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"Per rallentare le MotoGP basta ridurre le prestazioni delle gomme"

L'idea arriva da Scott Smart, ex direttore tecnico della SBK: "si potrebbero avere pneumatici che durano di più con il 90% del grip attuale. Oppure intervenbire sulla quantità e sulla qualità dei carburanti"

MotoGP: "Per rallentare le MotoGP basta ridurre le prestazioni delle gomme"

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Da qualche tempo si sta discutendo come potere ridurre le prestazioni delle attuali MotoGP. L’aerodinamica e gli abbassatori hanno reso le moto della classe regina sempre più veloci, forse troppo. Con un regolamento tecnico bloccato fino alla fine del 2026 (a meno che i costruttori siano tutti favorevoli a un cambiamento) non è semplice capire come rallentare le MotoGP. O forse non è così, perché Scott Smart, direttore tecnico della SBK dal 2014 al 2022 e attuale consulente di Dorna, un’idea ce l’avrebbe e l’ha detta a crash.net.

Ci sono alcuni interventi molto rapidi per rendere le corse più lente, si tratta di ridurre in modo massiccio le prestazioni delle gomme. È una mia opinione, non quella di Dorna o della FIM” ha spiegato.

Come? Smart è entrato nel dettaglio: “se si riuscisse a triplicare la durata dello pneumatico pur continuando a pur continuando a garantire il 90% dell'aderenza massima attuale, direi che le sue prestazioni sarebbero effettivamente migliorate. Abbiamo solo bisogno di un cambiamento di mentalità, perché le corse in moto sono ancora assolutamente bloccate dall'idea di andare sempre più veloce, sempre più veloce. Però non si vedono due secondi di differenza al giro quando si guarda la televisione. Quindi possiamo ridurre in modo massiccio la velocità a centro curva.

Questa sarebbe la soluzione ideale. Scott è consapevole che l’evoluzione riporterebbe poi le prestazioni al livello attuale, ma “servirebbero 3, 5 o 7 anni prima che sia necessario rallentare tutto di nuovo”.

Oppure si potrebbe lavorare sui carburanti: “gestirne la quantità e la qualità, per gli ingegneri sarebbe una sfida. In MotoGP e SBK molte risorse arrivano dai reparti ricerca e bisogna giustifica la necessità di mandare gli ingegneri in giro per il mondo” ha sottolineato Smart.

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