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Vallelunga, Trofeo Italiano Amatori 2023, in memoria di Fabrizio Giraudo

Primo atto ufficiale della stagione 2023, dopo l’annullamento di Misano. I vincitori: Senatore, 600 Base; Giostra, 600 Pro; Valeriani, 1000 Base; Aveta, 1000 Avanzata; Micochero (Yamaha), RR Cup

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Dopo una vigilia fortemente caratterizzata dal maltempo, con piogge a tratti intense che hanno flagellato le giornate di prove, condizionando anche le qualificazioni del sabato, il Trofeo Italiano Amatori 2023 ha incontrato una mattinata di sole all’Autodromo Vallelunga “Piero Taruffi”.

Le cinque gare in programma nel secondo round del campionato nazionale riservato ai non-professionisti si sono disputate su una pista sempre più asciutta ed hanno avuto un andamento regolare che ha visto vincitori Marco Senatore (Yamaha) nella 600 Base, Davide Giostra (Yamaha) nella 600 Pro, Marco Valeriani (Honda) nella 1000 Base, Danilo Antimo Aveta, wild card, (Yamaha) nella 1000 Avanzata e Christian Micochero (Yamaha) nella RR Cup. Senatore, Giostra, Valeriani e Micochero, insieme a Alessandro D’Ancona (Yamaha), secondo nell’Avanzata e primo dei piloti iscritti al trofeo, sono i primi capoclassifica dell’anno.

Il Trofeo Italiano Amatori ha reso un commosso omaggio alla memoria di Fabrizio Giraudo, il pilota della RR Cup che ha perso la vita in un incidente verificatosi il 16 aprile scorso al Misano World Circuit “Marco Simoncelli”, in occasione della gara di apertura della stagione. Il minuto di silenzio che ha preceduto la partenza della top class è stato osservato con emozione dall’intera griglia e da tutto l’ambiente del trofeo, profondamente scosso dal tragico evento. Come è noto, a seguito dell’incidente la manifestazione fu sospesa prima che qualunque gara degli Amatori fosse disputata e dunque l’evento di Vallelunga ha rappresentato, di fatto, l’avvio del campionato 2023.

Classe 600 Base

Il trentunenne salernitano Marco Senatore (Yamaha) si impone con disinvoltura nella gara della 600 Base che apre il programma della giornata e del Trofeo Italiano Amatori. La pista di Vallelunga porta ancora chiari i segni delle abbondanti piogge dei giorni precedenti, la gara viene quindi contrassegnata come bagnata ma a Senatore giova l’esperienza delle qualifiche in cui aveva azzardato anche le slick, per essere pronto con ogni assetto. Alle spalle di Senatore si classificano il trentaquattrenne esordiente campano Massimo Parisi (Yamaha), che insegue il battistrada dal secondo giro alla bandiera a scacchi, senza riuscire però mai ad avvicinarsi concretamente, e la wild card Nicolò Nicoli (Honda), ventiduenne ciociaro, rimasto intruppato alla partenza e poi autore di una magnifica rimonta dalla nona posizione.

Nelle prime battute la gara riserva diverse sorprese, a cominciare dall’assenza in griglia del poleman Giulio Palumbo (Yamaha), fermato da una caduta in cui è incappato proprio all’ultimo giro della seconda qualifica. Sparisce presto anche il trentanovenne altoatesino Daniel Bona (Yamaha), secondo tempo in prova, in evidenza al via ma scivolato all’uscita della Trincea a metà del primo giro.

Al comando da secondo giro, su Parisi, Senatore ha detto di essersi sentito sempre sicuro nella guida e di aver anzi ricevuto indicazioni dal muretto di rallentare la sua marcia. Unico momento di incertezza durante il settimo giro quando ha preso una sfollata alla staccata della Campagnano che gli ha fatto perdere 3 secondi dell’ampio vantaggio accumulato fino a quel momento.  

Parisi ha detto di aver usato la testa e ha espresso soddisfazione per un week end che sembrava essere iniziato molto male, con un paio di cadute nelle prove.

Nicoli era partito demotivato per problemi alla moto, sperava dunque nella pioggia ma, dal momento in cui è riuscito a liberarsi dalla bagarre, ha avuto invece un passo sempre più veloce sfiorando, con il suo 1’54”888, il giro record firmato da Senatore in 1’54”867.

Da sottolineare, nel gruppo, le bellissime prove offerte dai vari Cristian Battini (Yamaha), Luca Marco Agostini (Suzuki), Andrea Migliore (Kawasaki) e Simone Di Mario (Yamaha), classificati dal quarto al settimo posto e autori soprattutto di continui duelli a distanza estremamente ravvicinata che hanno reso la gara molto spettacolare.

