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MotoGP, Binder: "non so di cosa parla Marini, non lo ho nemmeno sfiorato"

"E' stato un sorpasso regolare. Lui era fuori traiettoria, largo non c'è stato alcun contatto". Il pilota sudafricano col secondo posto nella Sprint è alle spalle di Bagnaia in campionato: "io un contendente al titolo? sarebbe un sogno, è  presto per dirlo"

MotoGP: Binder: "non so di cosa parla Marini, non lo ho nemmeno sfiorato"

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Brad Binder si riconferma ancora una volta nella gara breve, conquistando il secondo gradino del podio a Le Mans. Il terzo nelle Sprint races fino ad ora, e punti preziosi che lo spingono ancora più in alto in classifica: il sudafricano è ora secondo alle spalle di Bagnaia. Una riconferma quindi per KTM che progressivamente si sta rivelando la vera rivale di Ducati in questa stagione.

Oggi hai risalito la griglia e hai lottato con Marc e Pecco, chiudendo al secondo posto, dando spettacolo con alcuni sorpassi davvero al limite.
"Ho avuto una buona partenza nonostante la qualifica non buonissima - ci racconta Brad - ho dovuto compiere molti sorpassi ma in realtà ho cercato di fare la mia gara col mio passo. Quando ho raggiunto Marc e Pecco li ho visti lottare duramente alla terza curva e ne ho approfittato per lasciarmeli entrambi alle spalle alla curva successiva. Questo mi ha dato la possibilità di spostare la mia attenzione su Jorge ma non sono riuscito a trovare alcuna apertura. Sono comunque molto soddisfatto, sopratutto perché venivo da una qualifica non ottimale. Per la gara di domani abbiamo già in mente alcune modifiche per affrontare al meglio questo circuito".

Cosa hai imparato da questa gara? Alcuni dei tuoi avversari come Jack Miller e Fabio sono caduti montando la dura all'anteriore.
"Penso che tutti quanti oggi abbiamo avuto delle difficoltà con l'anteriore, sopratutto in frenata perché la ruota tendeva a chiudersi. Questo è stato il problema più grande che ho dovuto affrontare oggi, e per sopperire ho dovuto consumare molto la gomma posteriore per riuscire a frenare. Col team avevamo due opzioni per affrontare questa gara ed oggi abbiamo utilizzato quella sbagliata probabilmente, quindi per domani la scelta è già chiara".

Prima di Jerez eri nono nel campionato, ora sei secondo in classifica alle spalle di Bagnaia. Possiamo aspettarci un'altra doppietta di podi qui a Le Mans?
"Non ho mai affrontato una gara senza il desiderio di vincerla - scherza il sudafricano - le mie sensazioni sulla moto sono ottime, la moto funziona a meraviglia, tutto sta andando nella direzione giusta. Siamo competitivi, ora non resta che lottare per rimanere in cima".

Essere secondo nel campionato come ti fa sentire?
"L'anno scorso successe anche dopo il Qatar, solo che non durò molto. Il campionato è lungo e con questo formato i punti a disposizione sono molti e le cose possono cambiare velocemente. Per il momento mi godo l'onda positiva e continuo a dare il massimo".

Ti senti un rivale papabile per il titolo?
"Sarebbe un sogno è chiaro, ma è ancora presto per dirlo".

La KTM però si sta rivelando forse la rivale principale delle Ducati in pista, almeno per quanto visto sino ad ora.
"Il fatto che la moto sia stata competitiva negli ultimi tre tracciati, tre circuiti molto diversi tra loro, è sicuramente un fatto notevole e che ci infonde tanta sicurezza. Non ho mai avuto sensazioni così positive su questa moto, non siamo mai stati così competitivi. I prossimi circuiti saranno impegnativi ma ho fiducia che il nostro pacchetto saprà essere all'altezza anche delle prove che ci aspettano in futuro".

Giovedì c'è stato un meeting con la direzione gara per chiarire le regole riguardo alle penalità. Qual è la tua posizione in merito?
"Personalmente penso solo a fare il mio lavoro di pilota, loro devono occuparsi del loro".

I piloti però sembrano divisi: c'è chi vorrebbe un ritorno alle gare senza paura di penalità per contatti che sono sempre avvenuti naturalmente, e chi invece vorrebbe un regolamento più stringente, sopratutto considerando quei piloti che dallo stile di guida più aggressivo hanno più da guadagnare. Luca Marini pensa che tu lo abbia mandato fuori traiettoria.
"Non so di cosa parla,  non c'è stato alcun contatto tra di noi ed è stato un sorpasso regolare, era già all'esterno, non l'ho mandato io fuori traiettoria" - ha poi concluso Binder.

 

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