È arrivato nel Mondiale Superbike tra dubbi e interrogativi, tanto che il suo destino sembrava essere segnato ancora prima di iniziare. Axel Bassani ha però saputo smentire tutti, diventando in meno di tre anni uno dei protagonisti di questa Superbike.
Semplice, solare, introverso, a tratti anche timido, ma sempre disposto allo scherzo, con una ferocia agonistica come pochi una volta che abbassa la visiera del casco. In queste stagioni si è fatto conoscere per la sua velocità in pista, dove lo scorso anno ha ottenuto il titolo di miglior pilota indipendente.
Al tempo stesso ha saputo farsi apprezzare fuori per il suo essere spontaneo e… semplicemente Axel, tanto che i suoi viaggi in furgone per raggiungere i circuiti di tutta Europa intrattengono costantemente migliaia di appassionati sui social.
D’altronde Axel è così, un pilota che incarna quelli che erano i valori di un tempo della Superbike e spesso ci ripete: “Io non sono un fighetto e nemmeno voglio andare in hotel a dormire. Preferisco stare in circuito sul cammion”.
In questi due anni il pilota veneto ha dimostrato una crescita a dir poco impressionante, arrivando addirittura a giocarsi il podio in certi frangenti. Merito delle sue qualità e ovviamente di Motocorsa, il team capitanato da Lorenzo Mauri, che ha fatto di tutto per offrirgli il maggior sostegno crescendo insieme. Sul tema Lorenzo ci ha detto in passato: “Io sono benissimo che sono un rompicoglioni e andare d’accordo con me non è semplice, ma al tempo stesso penso che tutto ciò possa contribuire alla crescita di Axel”.
Arrivati alla terza stagione assieme e centrati quasi tutti gli obiettivi, l’ultimo che ancora manca è la vittoria, per Bassani è Motocorsa questo 2023 rappresenta uno snodo cruciale. Guardando il suo percorso e la crescita, è fisiologico che Axel meriti il passaggio in un team ufficiale, che sulla carta dovrebbe essere Aruba.
Peccato che il pilota veneto non convinca ancora del tutto la struttura factory e sui social molti si domandano il perché. Uno dei motivi è rappresentato dal fatto che Axel non abbia ancora vinto una gara in SBK. Se non ricordiamo male, nemmeno Bagnaia, Petrucci e Miller vinsero con Pramac prima di approdare nel team ufficiale.
Entrando poi nel merito della questione, come ben sappiamo Bassani non dispone di una moto ufficiale, di conseguenza siamo dell’idea che arrivare al successo con l’attuale Panigale sia un qualcosa di veramente complicato per lui, se non impossibile.
Questo per due motivi: il primo è il livello mostruoso di Alvaro Bautista, il secondo è che nemmeno chi dispone della stessa moto dello spagnolo sia stato in grado di impensierirlo tra lo scorso anno e questo, tanto da accusare oggi in Campionato oltre 120 lunghezze dalla vetta.
In seguito c’è un secondo punto, legato al fatto che Axel sia uno di quei piloti che spesso parla un po’ troppo e ogni tanto lo fa pure fuori dal coro. Sul tema vogliamo però schierarci dalla sua parte! Preferiamo infatti un giovane di 23 anni che dice ciò che pensa, senza timori riverenziali, magari anche sbagliando, piuttosto che certi piloti che altro non fanno che recitare un copione noioso e preimpostato ogni volta.
A tal proposito, non lamentiamoci poi se si parla di assenza di personaggi nel mondo delle due ruote.
Tornando alla domanda di partenza: cosa deve fare di più Axel per la promozione nel team ufficiale? Noi una risposta non l’abbiamo, ma una cosa è certa. Se non c’è la voglia di investire su un giovane del suo calibro basta essere sinceri e dirlo.
Come disse il grande Thomas Mann: “È meglio una verità che ferisce, che una bugia di comodo”.