Dopo 34 anni il team Tech3 è riuscito a sfatare la maledizione della gara di casa, conquistando la prima vittoria a Le Mans con Dani Holgado. Una festa resa ancor più dolce dal quarto posto ottenuto in MotoGP dal rookie Augusto Fernandez che, per la prima volta dal 2020, ha riportato la squadra francese ai piedi del podio della Top Class. Una prestazione, quella dell’alfiere del team GasGas Factory Racing Tech3, che vale quasi come una vittoria agli occhi del patron Hervé Poncharal, che ha commentato la gara di Fernandez ai microfoni di MotoGP.com.
“Augusto ci aveva già impressionato sabato evitando la Q1, cosa che non ci succedeva da tempo. Ha superato Fabio Quartararo davanti al pubblico di casa! Quando abbiamo visto il suo tempo, sinceramente, non potevamo crederci. È stato un momento di grande gioia ed emozione. Credo che una prestazione del genere gli abbia dato una spinta in più. La gente ha iniziato a vederlo come un pilota e non solo come una controfigura. Purtroppo, forse puntando troppo in alto, è caduto nella Sprint Race e di nuovo nel Warm-Up, il che l’ha costretto a partire con la seconda moto. Onestamente, non sapevamo cosa aspettarci, quindi nel dubbio abbiamo scelto la gomma anteriore morbida. Era un rischio, considerando il caldo e i 27 giri da percorrere. Ma doveva ritrovare la fiducia”, ha raccontato Poncharal, orgoglioso della maturità dimostrata da Augusto nella gara n° 1000 del Motomondiale.
“Quando Luca Marini e Alex Marquez si sono scontrati, abbiamo pensato: ‘Accidenti, adesso è rimasto indietro rispetto al gruppo’, anche se era partito bene. Con nostra sorpresa, è riuscito a rimontare e a mantenere un buon ritmo. Alla fine ha concluso al quarto posto, a solo 1”5 da Johann Zarco, ed è riuscito a tenere a bada l'Aprilia di Aleix. Quindi, sì, non è un podio o una vittoria, ma per noi è lo stesso - ha aggiunto il transalpino - Non dobbiamo dimenticare che questa è solo la sua quinta gara in MotoGP. Non ci sono stati molti esordienti che hanno ottenuto queste prestazioni a parità di condizioni”.
Nonostante il 25enne sia il Campione in carica della Moto2, e l’unico pilota ad aver debuttato quest’anno in MotoGP, grosse ombre si stagliano già sul futuro dello spagnolo, considerato colui che potrebbe dover cedere il posto a Pedro Acosta, nel 2024. Un trattamento ingiusto secondo Hervé, convinto che il suo alfiere si meriti pienamente di essere in MotoGP.
“La cosa triste sono le domande che a volte gli vengono rivolte dai media, tipo: ‘Non hai paura di dover lasciare il tuo posto a Pedro la prossima stagione?’ o quando sento dire ‘Non importa, sta solo aspettando che arrivi Pedro’. Mi infastidisce perché dall'inizio dell'anno sta ottenendo grandi prestazioni che spesso passano inosservate. Qualcuno dirà: ‘Sì, è arrivato 10° perché ci sono state delle cadute’... È vero, ma non è solo questo! A Le Mans è arrivato in Q2, è partito in gara con il settimo miglior tempo assoluto e ha concluso molto vicino ai primi tre. Le sue prestazioni erano evidenti - ha sottolineato Poncharal - Ha dimostrato chiaramente di cosa è capace e, francamente, sono felice di vedere che sta performando così bene. Augusto è un ragazzo molto simpatico, discreto, che lavora sodo. Come Holgado, anche lui porta una sorta di tranquillità alla squadra e quando cresci in un ambiente del genere, è molto più piacevole”.
Unica nota stonata nella domenica di festa del team Tech3 è stata l’assenza di Pol Espargaró, costretto a casa dal grave infortunio riportato a Portimao. Il catalano scalpita per rientrare, ma il proprietario della squadra non vuole rischiare di affrettare troppo i tempi.
“Ci scambiamo regolarmente dei messaggi. Infatti, durante la gara, ha contattato il suo capotecnico Paul su FaceTime. Non riuscivamo quasi a sentirci a causa del rumore, ma ci siamo salutati. Tutto questo per dire che è molto attento a ciò che accade. Sta lavorando molto, da parte sua. So che si è sottoposto a diversi esami per ottenere il possibile via libera medico. Il suo obiettivo sarebbe quello di tornare al Mugello, però le sue lesioni sono piuttosto significative. Quindi è meglio aspettare che sia propriamente guarito prima di prendere in considerazione il ritorno alle competizioni - ha ammesso - Siamo fortunati che ci sia una pausa tra Le Mans e il Mugello, o almeno lo speriamo. In ogni caso, non giocheremo con la sua salute, soprattutto per quanto riguarda la colonna vertebrale. Dal punto di vista fisico è in grado di andare in moto. Il problema è se cade o se qualcuno lo colpisce. Ciononostante, è entusiasta di correre. Il che è ancora più triste se consideriamo che Pol, Jack Miller e Brad Binder erano a un livello simile durante l'inverno”.