Classe 600 Pro

La 600 Pro fa ancora i conti con una pista a tratti umida, soprattutto alla Esse e alla curva Roma, e propone addirittura tre diversi battistrada nei suoi dieci giri, mostrando tutta la sua spettacolarità e incertezza. Alla fine la vittoria va al ventottenne marchigiano Davide Giostra (Yamaha), partito con il nono tempo, autore di una bellissima rimonta, addirittura dall’11° posto. Giostra conduce le ultime quattro tornate, in cui fa segnare anche il giro più veloce in 1’47”589, e precede con ampio margine, sotto la bandiera a scacchi, il trentatreenne romano Andrea Ferrazza (Yamaha) e il cinquantunenne bresciano Corrado Fornari (Kawasaki); in seguito Ferrazza viene escluso dalla classifica, per un’irregolarità tecnica, e dunque sul terzo gradino del podio sale il trentaseienne marchigiano Tommaso Dari (Yamaha).

La gara aveva visto l’iniziale supremazia del napoletano Salvatore Corvo, (Kawasaki), wild card, terzo tempo in prova, che aveva effettivamente dichiarato di voler condurre una gara di testa; al quarto giro il suo vantaggio sul secondo, l’umbro Michele Gili (Yamaha, poi ugualmente costretto al ritiro), aveva effettivamente superato i 5 secondi ma è intervenuta una sfortunata rottura del cambio della sua moto che lo ha costretto all’abbandono.

Si è così affacciato in testa Ferrazza, per un giro, prima che Giostra scatenasse la sua offensiva, dimostratasi irresistibile per qualunque avversario.

Il vincitore ha detto che era pronto a tutto pur di andare sul podio ma che un fuoripista alla prima Esse gli ha fatto perdere molte posizioni; poi, con le gomme da asciutto ed un assetto intermedio, si è lanciato nella vittoriosa cavalcata. Dal podio Giostra ha più volte ringraziato il suo team Sisma Racing e i compagni Tiziano, Fabio, Daniele.

Anche Fornari ha potuto rimontare fino al secondo posto per la pista che si asciugava grazie al gran lavoro del suo team ed alla scelta delle gomme da asciutto, rispetto ai piloti che avevano optato per le rain.

Al pari della 600 Base, anche la Pro ha proposto un grande spettacolo grazie alla bagarre a cui hanno dato vita tutti i piloti fin qui citati e, soprattutto nelle prime battute, anche il poleman Matteo Ciangola (Yamaha), Claudio Sergiovich (Kawasaki) e Mirko Zappon (Yamaha), terminati nell’ordine, dalla 5.a e alla 7.a posizione.

1000 Base

Il “derby della Ciociaria” (come era stato battezzato dopo le qualificazioni) tra gli amici-rivali Marco Valeriani (Honda) e “Ze Mast” (all’anagrafe, Clindo Mizzoni, BMW), vede prevalere il primo, partito dalla pole position.

Il trentottenne terapista passa a condurre alla seconda tornata, dopo un’iniziale sfuriata di Cosimo Damiano Massa (BMW), che terminerà sesto, e non molla più la prima posizione, incrementando giro dopo giro il proprio vantaggio su Mizzoni; alla fine il distacco tra i due sarà di 6”8. La terza piazza va alla wild card Marco Brocco (BMW), autore di una prova molto brillante considerando che mancava da 11 anni dalle competizioni e che non aveva potuto essere presente alle “libere” di giovedì e venerdì.

Valeriani ha detto che, una volta passato in testa, ha badato soprattutto ad evitare errori e a tenere il suo passo, ben guidato dal muretto. All’inizio ha un po’ sofferto per aver sbagliato il tempo della partenza ma si è sentito subito bene, tanto da aver effettuato subito un doppio sorpasso alla Campagnano.

Da parte sua Mizzoni, non a posto fisicamente, per l’indurimento dei muscoli delle braccia, ha preferito non correre rischi, dicendo di aver fatto prevalere la maturità. All’inizio pensava di poter andare a prendere Valeriani poi ha badato a raccogliere il massimo, su una pista in alcuni punti ancora chiazzata dall’umidità.

Da sottolineare il giro più veloce fatto segnare dal ventinovenne romano Simone Migno (Suzuki), quarto all’arrivo, in 1’44”9, proprio all’ultima tornata.

Classe 1000 Avanzata

Se lo spettacolo, nel Trofeo Italiano Amatori, non manca mai, grazie all’equilibrio che regna nelle varie categorie, a Vallelunga la 1000 Avanzata ne è stata lo specchio fedele, con un gruppo degli inseguitori, racchiusi in un fazzoletto, arrivato a comprendere fino a 9 piloti che se le sono date di santa ragione ma con grande correttezza. Sono dunque da citare subito questi “eroi” del duello all’arma bianca, terminati dal terzo all’ottavo posto, nell’ordine, la wild card Vincenzo Montesano (Yamaha), Gabriele Rossi (Yamaha), Mauro Benigni (Honda), Bryan Ferri (Suzuki), Dimitri Tempesti (BMW) e Daniele D’Adda (Yamaha). Nelle prime battute si sono distinti nella bagarre di centro gruppo anche Alessandro Salemme (BMW, all’arrivo 12°) e Fabio Iannello (BMW, 13°).

