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MotoGP, KTM ha un'aerodinamica da F1: "qualsiasi cosa per andare più veloci"

Da quest'anno collabora con il Red Bull Advanced Technologies. Il responsabile Dan Marshall: "non mi piacerebbe il DRS sulle moto, ma dobbiamo trovate un modo per controllare lo sviluppo dell'aerodimica"

MotoGP: KTM ha un'aerodinamica da F1:

La più grande innovazione tecnica in MotoGP negli ultimi anni è stata lo sviluppo dell’aerodinamica. Dopo i primi tentativi fatti da Ducati, tutti i costruttori si sono adeguati, iniziando una guerra a colpi di ali e spoiler. Ormai è ben chiaro che, per avere una moto competitiva, il pacchetto aerodinamico è essenziale e per affinarlo ci si rivolge anche alle competenze dei cugini a quattro ruote. 

È il caso di KTM che da quest’anno ha avviato una collaborazione con l’RBTA, acronimo ci Red Bulla Advanced Techologies. A capo del dipartimento aerodinamico della Casa austriaca c’è una persona che ha sua volta ha grande esperienza in Formula 1, Dan Marshall, che ha lavorato nella Force India.

Se prima si pensava alle forme di una moto solo in funzione della velocità massima, ora le cose sono cambiate. “Grazie al nostro percorso negli ultimi cinque anni abbiamo migliorato la comprensione di come funziona una moto nell'arco dell'intero giro, piuttosto che guardare esclusivamente alla velocità in rettilineo, che era il fulcro di gran parte del lavoro sulle prestazioni aerodinamiche in passato - spiega in un’intervista pubblicato sul blog di KTM - Grazie alla comprensione del reparto Vehicle Dynamic, sappiamo dove applicare i carichi aerodinamici in altri punti per rendere la moto più veloce in frenata, in curva o in accelerazione”.

L’evoluzione è stata costante e velocissima.

Se si guarda all'evoluzione aerodinamica di una moto da corsa, non è successo nulla di significativo dagli anni '60 fino alla fine del millennio - osserva Marshall - Anche quando altri marchi hanno iniziato a montare le alette sulle moto, si limitavano a imbullonarle su una carenatura esistente. Ora capiamo molto meglio come interagiscono le ali e la carenatura e non le consideriamo indipendenti, ma più come un corpo unico che lavora in modo aerodinamico. Stiamo cercando di mettere da parte la percezione di come dovrebbe essere una moto e di considerare ciò che è meglio per le prestazioni”.

Dan spiega anche come è iniziata la collaborazione con Red Bull.

Ci siamo chiesti: come possiamo vincere il Mondiale? Poi abbiamo approfittato del fatto che c'era la possibilità di lavorare con la Red Bull Advanced Technologies - il suo racconto - All'inizio non sapevamo come avrebbe funzionato, ma ero pienamente d'accordo: qualsiasi cosa per aiutare la moto da corsa ad andare più veloce in pista. Stiamo ancora guidando il progetto e definendo gli obiettivi. È stata un'esperienza di apprendimento anche per loro. È una collaborazione a doppio senso e, naturalmente, noi abbiamo cercato di imparare il più possibile da loro e loro hanno imparato dalla nostra maggiore comprensione del comportamento delle moto. Credo che avesseri sottovalutato quanto possa essere dettagliato e complicato. Non si erano resi conto del livello a cui stiamo lavorando”.

Il contributo è grande.

Hanno molte risorse, quindi progettano e fanno simulazioni a un ritmo molto più veloce. Avevano il nostro pacchetto base del 2022, hanno iniziato a lavorare e poi hanno preso in mano il nostro pacchetto 2023, che avevamo sviluppato internamente. Hanno visto quello che stavamo facendo e si sono concentrati sulle prestazioni che avevamo trovato e le hanno evolute più velocemente per arrivare a una forma di nuova generazione”, quella che abbiamo visto nei test di Sepang.

L’ultima domanda a cui deve rispondere Marshall è: cosa ci riserva il futuro?

Penso che possa andare in un paio di modi. Nelle gare di oggi abbiamo visto una tendenza a ridurre i sorpassi e credo che questo sia in parte dovuto alla maggiore aerodinamica della moto e alla maggiore difficoltà di uscire dalla scia e completare il sorpasso. Quindi, l'aerodinamica potrebbe essere vietata: speriamo di no e come si può vietare qualcosa che è naturalmente aerodinamico come una moto da corsa che spinge nell'aria? Si potrebbe seguire la strada della F1 e consentire un'aerodinamica attiva, come un sistema DRS. Non sono un grande fan del DRS o del KERS perché manipolano le gare. Una strada potrebbe essere quella di lasciare spazio alla creatività e alla libertà, ma risolvendo il problemi della scia e delle  turbolenze. Sono ancora presenti e probabilmente sono peggiori rispetto a cinque-sette anni fa, perché ci sono così tante parti aerodinamiche sulla moto. Il "peso" aerodinamico è sempre più grande e dobbiamo trovare un modo sensato per tenerlo sotto controllo” la sua proposta.

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