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MotoGP, Di Giannantonio: “Sto crescendo, a Le Mans non ero così distante dai primi”

“Sono maturato molto nelle ultime gare, perché la squadra mi ha spiegato come si guida una MotoGP. Sto capendo come ottenere il massimo dalla moto, mentre l'anno scorso cercavo soltanto di spingere”

MotoGP: Di Giannantonio: “Sto crescendo, a Le Mans non ero così distante dai primi”

Con l’ottavo posto conquistato nel GP di Francia, Fabio Di Giannantonio ha centrato il suo miglior risultato in questo avvio di campionato. Bissando la prestazione ottenuta lo scorso anno al Sachsenring, dove il pilota del team Gresini aveva chiuso per la prima volta in Top 10 una gara in MotoGP. Dopo un complicato primo anno da rookie, il 24enne è alla ricerca del definitivo salto di qualità sotto la guida di Frankie Carchedi, l’ex capotecnico di Joan Mir in Suzuki.

Sebbene la nuova coppia abbia già fatto dei progressi, il 2023 del romano stenta ancora a decollare, come dimostra il suo 15° posto in campionato, a 16 punti dal nuovo compagno di box Alex Marquez e 69 dal capolista Francesco Bagnaia. In una stagione in cui la Desmosedici GP si è confermata nuovamente la moto da battere, trionfando sia con Pecco sia nelle mani dei piloti satellite, il Diggia è infatti l’unico rappresentante della truppa Ducati (a eccezione dell’infortunato Enea Bastianini) a non aver ancora assaporato la gioia del podio, viaggiando con una certa costanza ai margini della Top 10.

Ciò di cui non danno conto i numeri però sono le sensazioni del pilota, sempre più convinto di essere sulla strada giusta per raggiungere il suo obiettivo:“Onestamente è andata bene - ha dichiarato Fabio ai colleghi di The Race dopo la gara a Le Mans - Credo che sia stata una delle mie migliori prestazioni in MotoGP. Il distacco dal primo posto è stato più contenuto che mai, solamente 15”, mentre il podio era distante soltanto 10". Vuol dire che ci mancano solo due o tre decimi al giro, più o meno. Significa che stiamo crescendo e ci stiamo avvicinando”.

Contento di non aver chiuso troppo distante da Fabio Quartararo e Brad Binder, giunti al traguardo in settima e sesta posizione con 8 decimi e 2”2 di vantaggio, il romano è convinto che la sua rincorsa sia stata ostacolata dalla qualifica, conclusa in quindicesima piazza. 

“Sicuramente ogni volta che si parte da dietro in MotoGP è difficile gestire le gomme e avere un buon ritmo alla fine, ma penso di aver fatto una buona gara - ha chiosato Fabio - Dobbiamo ancora sistemare alcune cose a livello di elettronica, come il freno motore. La messa a punto era perfetta, ma alla fine la moto è ancora imprevedibile. Stiamo facendo dei passi avanti e credo che nelle prossime gare potremo essere più avanti. Abbiamo solo bisogno di far meglio in qualifica, dove facciamo sempre un po’ schifo”.

Proprio il prossimo appuntamento del Mugello potrebbe fornire all’alfiere del team Gresini la giusta occasione per brillare. Proprio come ha fatto lo scorso anno, quando è riuscito a conquistare la pole position tra le colline toscane.

Sono cresciuto molto in queste gare, perché la squadra mi ha spiegato come si guida una MotoGP. Sto capendo come ottenere il massimo dalla moto, mentre l'anno scorso cercavo solo di spingere il più possibile perché nessuno mi spiegava niente - ha ammesso il Diggia - Credo di essere cresciuto in molti settori. Guardando i nostri dati sono molto vicino, mi mancano solo alcune cose. Penso che al Mugello potremo fare di nuovo un grande weekend, ma non voglio fare paragoni con l'anno scorso perché le condizioni non erano perfette. Voglio solo continuare la mia maturazione nelle prossime gare e crescere sempre di più, come sto facendo adesso”.

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