Il ventisettenne avellinese Montesano, tecnico di radiologia, salito sul terzo gradino del podio, ha parlato idealmente a nome di tutti, elogiando la correttezza in pista degli avversari, e ha espresso l’auspicio di poter essere presente al via di altre gare del trofeo 2023.

Detto della prematura uscita di scena dell’abruzzese Angelo Rotolo (BMW), arrivato nel primo giro a ridosso della prima posizione, scivolato alla Trincea e ripartito attardatissimo (ma che ha comunque onorato fino all’arrivo, pur distanziatissimo, la sua ultima posizione, nel tentativo di recuperare punti utili), resta da parlare dei primi due.

La wild card Danilo Antimo Aveta (Yamaha), casertano trentaquattrenne, titolare di un’azienda di caminetti e stufe, aveva detto che, dopo cinque anni di assenza dalle corse, la pole position gli era bastata per dimostrare a sé stesso il suo valore e che avrebbe pensato solo a divertirsi. L’annunciato divertimento si è tradotto in una cavalcata trionfale che lo ha visto in testa dallo spegnersi del semaforo alla bandiera a scacchi, con un vantaggio finale sul diretto inseguitore di 9 secondi e mezzo. Dal podio Aveta ha ringraziato la sua squadra, il team di Carmine D’Ambrosio.

Secondo all’arrivo ma primo leader della 1000 Avanzata, edizione 2023, davanti a Rossi e Benigni, D’Ancona non è un volto nuovo del trofeo Amatori, essendosi laureato nel 2019 campione della 600 Base. Il trentacinquenne pilota abruzzese è rientrato alle competizioni dopo 5 anni di assenza, debuttando proprio a Vallelunga con la 1000. “La massima cilindrata fa un po’ paura” ha ammesso; ma in compenso ha disputato un’eccellente prova in una categoria molto performante, gestendo con molta maturità la gara (“non ho pensato di poter andare a riprendere il primo”), tenendo sotto controllo un po’ di stanchezza ma facendo segnare il giro più veloce in 1’44”9 e mantenendo a distanza di sicurezza gli inseguitori.

RR Cup

Dopo il minuto di raccoglimento dedicato alla memoria di Fabrizio Giraudo, la top class del Trofeo Italiano Amatori vede subito in evidenza Giovanni Pontiggia (Aprilia) in seguito rilevato da Cristian Micochero (Yamaha) che chiude in testa la prima tornata. Ma poi si scatena Libero Peppino Cirotto (Honda), autentico “fedelissimo” del trofeo che, dal secondo giro, passa a condurre. La fuga del quarantaquattrenne pilota sardo, che progressivamente guadagna su Micochero e che gli vale anche il giro più veloce, in 1’42”3, sembra destinata al successo fino al colpo di scena che si verifica alla fine del nono e penultimo giro. All’uscita dalla “Roma”, Cirotto va ad agire sul cambio ma non trova più la leva, allentatasi e persa; il selettore è inchiodato sulla seconda, in un tentativo estremo il pilota prova a cambiare con la mano sinistra sul troncone che esce dal carter ma non ci riesce (ed è consapevole del rischio di scalare in prima), così deve rallentare vistosamente e perde la posizione a vantaggio di Micochero. Grandissima, cocente delusione anche perché per Cirotto sarebbe stata la prima vittoria di una lunga e onoratissima carriera.

Il trentunenne abruzzese Micochero ha avuto il merito di crederci fino all’ultimo, avendo impostato una gara soprattutto sulla costanza del passo, dopo qualche problema tecnico che lo aveva rallentato nelle qualifiche. Per lui una vittoria che sa di “sblocco” dopo averla sfiorata in più occasioni e che lo conferma sicuro protagonista della stagione.

E’ stato molto festeggiato sul podio il terzo classificato, l’imolese Gianluca Fontanelli (Aprilia), altro volto noto del trofeo per gli Amatori, che, a 56 anni di età, ha messo in mostra una gran forma fisica e mentale. Idealmente Fontanelli ha rappresentato per tutti l’Emilia-Romagna, piagata da una terribile alluvione ma già con le maniche rimboccate per reagire e riprendersi. Alle vittime della tragedia meteorologica era stato già dedicato, in apertura di giornata, un minuto di silenzio. Fontanelli, la cui casa e il cui posto di lavoro sono stati fortunosamente salvati dalle esondazioni, ha raccontato scene di autentico disastro. Molto buona la prova fornita anche dal quarto classificato, Marco Puglisi (BMW).

Prossimo appuntamento con il Trofeo Italiano Amatori 2023, il 24 e 25 giugno, al Mugello, con la prima gara doppia dell’anno.

 

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