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SBK, Sara Sanchez sfida gli uomini al CIV SS300: “Qui per mettermi alla prova”

Unica ragazza al via, Sara Sanchez sta ben figurando nel CIV Supersport 300 e punta decisa alle zone di vertice della classifica: “Nella mia carriera ho corso quasi sempre con gli uomini. Ho lasciato la Women’s European Cup per paura di perdere il ritmo-gara, ma le competizioni di pari-genere non devono essere viste in modo restrittivo”

SBK: Sara Sanchez sfida gli uomini al CIV SS300: “Qui per mettermi alla prova”

Degli oltre 120 partecipanti al Campionato Italiano Velocità 2023, nello schieramento di partenza della classe Supersport 300 si registra l’adesione di una motociclista. Una presenza non soltanto di colore oppure a fini prettamente numerici, ma estremamente competitiva. Ragazza supportata da una formazione composta interamente da donne, il Terra&Vita 511 Racing Team, Sara Sanchez si è posta l’obiettivo di riscrivere i libri di storia della specialità. Di fatto dando pronti-via del filo da torcere alla spietata concorrenza dei “maschietti”. Lo testimoniano i fatti. Un rimarchevole avvio di stagione ha visto la classe 1997 ben figurare nella lotta per la top-10, con un settimo e nono posto nelle due gare d'apertura a Misano su oltre 20 iscritti, sfiorando una memorabile impresa non più tardi dello scorso fine settimana al Mugello.

Impresa sfiorata al CIV Supersport 300

Sara Sanchez in azione al Mugello sulla Kawasaki Ninja 400 di 511 Racing Team

Sesta classificata nelle qualifiche ufficiali, la domenica la catalana non si è fatta intimorire dalle avversità climatiche, occupando per lunghi tratti di Gara 2 il quarto posto. Prima che una madornale scivolata la facesse uscire di scena ad un paio di giri dal termine con un potenziale podio (il primo della carriera) a portata di mano: “Per quanto non ami troppo il bagnato, domenica ho azzeccato finalmente la partenza, ritrovandomi in lizza per il podio - ha dichiarato Sara Sanchez - ci ho provato fino alla fine. Sono dispiaciuta perché ci credevo fortemente, purtroppo in quelle condizioni gli errori sono dietro l’angolo. Non si può abbassare la concentrazione neanche un istante. Risultato a parte, abbiamo dimostrato che possiamo giocarci le posizioni che contano”.

La progressione rispetto al 2022

Sara Sanchez rappresenta a tutti gli effetti una delle piacevoli sorprese di questo CIV Supersport 300. In pochi si aspettavano un miglioramento così evidente e netto considerando che lo scorso anno, di questi tempi, riusciva a stento ad inserirsi in zona punti: “Almeno inizialmente pensavo di poter rientrare con facilità tra i primi quindici, ma non fino a questo punto. Nel 2022 avevo conseguito un quindicesimo posto come miglior piazzamento. Il campionato è di alto livello e ci sono diversi piloti esperti, alcuni dei quali con trascorsi nel Mondiale di categoria (Matteo Vannucci e Bruno Ieraci su tutti; ndr). Questo certifica il grande passo in avanti che abbiamo compiuto con la squadra, soprattutto a livello di pacchetto tecnico. Puntiamo a stare con regolarità in top-5, non siamo distanti”.

Il motivo dietro la decisione di correre al CIV

Parte integrante del 511 Racing Team per il secondo anno di fila, in vista di questa stagione ha optato per non ripetere il doppio impegno Women’s European Cup-CIV Supersport 300 esercitato nel 2022. Incentrando dunque l’attenzione sul confronto ravvicinato con l’altro sesso. Non una novità per lei: “Nella mia carriera ho corso quasi esclusivamente con gli uomini. Nel precedente biennio ho preso parte alla Women’s European Cup (oggi Championship; ndr) più che altro per riprendere i giusti automatismi dopo un periodo di astinenza dalle corse. Ho accettato la sfida con grande piacere e voglia di rivalsa. Però non ho lasciato la WEC perché non mi sentivo realizzata, bensì perché desideravo mettermi alla prova in un contesto diverso. La realtà è che, almeno fino al 2022, i distacchi tra la prima e l’ultima erano elevatissimi. Pur divertendomi, spesso e volentieri in prova giravo da sola e si giocavano la vittoria le solite 2-3 ragazze, me compresa. Avevo il timore di perdere il ritmo-gara ideale, per questo sono passata al CIV”.

E ci tiene a sottolineare: “Nel 2022 sono arrivata seconda in campionato perdendo il titolo femminile all’ultimo giro dell’ultima gara. Se anche fossi riuscita nell’intento, la mia decisione non sarebbe cambiata perché con la squadra ci eravamo già accordati al momento del rinnovo del contratto”.

La promozione del motociclismo femminile

La vicecampionessa in carica della WEC incarna l’essenza della filiera che si sta generando attorno al motociclismo in rosa. Una struttura piramidale che possa promuovere le motocicliste più veloci dai campionati nazionali a quelli senza differenze di genere. A partire dal neonato CIV Femminile, passando per la nuova Women’s European Championship e sfociando in quel che sarà dal 2024 il FIM Women's Motorcycling World Championship (QUI i dettagli): “Certi campionati devono esistere, in linea con quanto avviene in altre tipologie di sport. Al contempo è importante che non vengano visti in modo restrittivo, piuttosto come un trampolino di lancio oppure un punto di partenza a seconda delle proprie esigenze. Io ho sempre sognato confrontarmi in pista con gli uomini seguendo gli insegnamenti di mio padre, ma capisco che a casa ci possono essere ragazze che prima di compiere questo passaggio gradiscono invece cimentarsi in una realtà di pari-genere. Una volta guadagnata dimestichezza ed espresso il proprio valore, a quel punto lo step naturale diventa mettersi in competizione con i maschi”.

Vita quotidiana tra università e lavoro

In grado di vantare al suo attivo qualche comparsata nel Mondiale Supersport 300 oltre a traguardi di prestigio in madrepatria (vincendo la RFME Women's Open Cup 2016 e la Copa Benelli 302R 2019), Sara Sanchez pratica la professione della pilota a “tempo perso”. Tanto che nella quotidianità si sta dando da fare al fine di costruirsi una vita anche fuori dalle gare: “Seguo online un corso magistrale in relazione del lavoro, nel ramo delle scienze economico-aziendali. E contestualmente lavoro nel reparto amministrazione e fatturazione di un’azienda della mia città, Gironella (Catalogna; ndr). Pur restando la mia passione più grande, sono consapevole della difficoltà di mantenersi soltanto sui pochi guadagni che si producono a questi livelli nel motociclismo, disciplina in cui è tosta costruirsi una carriera di rilievo. Per noi donne in particolar modo. Nonostante venga in Italia, dopo i week-end di gara il lunedì alle 7:30-8 del mattino sono subito operativa in ufficio. Se perdo delle ore di lavoro in qualche modo cerco di recuperarle durante la settimana. Con tanta dedizione riesco a far conciliare moto, allenamenti, lavoro e studio. Parte del merito va attribuito ai miei colleghi, sempre comprensivi e disponibili nei miei confronti”.

Photo credit: 511 Racing Team, daniguazzetti.com

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