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Savadori: “Aprilia è cresciuta tanto, vorrei poter correre un anno in MotoGP”

“La RS-GP è è cambiata tantissimo dalla prima volta che ci sono salito. Sono felice del lavoro che stiamo facendo, ma il fuoco che arde dentro di me è quello di un pilota”

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Non poteva mancare il collaudatore Lorenzo Savadori tra i piloti che hanno regalato spettacolo durante l’Aprilia All Stars, che si è tenuto sabato a Misano. Una giornata che si è svolta tra divertimento ed esibizioni in pista, con il cesenate che ha avuto poi modo di misurarsi in pista con i suoi compagni di marca, in una gara con gli scooter che però non è andata secondo i piani di Savadori.

“Alla fine ho chiuso 5°, perché questa era la gara a chi tagliava di più le curve, compreso me, però all’ultima curva non me la sono sentito di tagliare, ho fatto quello corretto, ma hanno tagliato tutti gli altri e alla fine è andata così”, ci ha raccontato Lorenzo a fine gara.

Si tratta comunque di un evento con un significato profondo e particolare, per te che sei romagnolo.
“Sì, ha un significato molto profondo. Ringrazio Aprilia per questo format e per aver donato il devoluto all’Emilia-Romagna e agli alluvionati. Mi fa piacere vedere così tanta gente e così tanta solidarietà. Mi riempie davvero il cuore di gioia”.

Dopo questi anni passati a fare il collaudatore, hai un po’ cambiato indirizzo o dentro di te c’è sempre quel fuoco che arde per correre?
“Il fuoco è sempre acceso e sempre vivo. Io vorrei sempre correre e mi piacerebbe avere almeno un anno di possibilità per correre in MotoGP. Sono comunque felice di quello che sto facendo con il test team e che stiamo facendo tutti noi ragazzi di Aprilia, anche perché da quando rivesto questo ruolo la moto è cresciuta tanto. Sono felice del lavoro che sto facendo, anche se in MotoGP non basta mai. Bisogna crescere sempre di più, però chiaramente il mio fuoco dentro e quello di pilota e queste cose risvegliano la mia indole alla gara. Anche il weekend a Le Mans, perché al venerdì abbiamo dovuto fare delle prove sempre per Aprilia, mentre sabato e domenica sono stato lasciato più libero e vedere che ti avvicini molto ai piloti veloci è bello e mi piacerebbe farlo più spesso”.

Quanto è cambiata l’Aprilia dalla prima volta che l’hai presa in mano?
“Dalla mia prima volta nel 2019 è cambiata tantissimo. È cambiata tanto sia a livello aerodinamico che di impostazioni di guida e geometria. C’è stata proprio una trasformazione e il bello è che che stiamo continuando a lavorare a gonfie vele, perché abbiamo tante cose nuove da introdurre. Sono reduce da tre giorni di test a Valencia dove abbiamo provato ed è stato comunque un test interessante, anche se il meteo non ci ha aiutati tantissimo. Siamo riusciti a capire delle cose importanti, quindi sono soddisfatto. Poi, come dicevo, in MotoGP non basta mai e dobbiamo fare sempre un po’ di più, però siamo cresciuti tanto”.

C’è qualche sorpresa per il Mugello? Pensi che l’Aprilia possa avere qualche carta per giocarsela?
“Sì, secondo me possiamo far bene al Mugello. Chiaramente noi, a differenza di altri, non abbiamo fatto prove lì, però sono convinto che possiamo andare molto forte”.


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