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MotoGP, Jarvis: ”Non manca l’impegno in Yamaha, ma servono investimenti”

Il Managing Director smentisce le illazioni su un possibile ritiro della Casa Iwata dalla MotoGP: “Personalmente non ho dubbi. La Yamaha sa cosa le hanno dato le corse e cosa possono ancora portarle a livello di immagine e sa anche cosa ci serve per il futuro”

MotoGP: Jarvis: ”Non manca l’impegno in Yamaha, ma servono investimenti”

Gara dopo gara si fa sempre più evidente la crisi in cui versa la Yamaha, che in questo inizio di campionato ha messo un solo podio, con Fabio Quartararo, nel GP delle Americhe. Un momento delicato per la Casa di Iwata, che fatica a restare stabilmente in Top 10 sia con Franco Morbidelli sia con lo stesso El Diablo, sempre più deluso e amareggiato dalle prestazioni della M1, che anziché fare progressi sembra stia perdendo gradualmente le sue qualità. 

Con due soli alfieri a tenere alto il suo vessillo, il produttore giapponese fatica a tenere il passo degli avversari, tanto da ritrovarsi al quinto e ultimo posto della classifica Costruttori. Con un gap 15 punti dalla Honda (quarta in graduatoria) e ben 116 lunghezze di ritardo dalla vetta occupata dalla Ducati. In una MotoGP sempre più in mano ai costruttori europei, che già chi teme che la Yamaha possa seguire le orme della Suzuki e decidere di lasciare la MotoGP a fine 2026, al termine del suo contratto con Dorna. Uno scenario respinto con forza da Lin Jarvis, che ha assicurato ai colleghi di Speedweek il pieno impegno della Casa dei Tre Diapason.

“Non si può negare che in questo momento Yamaha e Honda stiano faticando in MotoGP. Ci sono sedici moto di produttori europei che partecipano, ma solo sei giapponesi. Honda e Yamaha si trovano a lottare contro i loro concorrenti europei a livello di prestazioni, quindi è comprensibile che adesso venga espresso questo genere di considerazioni - ha commentato il Managing Director - Non posso parlare a nome di Honda, ma posso assicurarvi che non vedo né percepisco alcuna mancanza di impegno da parte della Yamaha, dai vertici in giù”. 

Con alle spalle più di 60 anni di attività nel mondo delle corse, la Yamaha non sembra intenzionata a rivedere il suo coinvolgimento in MotoGP, quanto piuttosto a modificare la propria politica interna.

“Al penultimo Gran Premio di Jerez, erano presenti Yoshihiro Hidaka, presidente di Yamaha Motor Japan, ed Eric de Seynes, presidente di Yamaha Motor Europe. Entrambi occupano posizioni molto importanti e sostengono con forza le corse. Riconoscono anche ciò che le corse hanno portato al marchio Yamaha in passato e ciò che porterà ancora alla nostra immagine in futuro - ha spiegato Jarvis - Sono felice che siano venuti a Jerez, in modo da sperimentare e vedere da vicino il nostro attuale livello. Sanno di cosa abbiamo bisogno in futuro. Ci servono investimenti e cambiamenti nel modo di lavorare”.

Il manager ha fiducia nella Yamaha e proprio per questo si augura che tutto andrà nel verso giusto: “Bisogna essere molto realistici: se si guarda indietro di un anno, alla situazione della Suzuki, nemmeno loro si aspettavano il ritiro, ma personalmente non ho dubbi. Spero che le cose restino così”.

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