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MotoGP, Pol Espargaró fissa la data per il rientro dall'infortunio di Portimao

Il pilota catalano è tornato a parlare del suo recupero dall’incidente in Portogallo: “Ho pensato al ritiro, ma guidare è ciò che mi rende felice. Mi piacerebbe rientrare al Mugello, però ci vorranno forse un paio di gare in più”

Pol Espargaró continua a fare progressi dopo il terribile incidente di Portimao. L’infortunio più brutto della carriera del pilota spagnolo, assente nei primi cinque appuntamenti della stagione, per via delle lesioni riportate nella caduta sofferta nel secondo turno di prove del GP del Portogallo. Un lungo calvario che sembra finalmente giungere al termine.

MotoGP: Pol Espargaró fissa la data per il rientro dall'infortunio di Portimao

“Sto recuperando. Lavoro tutti i giorni per far si che il mio corpo si riprenda il prima possibile. Passo più di quattro ore in camera iperbarica, oltre a tutta la fisioterapia che faccio ogni giorno e ai macchinari che uso qui a casa. È un po’ un circo, ma mi sta aiutando a recuperare abbastanza in fretta”, ha affermato Polyccio nel corso della trasmissione “Paddock Abierto by Aprilia” di DAZN.

Un lungo percorso per recuperare dalle lesioni riportate in Portogallo.

“Mi sono fratturato la mascella in due punti, quindi ho dovuto tenere la bocca completamente chiusa per quattro settimane. Potevo assumere solo liquidi, quindi ho perso circa nove chili e la relativa  massa muscolare. Ho avuto problemi anche con il labbro; la frattura della mascella mi ha procurato una lesione all'orecchio che ho dovuto operare. Ho riportato anche una frattura delle vertebre cervicali, e forse il problema più grave che ho avuto è quello neurale. Ha colpito tutti i nervi del collo e mi ha causato molto dolore. Le prime tre settimane sono state piuttosto difficili perché dormivo a malapena due o tre ore e il dolore era insopportabile. Man mano però i nervi hanno iniziato a disinfiammarsi e la situazione è andata migliorando - ha raccontato il pilota catalano - Le due fratture alle costole sono state quelle che mi hanno provocato meno dolore e meno problemi, a differenza delle tre fratture alle vertebre. Una di queste, l’ottava, è il motivo per cui sto impiegando così tanto tempo per tornare a gareggiare, perché si è un po' ‘schiacciata’. Nel caso in cui cadessi, è quella che potrebbe causare le lesioni maggiori, soprattutto al midollo spinale, che è il punto che temo di più”.

La competitività mostrata dalla KTM nelle ultime gare sta dando una spinta in più al 31enne, che inizia già a pensare al momento di ritornare in sella alla RC16 del team GasGas Tech3 Factory Racing, ma senza affrettare i tempi.

“Dopo quello che ho passato è incredibile pensare di tornare in sella, ma mi sono posto una data per il rientro e tutti i giorni continuo la riabilitazione per cercare di raggiungerla. Sto pensando di provare a rientrare in una delle prossime tre gare. Non so se sarà possibile, ma mi piacerebbe tornare in sella al Mugello, al Sachsenring o ad Assen. Spero di ricevere l’ok per correre - ha ammesso - Mi piacerebbe tornare al Mugello. È una pista molto complessa, per via delle curve veloci. Forse non è il posto migliore per tornare, quindi magari ci vorranno  un paio di gare in più. C’è una procedura da seguire. Se il dottor Charte mi darà l’ok, vedremo come andrà la mia forza e sceglieremo il Gran Premio più adatto alle mie condizioni fisiche e al mio stato d'animo. Vedere che la moto è competitiva e che i piloti sono davanti, forse è ciò che mi spinge a tornare il prima possibile”.

Il pilota iberico, tuttavia, non nasconde di aver pensato anche al ritiro, nei momenti più difficili.

“Ho avuto molto tempo per riflettere e ovviamente ci ho pensato. Io ho vissuto un brutto momento, ma forse sono quelli che ti stanno intorno ad avere i momenti più difficili. Vedere mia moglie soffrire è ciò che mi ha fatto pensare di più se ne valesse la pena, ma guidare è ciò che mi rende felice” ha confessato Pol, che ha cercato di ricostruire la dinamica dell’incidente mettendo insieme i suoi ricordi e le informazioni ricevute dalla squadra e dal suo capotecnico.

“Ricordo poco della caduta. È stato uno di quei botti che vorrei non ripetere. È successo in un momento in cui non me lo aspettavo. Generalmente, in qualifica o in gara stai sempre all’erta per cercare di prevenire eventuali cadute, ma in quel momento stavo partendo per un giro lanciato dopo essere uscito dai box e non me l’aspettavo. Sono stato colto di sorpresa - ha ammesso - Ci sono stati molti fattori che hanno causato la mia caduta. Il principale è stato un mio errore, perché a Portimao avevamo problemi di temperatura degli pneumatici sulla spalla destra e sapendolo sarei dovuto stare più attento nel giro d’uscita, con gomma nuova. Detto questo, ci sono molte cose che avrebbero potuto essere migliorate. Sia le pietre, che abbiamo già richiesto, sia l'airfence. Ma non voglio cercare qualcuno a cui dare la colpa, io sono il primo da incolpare per la caduta”.

L’assenza dell’airfence in Curva 10 non ha certo aiutato il minore dei fratelli Espargaró nell’impatto con le barriere, ma Pol è contento che siano state prese delle misure per aumentare la sicurezza del tracciato dopo il suo incidente: “È per questo che andiamo in Safety Commission, se ci rendiamo conto che ci sono problemi di sicurezza, la cosa buona è che vengano corretti. La cosa più importante quando c'è un'azione è che ci sia una reazione. C’è stata e ne sono grato”.
 


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