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SBK, Petrucci: “La squalifica? Incommentabile e completamente ingiusta”

“Mi sono pesato senza la protezione del petto, che avevo in gara. Ho pagato per fare appello, ma decidono sono sempre gli Steward FIM. Prima del 2020 il mio peso non era un problema, ma adesso ne risento. Oggi ho chiuso Gara 2 sulle tele”

SBK: Petrucci: “La squalifica? Incommentabile e completamente ingiusta”

Il weekend a Barcellona non ha sorriso a Danilo Petrucci, che ha chiuso il fine settimana catalano all’11° posto in Superpole Race e al 12° in Gara 2. Pochi punti che hanno fatto perdere terreno in classifica al pilota di Terni, con la complicità della doccia gelata data dalla squalifica da Gara 1: Purtroppo non abbiamo raccolto quanto meritavamo. Quello che è successo ieri secondo me è incommentabile, perché vedi doppi Long Lap per aver toccato il verde con mezza ruota; Long Lap perché butti per terra un altro pilota e una squalifica perché, quando mi sono pesato, non avevo con me la protezione per il petto perché ce l’aveva il mio assistente, che era andato a prendermi l’acqua” ha affermato Danilo.

Un episodio, quello della squalifica, di cui Petrux non riesce a capacitarsi: “Il commissario che controllava il chest protector in griglia è passato e io ce l’avevo come sempre. Finita la gara, ho tolto tutto e ho dato le cose al mio assistente, chiedendogli di andarmi a prendere da bere. Nel mentre un commissario mi ha detto di andare al peso. Mi sono fatto ridare i guanti dall'assistente prima che andasse a prendere l’acqua, ma mi sono dimenticato della protezione per il petto. Mi sono pesato, il commissario mi ha chiesto della protezione e gli ho spiegato la situazione, mi ha detto ‘vai’ e io me ne sono andato. Ho visto che scriveva e ho pensato avesse aggiunto i 100 grammi della protezione. Finita lì - ha raccontato l’alfiere del team Barni - Alle 17, mi chiamano in Race Direction: squalifica. Come se avessi corso con il motore 1100. Un’irregolarità tecnica, perché se non hai il chest protector c’è la squalifica dalla gara. Ho pagato 1320 euro in contanti, senza tra l’altro ricevere la ricevuta, per fare appello alla decisione degli Steward della FIM e chi decide dell’appello? Altri Steward della FIM. È un conflitto di interessi incredibile, perché tu dovresti dire il contrario del tuo collega. Ci sono rimasto, perché non mi era mai successo di essere squalificato per una cosa completamente ingiusta. Mi è dispiaciuto molto per la squadra e per i pochi punti che abbiamo perso”.

Punti che il 32enne ha cercato di recuperare in Gara 2, fino a che le sue gomme non hanno cominciato a cedere. 

“Questo weekend abbiamo compiuto piccoli passi avanti in frenata. Oggi ho provato ad attaccare di più in Gara 2 e credevo di riuscire a essere il migliore degli Indipendenti. Sono stato tutta la gara dietro Aegerter e quando ho provato a spingere un po’ di più, la gomma posteriore è crollata. Ho alzato i tempi di 2” al giro e ho perso due posizioni negli ultimi due giri, in cui giravo sulle tele. Mi dispiace tantissimo perché siamo vicini, ma ci manca sempre qualcosina e, nonostante tutto il lavoro, non riusciamo a raccogliere i risultati che meritiamo - ha chiosato Danilo - Chiaramente non siamo vicini a Bautista, che sta facendo un altro lavoro rispetto agli altri, però credo di aver girato come il gruppo di Locatelli per gran parte della gara. Mi dispiace molto non portare a casa almeno una Top 5, come in Indonesia”.

A incidere sulle prestazioni di Petrucci, del resto, è sempre l’annoso problema del peso, che lo tormenta sin dagli anni in MotoGP.

“Non farò i test a Misano. Li faremo al Mugello, il 23 e il 24, dopo la gara di le Mans. Lì proveremo altre cose perché qua ho sistemato la moto in frenata, ma devo dare più gas per stare dietro agli altri ed esco sempre di traverso, perché perdo molta energia laterale sulla gomma quando apro il gas e non riesco ad andar dritto. Il problema è che c’è troppo peso - ha ammesso - Stiamo cercando di capire come fare a tenere la moto più dritta e ad aprire mettendo il peso sulla gomma in maniera longitudinale anziché trasversale”.

Analizzando la situazione, l’alfiere del team Barni ha poi aggiunto: “Speravo che il problema del peso sarebbe stato minore, invece purtroppo c’è, come negli ultimi due anni in MotoGP. In KTM non avevo una moto competitiva e mi giocavo il 16° posto, qua invece ce l’ho e riesco a stare almeno in Top 10. Però il problema è quello. C’è stato un momento in MotoGP in cui il mio peso mi ha aiutato anche. Tra il 2017 e il 2019, la Ducati ha cominciato a usare la soft con Dovizioso e a mettersi davanti e gestire la gara andando piano per portare la gomma fino alla fine. Era il periodo peggiore per Bautista e Pedrosa, con quest’ultimo che diceva chiaramente: ‘Se queste gomme vanno bene per Petrucci non possono andar bene per me’ - ha ricordato il ternano - Basta guardare i risultati. Quelli un po’ più pesanti come me e Rossi si giocavano i podi, mentre Pedrosa aveva smesso e Bautista era passato in SBK perché non riusciva a usare quelle gomme. Dal 2020 è cambiata completamente la carcassa ed è cambiato tutto. Pedrosa è andato fortissimo adesso, come va fortissimo Bautista. È una questione di impegnare il meno possibile la gomma quando apri il gas: meno peso ci metti, più ti sostiene”. 

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