Meno di un mese dopo la celebre 24 Ore che ha aperto il Mondiale Endurance, il circuito Bugatti è pronto a ospitare il GP di Francia di MotoGP. Una delle piste più impegnative per i freni secondo i tecnici Brembo. In una scala da 1 a 6 il tracciato francese si è meritato infatti un indice di difficoltà di 4, il valore più alto di questa prima parte di campionato insieme a Jerez. Per scongiurare il rischio che i dischi superino la temperatura ideale, molti piloti adotteranno dischi High Mass, cioè con fascia frenante alta. Materiale divenuto abituale anche in caso di pioggia, grazie all’utilizzo di apposite cover.
Dalla curva 6 alla 9 senza sosta - In ogni giro del circuito di Le Mans i piloti usano i freni 9 volte per un totale di 29 secondi, equivalenti al 32 per cento dell’intero GP. L’impiego non è però uniforme perché nelle prime 5 curve i freni sono impiegati appena 2 volte e mai per più di 3 secondi alla volta. Dalla curva 6 alla 9 invece sono sempre attivi e per lungo tempo: da 3,3 secondi a 4,9 secondi per ciascuna curva. Come è evidente, ciò ostacola il raffreddamento dei freni e spiega l’elevato sforzo richiesto all’intero impianto. La pista transalpina si distingue inoltre per la mancanza di decelerazioni di almeno 190 km/h. Alto è anche il carico complessivo sulla leva del freno esercitato da ciascun pilota dalla partenza all’arrivo delle gare standard: quasi 9,7 quintali.
233 metri di frenata - Delle 9 frenate del circuito di Le Mans 2 sono classificate come impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e le restanti 3 poco scarsamente impegnative. La staccata più dura per la MotoGP è alla nona curva: le moto passano da 292 km/h a 105 km/h grazie ad un’azione sui freni di 4,5 secondi mentre la pressione del liquido freni arriva a 10 bar. I piloti esercitano un carico di 5,2 kg sulla leva del freno, subiscono una decelerazione di 1,5 g e nel frattempo percorrono 233 metri.
La nuova era della MotoE - In Francia le rivoluzioni sono di casa e la MotoE non poteva essere da meno: dopo essere stato identificato in passato come Coppa del Mondo, quest’anno il campionato si è guadagnato la titolazione di Mondiale, complici i miglioramenti delle prestazioni delle moto, tutte realizzate dalla Ducati, come si è visto nei diversi test compiuti. Tutte queste moto si servono dell’impianto frenante Brembo, a partire dal doppio disco anteriore in acciaio T-Drive da 338,5 mm di diametro e 6,8 mm di spessore dotato di alettature sul diametro interno per migliorare il raffreddamento. Made in Brembo è anche la pinza anteriore monoblocco ricavata dal pieno GP4RR M4 32/36, così come la pompa radiale PR 19/18.