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MotoGP, Binder e Miller in coro: "Pedrosa superstar, il miglior tester per la KTM"

Brad: "non so come sono riuscito a tenere in piedi la moto". Jack: "non mi aspettavo di ottenere risultati così presto sulla KTMI. Il duello con Brad? Sembrava galleggiasse"

MotoGP: Binder e Miller in coro: "Pedrosa superstar, il miglior tester per la KTM"

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Il sabato di Jerez sorride alla KTM, che vede entrambi i suoi piloti ottenere risultati importanti sin dalla mattina. Binder passa attraverso la Q1 per poi porre la firma sul quarto miglior tempo nella Q2. Miller non è da meno, e posiziona la sua KTM alle spalle del poleman Espargarò. Ma è in gara che i due centauri della casa austriaca sfoderano gli artigli. Nonostante una ripartenza dovuta ad una bandiera rossa, i due piloti si impongono nei primi giri della sprint e danno spettacolo, danzando e duellando l'uno con l'altro fino ad un errore dell'australiano, che consegna il secondo gradino del podio a Bagnaia ed è costretto ad 'accontentarsi' del terzo posto, con Binder che conquista la sua seconda vittoria nel nuovo formato.. Un risultato che dimostra quanto l'acquisto di uomini chiave in questa stagione si stia rivelando un investimento proficuo per l'azienda di Mattighofen.

E' stata una giornata folle per Brad Binder, densa di avvenimenti. Dal passaggio per la Q1, al duello con Jack, fino ad ottenere la sua seconda vittoria nelle sprint.
"E' stata una giornata intensa - ci racconta Brad Binder - passare dalla Q1 non era impresa facile, negli ultimi minuti osservavo i risultati di Bezzecchi pensando fosse finita. Nella sprint sono riuscito a fare un'ottima partenza, anche se portare le gomme a temperatura dopo la ripartenza non è stato facile. Una volta che ho trovato il ritmo giusto, ho puntato gli occhi su Miller, eravamo alla pari, in alcuni punti avevo un piccolo vantaggio, in altri l'aveva lui, ma quando ho avuto l'occasione di attaccarlo non me la sono fatta sfuggire. Devo ammettere che in ingresso in alcune curve credo di esser stato fortunato a mantenere la moto sul tracciato. Una grande parte del merito va ovviamente al lavoro di tutto il team e sopratutto del nostro tester Dani Pedrosa".

Miller: non mi aspettavo una crescita così veloce in KTM

Ugualmente ricco di successi è stato il sabato di Jack Miller, dal secondo posto in qualifica, al terzo gradino nella sprint.
"Avevo fatto una buona partenza nella sprint - ci spiega Jack - mentre nella seconda ho avuto qualche difficoltà. Ho provato a fuggire portandomi in testa nei primi giri, ma devo aver sfruttato troppo la gomma posteriore che ha cominciato a perdere trazione sul rettilineo. Brad in curva 6 era semplicemente superiore, ho avuto un punto di vista privilegiato del suo sorpasso, era talmente piegato che sembrava stesse correndo sul nulla, è stato incredibile. Ho pagato caro quell'errore sul finire della gara, che ha permesso a Pecco di strapparmi il secondo posto, ma sono comunque molto soddisfatto dalla direzione intrapresa in KTM e dai risultati che stiamo riuscendo ad ottenere. Un grandissimo applauso va fatto anche a Dani Pedrosa, che oggi ha chiuso la gara sesto. E' il miglior tester che si sia visto ed il migliore che la KTM potesse desiderare".

Hai parlato dei passi in avanti della KTM in questa stagione, a poche gare dall'inizio del campionato si vedono già dei risultati.
"La direzione che abbiamo intrapreso è quella giusta. La moto continua a migliorare e stiamo imparando a conoscerla meglio. Non parlo di cambiamenti radicali ma di come tirar fuori il meglio da questo nostro mezzo. E' bello far parte di una casa che spende così tante energie e risorse per continuare a crescere e sviluppare".

Sei rimasto sorpreso dalla velocità con cui ti sei adeguato alla nuova moto? Qualcuno già a Sepang pensò che avresti lottato per delle vittorie.
"Ovviamente se me lo avessero detto a Sepang avrei avuto qualche dubbio sinceramente, non che non lo sperassi però. E' una bella sensazione essere qui a contestare i migliori tra i piloti in griglia già nelle prime fasi del campionato. Non mi aspettavo sarebbe successo così in fretta, il team sta lavorando bene e la moto mi piace, è stato un passo in avanti nella mia carriera di pilota ma anche una sfida. Mi sto divertendo e credo che con la discontinuità che stiamo osservando in questa stagione,  l'essere in lizza tra i migliori è una ipotesi più che plausibile".

Dani Pedrosa? ha molto da insegnare, il miglior tester per KTM

Dopo quattro sprint races dall'inizio del campionato, le cadute sembrano essere diventate una costante in questo formato.
"Con una gara così breve è normale che si spinga molto per cercare di imporsi" - commenta Binder ."Penso che Austin sia stato un caso particolare, il tracciato ha delle condizioni non ottimali - interviene Miller - ma questa gara non la definirei più caotica di tante altre gare normali. Le partenze nella MotoGP attuale negli ultimi anni sono diventate più aggressive a prescindere, ma la cosa non mi preoccupa personalmente".

Durante il duello tra i due centauri, nel box KTM probabilmente si è paventato il rischio di un incidente che li coinvolgesse entrambi.
"Mi è successo di tirare giù un mio compagno di squadra - risponde dapprima il sudafricano- e tornare assieme al box in quel modo è una sensazione orribile che mi sono ripromesso di non provare mai più. E' chiaro che si tratta comunque di una gara, si cerca di fare attenzione ma il rischio c'è sempre".

"Posso vantare la stessa esperienza di Brad - commenta poi l'australiano - non è una bella esperienza ma l'idea è di non buttar giù nessuno. Penso che il proprio compagno di squadra sia il primo dei propri rivali, è chiaro che voglia batterlo, anche se non posso che rispettare il suo talento e la sua bravura come pilota, e la sua vittoria per la KTM è un successo per tutto il team".

Cosa ne pensate del risultato dell'incredibile risultato del vostro tester, Pedrosa? Parte del vostro successo qui a Jerez può essere attribuito al suo lavoro nei test?
"Dani ha fatto moltissimi giri qui è vero, ma non è solo per quello, è un pilota dalle prestazioni notevoli sempre, come ha dimostrato anche ad Austin, e può insegnarci molto. Personalmente sono ansioso di vedere cosa ha testato e su cosa lavoreremo nei test di lunedì" - spiega Binder.

"Ha fatto sicuramente un lavoro egregio e i suoi dati sono stati d'aiuto, è chiaro , - prosegue quindi Miller - ma il setup della sua moto è sicuramente diverso per ogni pilota. Penso sia una combinazione di fattori, stiamo lentamente prendendo le misure di queste moto e stiamo migliorando molto".

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