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MotoGP, Bagnaia: "Bastianini mi manca, in questo GP mi avrebbe aiutato"

"Avremmo potuto fare lavori diversi, non vedo l'ora che torni. Abbiamo trovato la soluzione questa mattina, questo fine settimana gioco da outsider"

MotoGP: Bagnaia: "Bastianini mi manca, in questo GP mi avrebbe aiutato"

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Fino a questa mattina, Jerez sembrava essere un GP maledetto per Pecco Bagnaia. Fuori dall’ingresso diretto in Q1, anche nelle FP3 era in ritardo. La prima trasformazione in qualifica: il più veloce nel primo turno e un buon 5° posto in quello che decide le prime file. Rimaneva però la parte più importante, la sprint race. Anche lì non ha deluso, anzi, si è messo sul podio in mezzo alle KTM, ricucendo così il distacco in classifica generale da Bezzecchi, ora davanti a lui per soli 3 punti.

Sono molto contento del lavoro della mia squadra - il ringraziamento del campione del mondo al suo team - Ieri avevo chiesto di avere più fiducia sull’anteriore e hanno trovato il modo di aiutarmi. Perdo ancora nel terzo settore, dobbiamo trovare il modo di migliorare per domani, sappiamo dove andare a parare”.

Che sprint race è stata?
Tosta. È stato divertente vedere la battaglia tra Miller e Binder, con un sacco di traversi e ruote che fumavano. Le KTM sono molto efficaci in accelerazione, era difficile per me avvicinarle. Alla curva 6 ho provato ad attaccare Jack in frenata, lui era più al limite di me con la gomma anteriore ed è andato largo. Alla fine non volevo prendermi troppi rischi dopo due cadute nelle ultime gare, forse questo è l’approccio giusto.

C’è stata un altro incidente in questa sprint race...
È stata diversa da quella di Portimao, che era stata molto caotica, più simile a quella in Argentina, quindi abbastanza normale. Ci sono state grandi battaglie, ma nei limiti, e, a parte quell’incidente, tutte le altre cadute sono state provocate dalle alte temperature”.

Sei arrivato tardi al livello che volevi, quanto ha pesato non avere Bastianini nel box?
Non avere Enea, che sappiamo tutti essere molto veloce, sicuramente ci limita per le prove delle gomme o di soluzioni diverse. Ci sta mancando, soprattutto in una pista come questa avrebbe aiutato. Anche lo scorso anno avevo faticato il primo giorno qui a Jerez, ma Jack aveva portato avanti un altro tipo di lavoro e mi aveva aiutato. Non vedo l’ora che Enea torni al 100% per lavorare insieme e progredire.

Anche in passato ti serviva a volte tempo per sistemare la moto, il nuovo format ti limita in questo?
“Stiamo arrivando a essere sempre pronti a tutto. Oggi abbiamo completato il lavoro al mattino, ma è così per tutti. Quando si è in difficoltà, non c’è molto tempo, ma bisogna adattarsi ed essere sempre sul pezzo. Abbiamo dimostrato di sapere reagire ed è importante”.

La KTM sta diventando la rivale più pericolosa per Ducati?
È la sprint race su una pista in cui hanno fatto molti test, è difficile da dire. Sicuramente stanno lavorando molto bene, seguendole vedi il loro potenziale ed è molto buono. Jack e Brad erano forti in frenata, ma soprattutto riuscivano a fare girare bene la moto, bisogna capire quanto hanno consumato le gomme per riuscirci. Per il momento è presto per arrivare a conclusioni su chi sono i rivali e anche se io sarò in gioco”. 

Pensi che domani i valori in campo cambieranno?
A livello di prestazioni, non lo so. Gli altri sono tutti veloci e alla fine sono io l’outsider di questo fine settimana. Oggi abbiamo tenuto un passo molto buono, ma dobbiamo capire bene cosa succederà. Nella sprint, dopo 11 giri la temperatura della gomma anteriore era molto alta, ci sono 10° sull’asfalto in più rispetto allo scorso anno”.

Come si volta la faccia a un GP partito male, con la velocità o la capacità di reagire?
È un insieme di cose. Sono davanti perché io e la moto siamo veloci, la mia squadra fa paura e, cadute a parte, siamo costanti nel rendimento.

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