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SBK, Polemica a Misano: perché Canepa e Yamaha possono correre nel National

Questo week-end Yamaha sta sviluppando con Niccolò Canepa la nuova R1 Pro nel National Trophy, sfruttando il regolamento open del trofeo. Nel paddock però si sono subito generate le prime polemiche per la presunta superiorità tecnica della moto. Tutti i dettagli

SBK: Polemica a Misano: perché Canepa e Yamaha possono correre nel National

Il National Trophy sta riscuotendo sempre più successo e regalando spettacolo. L’idea di poter gareggiare senza particolari limitazioni tecniche, per di più con costi d’iscrizione e gestione accessibili, funziona eccome. Il trofeo motociclistico nazionale di riferimento mantiene di anno in anno inalterata la propria essenza. Con griglie di partenza da tutto esaurito, grande spettacolo in pista, piloti dai nomi altisonanti e la presenza delle principali case costruttrici. Elementi che, spesso e volentieri, tendono a mettere in ombra la “cugina” Superbike del Campionato Italiano Velocità, negli ultimi tempi carente di iscritti. Se poi a parlare ci si mette anche il cronometro, allora sono guai. Nello specifico, nel primo week-end del 2023 a Misano è già suonato l’allarme per via della manifesta superiorità (a detta, tecnica e prestazionale) di Niccolò Canepa. Ma con una ragione di fondo, ecco quale.

Yamaha porta la R1 Pro al National Trophy

A tal proposito è opportuno fare un “riassunto delle puntate precedenti”. Come anticipato lo scorso 3 marzo, Yamaha Motor Europe (in accordo con la relativa filiale italiana) ha individuato nel National Trophy la piattaforma ideale per portare all’esordio la nuovissima Yamaha R1 Pro, la massima espressione di Genuine Yamaha Technology Racing (e prossimamente prodotta in appena 25 esemplari). Compito affidato, con obiettivi ben precisi, a Niccolò Canepa (già tester Superbike per la casa di Iwata) ed al team GRT di Filippo Conti. Lo stesso impegnato nel Mondiale Superbike con Dominique Aegerter e Remy Gardner.

Niccolò Canepa mette le ali

La R1 Pro sembra essere nata bene e nel primo raffronto in pista ha subito cominciato a ruggire. Dopo i crono di 1’34”948 e 1’35”490 siglati rispettivamente nel turno di prove libere e nella prima sessione di qualifiche ufficiali di ieri, nella Q2 di questa mattina Niccolò Canepa si è spinto sino ad un “mostruoso” 1’34”556. Volete dei numeri? Quattro decimi sotto al primato di Misano del CIV Superbike in 1’34”978 siglato nel 2018 da Michele Pirro, oltre un secondo invece il vantaggio sul secondo classificato, il Campione in carica Gabriele Giannini su Pistard BMW. Un gran bel viaggiare, suscitando-e-generando di conseguenza non poche polemiche nel paddock. Con tanto di interventi chiarificativi sui social da parte di numerosi piloti e addetti ai lavori.

Primo quesito: perché il National Trophy?

La moto di Niccolò Canepa è una Superbike? Si sono interrogati in tanti. Forse sì, forse no. Anche se la (prima) domanda più opportuna da porsi sarebbe: come mai Yamaha ha scelto il National Trophy? Molto semplice. Il trofeo organizzato dal Motoclub Spoleto non pone vincoli regolamentari grazie alla sua formula “open”, consentendo piena libertà a piloti e squadre di mantenere intatto il proprio mezzo (se non previo arrangiamento racing) oppure di equipaggiarlo secondo elementi tecnici-ultimo grido, anche (volendo) in assetto da mondiale. Ragion per cui, nulla vieta che Canepa e il team GRT possano disporre delle migliori componistiche fornite direttamente dalla casa madre.

Secondo quesito: come riesce a girare più forte del CIV Superbike?

Il secondo tema a tenere banco è relativo alla differenza sul giro rispetto ai top rider del CIV Superbike. Sempre questa mattina, Samuele Cavalieri su Aprilia Nuova M2 Racing ha centrato la pole in 1’35”320, vale a dire sette decimi dietro al riferimento di Canepa. Come è possibile se, come qualcuno potrebbe pensare, nella classe regina della serie tricolore si sfidano (sulla carta) i migliori motociclisti su scala nazionale? Ricordando che Canepa vanta nel suo palmarès un alloro Superstock 1000 FIM Cup e un Mondiale Endurance, oltre a trascorsi in MotoGP e nel Mondiale Superbike, urge fare un appunto. Da regolamento, nel CIV SBK si corre con centralina unica MoTec (con controlli elettronici al minimo) e gomme Dunlop. Non da meno, le moto al via sono a tutti gli effetti delle stock. Volete degli esempi? Lo stesso regolamento impone l’utilizzo della piastra di sterzo originale, con delle marche che non possono intervenire neanche sull’impianto frenante e relative geometrie. Giusto per citarne alcuni. Tutto mentre Canepa nel NT dispone in primis di un’elettronica più conforme agli standard e coperture Pirelli (da quest'anno fornitore unico per la classe 1000), tra queste la super performante SCQ di gamma. Ben differenti dalle Dunlop per specifiche, costruzione, carcassa e comportamento.

Che cosa c’è dietro?

Un alterco tira l’altro. Non si tratta del primo momento di tensione, la vicenda di Yamaha-Canepa è l’ultima in ordine cronologico. Con ogni probabilità dietro alle polemiche si cela il solito (e da una parte giustificato) braccio di ferro di coloro iscritti al National Trophy in via permanente, interessati a giocarsi il titolo finale e la vittoria di tappa sfruttando i mezzi a loro disposizione in una realtà “familiare” come dovrebbe essere quella di un trofeo nazionale. A cui si aggiungono i malumori degli appassionati per la mancata partecipazione di certi “pilotoni” al CIV Superbike. Intanto Canepa questo fine settimana ci sarà, fortuna voglia che questa stagione prenderà parte “soltanto” ad altre due gare. Si ripeterà la stessa situazione anche in quella circostanza?

Photo credit: Salvatore Annarumma

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