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SBK, Puccetti: “Toprak può portare BMW alla vittoria, come fece con il mio team”

“Razgatlioglu è un fuoriclasse e sarebbe riuscito a spremere anche la M1, ma non in due giorni. Con lui la Casa bavarese può fare il salto di qualità che le è mancato fin qui”

SBK, Puccetti: “Toprak può portare BMW alla vittoria, come fece con il mio team”
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Tra i pilastri della carriera di Toprak Razgatlioglu, che ha portato in Superbike nel 2018 e alla vittoria l’anno successivo, Manuel Puccetti è intervenuto nel corso del nostro Bar Sport per commentare la decisione del pilota turco di firmare con BMW per la prossima stagione. Una mossa inaspettata fino a poche settimane fa, quando il 26enne sembrava quasi a un passo dal passaggio in MotoGP.

“Quella del cambio di colori è una decisione che ha maturato negli ultimi mesi. Sicuramente, non era convinto di cambiare sino all’ultimo, però con gli sviluppi che abbiamo visto in questo marzo, tra il test MotoGP e altre situazioni che si sono presentate, ha iniziato a mettersi in testa l’idea di cambiare. La cosa è nata così, poi dopo vari meeting su meeting si è convinto e Kenan ha giocato le sue carte”, ci ha raccontato il proprietario del team Puccetti Racing.

Alla fine è andato in BMW, ma anche la Kawasaki ha provato a riprenderlo.
“Verissimo. C’è stato un incontro la gara scorsa, quando lui aveva ancora tutte le opzioni aperte sul tavolo. C’è stata una trattativa tra Kenan e i vertici Kawasaki ed è stata una delle tre offerte principali che ha avuto: il rinnovo con Yamaha, BMW e l’opzione Kawasaki”.

Pensi che sia stato l’atteggiamento della Yamaha dopo il test con la M1 a incrinare i rapporti?
“Penso che siamo tutti concordi sul fatto che Toprak sia un fuoriclasse. Allo stesso tempo, al secondo test, il primo di fatto sull’asciutto visto che ad Aragon venne a piovere dopo 30 giri, non ci si può aspettare che possa andare subito ad alto livello. Avrebbe dovuto avere un percorso di avvicinamento a una moto diversa, più complicata della SBK, e con gomme diverse. Con il talento che ha sarebbe sicuramente riuscito a spremere anche un pacchetto totalmente diverso, ma non nei primi due giorni di test. Il test era conoscitivo e probabilmente da una parte o da entrambe non è scoccata quella scintilla che potevano aspettarsi, o hanno visto che era più difficile del previsto, e così è nato il ragionamento sul fatto che forse era meglio restare in SBK e magari valutare nuove motivazioni, come lui stesso ha fatto sapere dopo la firma”.

Oltre al test, forse Razgatlioglu si aspettava anche uno sviluppo diverso sul fronte dello sviluppo, perché arrivare a Barcellona sapendo già di arrivare 2° è dura da digerire per un campione.
“Toprak è uno dei campioni che corre per vincere. Come gli ha insegnato il suo manager Kenan, arrivare secondo è come arrivare ultimo. Quella è la mentalità che hanno tutti i turchi e una volta che uno corre per quello, se ha un pacchetto che gli permette di giocarsela, è certamente felice di rischiare e dare tutto per stare lì. Se invece ha un pacchetto che al momento non è vincente, probabilmente può aver cominciato a valutare alternative che al momento non sono vincenti, ma potrebbero fare un percorso di crescita come ha fatto la Yamaha con lui, riuscendo a conquistare il campionato al secondo anno insieme. Probabilmente ha visto una motivazione per rimanere in Superbike, ma con qualcosa che gli dà una grande voglia di riscatto”.

Anche per BMW è stata una scelta rischiosa, perché non ha più scuse. Deve fare un grosso passo avanti per rendere la M 1000 RR competitiva in maniera costante.
“Il rischio è sicuramente da entrambe le parti, ma chi ci guadagna di più è il campionato perché adesso ci aspettano sei mesi in cui ci chiederemo come andrà Toprak in BMW, aspettando i test invernali di novembre. Penso che il pacchetto BMW sia estremamente competitivo a livello di motore. Magari avranno altre cose su cui lavorare, ma è sicuramente una grande sfida. Ho la massima stima in Toprak, perché sono convinto che sia un fuoriclasse, e credo che riuscirà a portare quel pacchetto ad altissimo livello e alla vittoria, come ha fatto con la mia squadra nel 2018 e 2019, in cui abbiamo collezionato 15 podi e un paio di vittorie. E il nostro è un pacchetto satellite, non un team ufficiale con risorse 20 volte più grandi delle nostre, tecnici di altissimo livello e una valanga di test. Con lui potranno fare quel salto in avanti che non hanno mai potuto fare”.

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