possibilità c'è e fino alla fine non smetterò di pensare che non sia impossibile raggiungerla - ha sottolineato Gino - Quando ho parlato con Paolo Ciabatti, Davide Tardozzi e, in particolare, Gigi Dall'Igna, sono sempre stato molto chiaro. Ovviamente loro sono il team ufficiale, noi siamo il 'satellite ufficiale', ma mi piace pensare che siamo allo stesso livello, in termini di materiale e, soprattutto, di velocità dei piloti. Vorrei rendere le cose difficili per loro fino alla fine dell'anno e gliel'ho detto molto chiaramente. Mi dispiace molto, ma non sarò lì solo per aiutare il team factory, se potrò ci proverò”.