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MotoGP, Aumentano gli spettatori e gli infortuni: infermerie piene dopo 5 GP

Ben 7 piloti hanno riportato lesioni in questo inizio di stagione. La Sprint Race sembra piacere al pubblico, ma i rischi ora sono maggiori e le cadute già 114

MotoGP: Aumentano gli spettatori e gli infortuni: infermerie piene dopo 5 GP

Dorna ha mandato un comunicato per celebrare i buoni risultati portati dal nuovo format di quest’anno, con l’introduzione della sprint race in tutti i Gran Premi. Gli spettatori durante la TV sarebbero aumentati del 27%, il 51% solo nella giornata di sabato, mentre sulle tribune il pubblico sarebbe cresciuto addirittura del 40%. Fermandoci a questi dati, la nuova formula sarebbe un successo, ma ce ne sono altri che invece lasciano con ben altre impressioni nella mente.

A partire da quelle delle cadute totali nei primi 5 Gran Premi della stagione: siamo già a quota 114. I piloti della MotoGP sono andati a terra tanto, di più di quanto fatto dai colleghi meno esperti di Moto2 e Moto3 che si sono fermati, rispettivamente, a 77 e 87.

Il caso della gara della domenica di Le Mans è emblematico: al traguardo sono arrivati appena 13 piloti, 8 hanno finito il loro GP nella ghiaia.

Il problema vero, però, sono stati gli infortuni più i meno gravi. Li abbiamo riassunti solo nella tabella qui sotto.

Sette piloti sono passati dall’infermeria dopo una caduta nel GP, qualcuno più di una volta. È il caso di Miguel Oliveira, buttato a terra nella gara di casa da Marquez e in quella di Jerez da Quartararo. Entrambe le volte al portoghese non è andata bene e al momento non si sa ancora se lo potremo rivedere al Mugello. Come Pol Espargarò, sfortunato protagonista di un terribile incidente nel secondo di prove libere a Portimao.

In Italia, invece, ci sarà di sicuro Bastianini, che quest’anno non ha visto ancora una sola bandiera a scacchi. Anche gli infortuni di Bagnaia e Marini (caduti entrambi a Le Mans) non pregiudicheranno la loro presenza al Mugello. 

In casa Honda, Marquez ha già dovuto saltare 3 GP per il pollice rotto, mentre Mir non era potuto partire nella gara dell’Argentina dopo la caduta nella Sprint Race. Abbiamo logicamente tenuto fuori da questo conteggio Raul Fernandez che non ha corso in Francia ma per un problema di sindrome compartimentale risolto con un’operazione.

Sette piloti infortunati nei primi 5 GP bastano e avanzano e i dubbi che il nuovo format abbia un ruolo in tutto questo non sono peregrini. Perché sarà vero che gli incidenti che hanno provocato lesioni sono capitati più nelle gare standard che in quelle sprint, ma è altrettanto vero che raddoppiando le partenze si fa lo stesso con i rischi. Senza poi contare che dare ai piloti solo i primi due turni di prove del venerdì per qualificarsi direttamente alla Q2, li costringe a spingere anche quando non hanno ancora messo a punto perfettamente la loro moto.

Anche i vari tracciati hanno un’influenza sugli incidenti e non è un caso che a Jerez la bandiera rossa sia stata esposta dopo entrambe le partenze. I circuiti europei hanno una sede stradale mediamente più stretta e in alcuni casi la prima curva è più vicina alla linea di partenza, infatti ad Austin, ad esempio, non si sono registrati episodi particolari.

Gli infortuni potrebbero giocare un ruolo importante in un calendario affollato di gare, a partire dalla tripletta Mugello-Sachsenring-Assen di giugno. Senza parlare del finale di stagione, quando saranno in programma ben 8 Gran Premi in 11 fine settimana.

Le regole del gioco sono cambiate e se lo spettacolo è aumentato, lo hanno fatto anche i rischi. I piloti dovranno tenerne conto.

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