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MotoGP, Dall'Igna: "chi si lamenta che ci sono troppe Ducati, offra moto migliori"

"Se Aprilia vuole avere più moto in griglia, può fare uno sforzo per convincere più squadre. Ogni team della MotoGP è libero di decidere per sé. I costi di leasing in Ducati sono piuttosto elevati. Non è che regaliamo le moto"

MotoGP: Dall'Igna: "chi si lamenta che ci sono troppe Ducati, offra moto migliori"

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E’ da più di un anno che nel paddock si sente ripetere la litania che otto Ducati in pista sono troppe, e soprattutto che ciò dà alla casa di Borgo Panigale un vantaggio sleale nei confronti della concorrenza.

Spieghiamolo: le corse sono diventate da tempo un affare di ‘dati’. Chi ne ha di più da analizzare e quindi comprendere, riesce a migliorare più rapidamente. Da qui la definizione di ‘sleale’ per la politica Ducati che, nel migliore dei casi, ha in pista il doppio delle moto degli avversari.

Massimo Rivola, Ceo di Aprilia Racing, è fra quelli che non vede di buon occhio questa supremazia della Ducati. Teme che il Campionato del Mondo MotoGP degeneri in un "trofeo”. L'italiano ha parlato di "concorrenza sleale" perché la Ducati ha più piloti in pista e può quindi raccogliere più dati di qualsiasi altro costruttore.

In realtà, poi, proprio quest’anno la casa di Noale ha raddoppiato la propria presenza in pista equipaggiando il team RNF che ha abbandonato Yamaha ‘noleggiando’ le RS-GP 2022.

Rivola ha citato l'esempio della Formula 1, dove ogni costruttore può equipaggiare solo un totale di tre squadre con le unità motrici. Se vuole fornire una quarta squadra, è necessario il consenso di tutti i concorrenti.

Una regola, questa, che non esiste in MotoGP dove ogni Casa che fornisce le moto ad un team satellite riceve circa 3 milioni dalla Dorna. A quel punto il team cliente deve quasi solo preoccuparsi delle spese di logistica. Per questo la risposta di Gigi Dall’Igna non si è fatta attendere.

“Se un team cliente privato vuole utilizzare le moto Ducati, lo fa perché le nostre moto sono migliori di altre. Questo è il mio punto di vista - ha detto Gigi a Speedweek - Non c'è un numero massimo di team o di piloti indicato nel regolamento. Se, ad esempio, KTM offrisse moto migliori delle nostre, avrebbe sicuramente più moto in griglia. La concorrenza è libera. Non vedo cosa ci sia di ingiusto in questo. Al contrario, è assolutamente giusto. Se Aprilia vuole avere più moto in griglia, può fare uno sforzo per convincere più squadre. Ogni team della MotoGP è libero di decidere per sé e liberamente sulla scelta del materiale".

E poi ha aggiunto: “I costi di leasing in Ducati sono piuttosto elevati. Non è che regaliamo le moto”.

Dall’Igna ha poi sottolineato di non aver mai chiesto di modificare alcuna parte del regolamento, come Ducati.

“Non ho mai chiesto un cambiamento dei regolamenti nel mio periodo di MotoGP con la Ducati. Tutti gli altri costruttori vogliono cambiare i regolamenti in continuazione, ad esempio vogliono vietare alcuni dispositivi che la Ducati ha sviluppato. Io stesso non ho mai chiesto una modifica del regolamento. Studio i regolamenti e mi muovo entro i limiti di ciò che è consentito. Il regolamento dice che la Ducati può avere otto moto in griglia se vuole".

 

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