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SBK, Bautista: “Con la Panigale posso fare ciò che voglio, è questa la chiave”

“Mi ha sorpreso essere così veloce al primo giro, perché non stavo spingendo. A Barcellona non abbiamo risentito tanto del taglio dei giri, ma avremo più problemi su altri tracciati”

SBK: Bautista: “Con la Panigale posso fare ciò che voglio, è questa la chiave”

Si allunga di una tacca la striscia di vittorie di Alvaro Bautista, che ha centrato il quinto successo consecutivo, nonché il nono in stagione, vincendo in solitaria la prima gara del weekend a Barcellona. Una vera e propria vittoria sul velluto per lo spagnolo, dominatore incontrastato della corsa: “Dall’esterno sembra che sia stato semplice, ma credetemi ho cercato di fare del mio meglio gestendo al contempo le gomme, soprattutto nei primi giri - ha commentato Bautista - Mi ha sorpreso il tempo che sono riuscito a fare nel primo passaggio. Non me l’aspettavo perché guidavo in maniera ‘soft’ e il giro è stato piuttosto veloce per quelle condizioni. Ho cercato di spingere al massimo, ma senza forzare le gomme. Come ad Assen, se qualcuno fosse stato più veloce non sarei riuscito a scappar via. Non è stato semplice, ma avevo un ottimo feeling con la moto, che mi permette di fare ciò che voglio. È questa la chiave”.

In fuga sin dall’inizio, lo spagnolo ha spiegato qual è la sua strategia di gara: “Ho mantenuto lo stesso approccio in entrambe le partenze, perché so che la prima curva è piuttosto complessa qui e ci sono tanti piloti che cercano di infilarsi. Alla ripartenza ho provato a fare una partenza migliore rispetto alla prima, in cui ho perso un po’ nei primi metri, e ce l’ho fatta - ha affermato - Per me era importante essere primo alla prima curva e sapevo che da lì in poi sarebbe stata una lunga gara, anche era stata accorciata a 17 giri. Anche perché ne avevamo comunque completati due prima, quindi, alla fine, la distanza era più o meno quella”.

Una vittoria in scioltezza, agguantata con ben 8” di vantaggio: Non ho spinto. Questo mi ha sorpreso soprattutto alla prima partenza, in cui ho fatto un buon tempo senza forzare. Alla seconda ho fatto la stessa cosa, quindi mi aspettavo un tempo simile. Questo dipende dal feeling che ho con la moto, che mi permette di gestire qualsiasi situazione - ha osservato Alvaro - Poi, credo che anche gli altri non abbiano spinto troppo all’inizio, perché erano consci di come è andata l’anno scorso. Hanno provato a starmi dietro, poi sono scomparsi negli ultimi 5 giri. Guardando le prove libere, avranno pensato che se avessero cercato di restare con me avrebbero avuto un calo delle gomme dopo 5-6 giri. Quindi, avranno preferito lasciarmi fare il passo, per poi cercare di lottare”.

Nulla, nemmeno il taglio di 250 giri alla Panigale è riuscito a contrastare il campione in carica, che però è convinto di non aver risentito del depotenziamento grazie al layout del Montmeló. Pista particolarmente amata da Bautista.
 
“Ho molta esperienza qui e ci ho corso un sacco di gare. Conosco molto bene il circuito e so perfettamente dove posso spingere e dove non posso farlo. So come gestire le gomme e questo lo rende semplice per me, anche perché queste curve lunghe sembrano fatte apposta per il mio stile di guida. Non posso dire che sia come il mio cortile di casa, ma è una pista che mi piace molto - ha chiosato il 38enne - Il provvedimento non mi ha dato una motivazione extra, ma ci ha semplicemente spinti a lavorare di più soprattutto dal punto di vista dell’elettronica, per avere un miglior supporto dal freno motore adesso che abbiamo dovuto allungare i rapporti del cambio. Fortunatamente, su questa pista che ha molte curve lunghe non abbiamo avuto grandissimi problemi, perché i giri motore sono alti in uscita di curva e puoi aprire facilmente il gas. Sarà più difficile quando arriveremo su altri tracciati in cui ci servirà più potenza per uscire dalle curve e fermare la moto. A Misano, Imola, Donington e Magny-Cours avremo sicuramente qualche problema”.

Con la vittoria di Gara 1, il castigliano è riuscito a raggiungere un dato impressionante, trionfando nel 50% delle gare disputate con la Ducati.

“Sono mancato due anni - ha commentato ridendo - Le statistiche sono belle da guardare quando ti sei ritirato. Quello che conta per me è adesso è il fatto di avere un buon feeling con la moto, che mi permette di fare ciò che voglio. L’unica cosa che tocchiamo tra una pista è l’altra sono le molle, per provare ad avere dovunque le stesse sensazioni”.

Unica nota stonata di questa giornata trionfale è stato il contatto fratricida tra Bassani e Rinaldi, che ha messo fuorigioco l’italo-venezuelano, quando era in lotta con Axel per il podio.

“Ho chiesto a Toprak sul podio perché non sapevo che cosa gli fosse successo e mi ha detto che probabilmente si era toccato con Bassani - ha raccontato Alvaro - È un peccato perché sta facendo molto bene, soprattutto qui dove penso che avrebbe facilmente potuto lottare per il podio. Le corse però sono le corse e devi arrivare alla fine, per questo dico sempre che non puoi mai deconcentrarti o rilassarti, perché tutto può succedere prima della bandiera a scacchi”.

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